In questo piovoso pomeriggio domenicale mi pervade una certa malinconia. L'autunno mi mette tristezza, le feste natalizie che si avvicinano, l'inverno davanti da passare, l'attualità politica, i miei colleghi, tutto contribuisce a deprimermi.
Apro il PC portatile e mi accingo a fare il mio compitino domenicale di trascrizione-riassunto di qualche trasmissione ascoltata o vista tra le mie preferite. Ho vari file nella cartella "dapostare" ma improvvisamente mi prende la pigrizia di chi avrebbe voglia solo di andare in letargo.
Penso agli amici blogger e mi accorgo che tanti hanno smesso di aggiornare il blog per i motivi più diversi, alcuni noti, altri solo immaginati. Marina non si è ripresa dalla morte del marito, i due giovani Pandoro e Lorenzo hanno comprensibilmente ben altro per la testa, Belphagor è emigrato, Giangiacomo, Equipaje, Licia Titania hanno altro da fare o si sono scocciati. Un po' assenti anche Verrocchio, Marco-Senza traccia, Erica, Julo. In giro per blog noto che scarseggiano anche i commenti e non ci sono più quelle belle discussioni di qualche tempo fa'. Probabilmente il blog è una moda che sta passando.
Trovo nel mio file di appunti un link ad un articolo del Corriere della Sera nel quale, già dal febbraio di quest'anno, si titolava "
I blog sono già vecchi". In realtà nell'articolo si parla più che altro di giovani e si indica come causa del declino la necessità di qualcosa di più veloce e immediato. Gli intervistati nell'inchiesta in questione (tutti sotto i 30 anni) definiscono il blog troppo "macchinoso, complicato e prolisso". (Come non mi piace la parola prolisso!) Probabilmente, dal loro punto di vista, hanno ragione. Dipende tutto da ciò che si cerca. Capisco che oggi non si abbia voglia di spiegare concetti e sensazioni per mezzo di un testo scritto e articolato, di prestare un minimo di attenzione alla forma, alla sintassi, all'ortografia. E questo non vale solo per i giovani. D'altra parte si può essere tentati di vedere l'affermarsi dei social network, con la loro immediatezza a danno del pensiero ponderato e formulato con un minimo di accuratezza, come un "imbarbarimento".
Stefano Maruzzi, capo di Google Italia, intervistato da Marino Sinibaldi a Fahrenheit, afferma a ragione che si è sempre parlato di imbarbarimento quando nella storia abbiamo avuto una discontinuità tecnologica significativa, come per esempio quando si è diffusa la macchina per la stampa di Gutenberg. Anche allora la diffusione più veloce dei libri è stata vista come un imbarbarimento perché si è avuto un abbassamento del livello qualitativo del prodotto come accade quando la tecnologia apre spazi a chi fino ad allora faceva altri mestieri. (Chi di noi blogger si può dire indenne da piccole inconfessate velleità letterarie o giornalistiche? "Vanity publishing" si chiama in USA l'attività di stampare libri a spese proprie per il piacere di pubblicare qualcosa di proprio).
Temo di star divagando. Quindi, visto che siamo sull'
autocoscienza blogger e che non vuole smettere di piovere, ci sta bene una curiosa poesia che ho trovato in rete diverso tempo fa'. E' di una blogger che si firma "
DolceLei" e che, a quanto pare, a dispetto di quanto detto sopra, tiene il suo blog, carico di banner e di cuoricini, da ben quattro anni.
oh..ohhh...ohhhh ...ascoltate voi blogger dispersi latitanti e depressi.
Piove sui blogger a macchia di leopardo.
Piove e tuona sopra i loro blog con ghigno beffardo.
Piove sui derelitti blogger afflitti.
Piove sulle loro teste balzane e le loro menti scrivane.
Piove sui loro volti bizzarri e stanchi.
Piove sui loro sinistri scritti e i loro
volti avvizziti
Piove e diluvia sui blogger senza l'Adsl e la connessione.
Piove sul postatore di professione e sul suo capoccione.
Piove senza sosta sul blogger che posta.
Piove a catinelle e forse a tinozze sul blogger che festeggia le terze nozze.
Piove a dirotto sul blogger che ha rotto.
Piove insistentemente sul blogger assente
Piove sui loro commenti sempre poco presenti.
Piove senza indugio sul blogger deluso.
Piove senza ritegno sul blogger ottimista, scherzoso e altruista
Piove semplicemente
su questa Dolcelei fetente
che vi dedica questa poesia.
Chiedo venia per le possibili inondazioni,
gli straripamenti e le alluvioni.