
Mi ricordo inoltre quando avevo nove anni e la mia nonna (la mitica Nonna Vanda) propose di portarmi al Teatro Comunale a vedere la Cavalleria Rusticana ma, non trovando i biglietti, dovette ripiegare su La carica dei 101.
I miei genitori mi hanno concesso tardi di andare al cinema con i miei amici e così per anni sono stata costretta ad andarci con loro subendo soprattutto le scelte di mio padre che cascavano di solito sui film di Bud Spencer e Terence Hill (a me piaceva soprattutto quest'ultimo, prima che diventasse Don Matteo!).
Quando finalmente ho potuto scegliere da sola cosa andare a vedere, appunto già grandina, la mia preferenza è andata presto ai film impegnati.
In particolare ricordo quanto mi piacquero Tornando a casa con Jane Fonda e John Voigt (1978), che univa il fatto di essere una bella storia di amore, con il tema della guerra del Vietnam, il femminismo, il marito cattivo, ecc. e La scelta di Sophie con Meryl Streep (1982), un film che oggi troverei francamente un po' troppo pesante.
Negli anni Settanta non fui però esente dal fascino di film come Jesus Christ Superstar o La febbre del sabato sera.
Che ci volete fare: anche per i film, come per i libri, non riesco a godermi il puro divertimento e quindi non riesco ad apprezzare i film di fantascienza, quelli con effetti speciali, poco i thriller, mentre detesto i film dell'orrore. Guardo volentieri alcuni film comici se hanno qualcosa che va un po' piu' in là della semplice gag (Benigni e Verdone, tanto per fare due esempi), ma la mia preferenza va sempre ai film che fanno riflettere e mi lasciano qualcosa dentro:
Soldato blu, Piccolo grande uomo, Il cacciatore, Qualcuno volò sul nido del cuculo, L'attimo fuggente, Lanterne rosse.
Se devo a tutti i costi indicare un film preferito, direi: Il laureato di Mike Nichols.