domenica 18 ottobre 2015

All'alba con i cervi nella riserva

Ore 4:45 suona la sveglia. Veloci preparativi e alle 5:20 siamo già in macchina alla volta di Prato, Vaiano, Cantagallo. Arriviamo al paese alle 6:30 ed è ancora buio. Qualche incertezza nel trovare l'attacco del sentiero CAI 36-38 anche perché, al buio, i segnali bianco-rossi non si vedono. Non ci ricordavamo che bisogna attraversare il Centro Visite della Riserva Acquerino-Cantagallo perché i sentieri cominciano al di sotto di esso.
Ci incamminiamo passando un ponte sul torrente mentre sentiamo lontano un bramito. Saliamo vedendo a stento dove mettiamo i piedi mentre sono già quasi le sette e il cielo sopra le montagne sta già schiarendo. Non si sentono più bramiti ma molti uccelli dai versi più svariati. Maestosi e bellissimi castagni, dal tronco enorme e muschioso e le foglie multicolori, ci accompagnano nella nostra salita.
Mio figlio avvista quattro cerve che silenziose scappano prima che io riesca a riprenderle con la telecamera. Di nuovo un bramito, ma molto lontano.
Dopo circa 45 minuti arriviamo alla radura del bivacco di Cerliano e un raggio di sole appena spuntato sopra la catena dei monti ci regala uno scenario bellissimo.

Il bivacco è deserto ed è esattamente come sette anni fa. La radura è in gran parte arata dai cinghiali. Le cerve, che speravamo di sorprendere a pascolare, non ci sono. Però l'atmosfera è davvero magica. Non c'è traccia di essere umano tranne (purtroppo) alcuni colpi di fucile lontani. Sono solo le otto ed il cielo, a parte una striscia sopra le montagne, è coperto. Camminiamo ancora un po' sopra il tappeto di ricci dei castagni e poi torniamo sui nostri passi. Sul sentiero di ritorno mio figlio avvista ancora tre cerve che stanno abbeverandosi. Speravamo di incontrarne di più, però quest'alba è stata davvero un momento speciale.

martedì 13 ottobre 2015

Giulio, sempre con noi

Un anno da quella telefonata nella notte.  
Un anno che te ne sei andato.

La roverella che volevamo dedicarti purtroppo si è seccata. Peccato! Ci sembrava incarnasse così bene il tuo carattere forte, tenace, spesso testardo. 
Ma il tuo ricordo è con noi, Giulio, come la tua foto nel portafoglio del tuo nipote più giovane, che ti somiglia così tanto.


sabato 10 ottobre 2015

Oggi ho fatto guerrilla gardening

Cos'è guerrilla gardening? E' una cosa fantastica, a parer mio. 
Ecco come si definiscono su loro sito:

"è un gruppo aperto a tutti, un gruppo di appassionati del verde che ha deciso di interagire positivamente con lo spazio urbano attraverso piccoli atti dimostrativi, quelli che noi chiamiamo "attacchi" verdi. L'attività principale del gruppo è quella di rimodellare ed abbellire, con piante e fiori, le aiuole e le zone dimesse o dimenticate della città."

E così, a forza di trapiantare pezzi della tenace palma, che ho scoperto chiamarsi yucca e che continua a ributtare sempre e in qualsiasi condizione, ho pensato che, piuttosto che affollare il mio microgiardino già costipato di piante, avrei potuto "infestare" il vicino giardino pubblico (sì, quello che contribuisco ad aprire/chiudere) in uno dei vari angolini un po' desolati senza un filo d'erba né una pianticella.

Ed ecco qua il mio "attacco verde" di stamattina all'alba:


Se questi "tronchetti troncati" non attecchiranno, non sarà un problema. Se invece prenderanno, vorrà dire che tra qualche anno ci sarà un angolino "tropicale" nel giardinetto pubblico.

“L’erbaccia è una pianta di cui non si conoscono ancora le proprietà” (R.W. Emerson)

venerdì 9 ottobre 2015

Viva internet! Viva facebook! E viva "Lavoro Anomalo"!


A mio figlio diciannovenne, che comincia quest'anno l'università, piacerebbe trovare un lavoretto part-time per guadagnare un po' di soldi e non essere sempre costretto a chiedere ai genitori.
Giusto! Bravo! 
Ha messo un po' di domande e inviato il CV di qua e di là.
Un tempo era più facile. Si aveva meno paura di assumere a nero. C'era meno concorrenza ed era tipico assumere studenti per lavori saltuari o nel finesettimana o in orario serale.
L'altro giorno mi dice che è stato chiamato per un colloquio. L'annuncio parlava di "due addetti al magazzino ed alla gestione degli ordini, volenterosi, anche prima esperienza".
L'ho visto un po' timoroso. In effetti un po' d'ansia l'ho provata anch'io. "Dove sta la fregatura?" ci siamo chiesti. 
Ho pensato però che è bene che si faccia esperienza anche di fregature, di colloqui perditempo con relativa sensazione di sfruttamento. "Vai," gli ho detto, "non firmare nulla, non ti sbilanciare, se non sei convinto puoi sempre dir loro che ci penserai." Ma lo vedevo titubante.
Poi mi è venuto in mente di aver sentito a Controradio l'intervista di un giovane che, arrabbiato per tanto tempo perso, fregature e ingiustizie subite, ha messo su un sito di segnalazioni per svelare gli annunci civetta. Purtroppo non mi ricordavo il nome di questo sito.
Pochi minuti dopo mio figlio mi chiama: "Mamma, ho trovato! E' una fregatura!" E mi mostra un post di Facebook dove si mette in guardia proprio da questa società (con tanto di indirizzo) che lo aveva chiamato per il colloquio. Nella pratica si trattava di vendite porta a porta ma questo lo avrebbe scoperto solo ben dopo.
Il sito si chiama Lavoro Anomalo e si definisce "un servizio a supporto di chi cerca lavoro e non vuole perdere tempo e soldi dietro a false inserzioni". Pubblicizziamolo! I banditi che si approfittano della buona fede e dell'ingenuità dei ragazzi e della disperazione di chi ha bisogno di lavorare devono essere perseguiti. Di Lavoro Anomalo per fortuna ne hanno parlato ancora in radio così come ho sentito un utile sportello del sindacato che si chiama SOL CGIL (Servizio Orientamento al Lavoro).
Ai ragazzi di oggi lasciamo un mondo che va alla deriva, ma almeno hanno dalla parte loro il progresso tecnologico. Il tam tam di internet aiuta.

lunedì 5 ottobre 2015

Raccolto di autunno (2015)


Fine settimana in Lunigiana. 
Raccolto tutto quello che la natura ci ha fatto trovare: fichi piccolini ma dolci, mandorle con un guscio a prova di martello, noci ancora un po' fresche, cachi metà acerbi e metà marci, tante mele rotelle.
Grazie, natura!