mercoledì 12 febbraio 2025

Contrastare ma anche accettare

Ho superato i sessant'anni e da ora in poi il mio compito sarà quello di contrastare il più possibile il declino fisico e cognitivo. L'età riflessiva, l'ha chiamata gentilmente la mia professoressa di Filosofia dell'Università dell'Età Libera. E ci ha anche spiegato che, secondo il filosofo coreano Byun-Chul Han (Il profumo del tempo), per essere felici bisogna vivere il tempo cairologico, fatto di cicli e di fasi della vita e non il tempo cronologico che ci vuole sempre uguali, sempre giovani ed efficienti.

E' pensiero comune (e anche il mio compagno è convinto di questo) che continuare a lavorare rallenti il decadimento cognitivo. Io ho sempre contestato questa convinzione però ammetto che ha il suo fondamento. 

Da quando sono andata in pensione (ormai sono quasi sei mesi) sono stata presa del vortice dei lavori nella nuova casa, trasloco, svuotamento e vendita della vecchia e non ho avuto tempo di riflettere e di meditare. In questi giorni, in cui sta cominciando la nuova routine, il mio cervello ha cominciato a rimuginare. 

Mi sono resa conto quindi di avvertire un sottile di smarrimento a causa di mie difficoltà nell'affrontare operazioni che fino a sei mesi fa erano la quotidianità. Piccole cose: per esempio la compilazione di una richiesta online o la comprensione di alcune istruzioni. Diciamolo: mi è capitato di non riuscire a fare questo tipo di cose che erano il mio pane quotidiano e ciò mi ha dato molta noia.

Come tutti, ho il terrore del decadimento fisico ma ancora di più di quello cognitivo. L'ansia mi fa leggere come "segnali" questi miei "inciampi" e, unita alle difficoltà visive (ahi, cercare un libro in biblioteca senza gli occhiali da lettura!) e uditive (accidenti a chi parla piano e biascicando!), mi rende preoccupanti banali operazioni burocratiche. Comincio quasi a capire mia madre (e tutte le persone della sua età) che spesso rinunciano a fare una cosa perché temono di non saperla fare, di non riuscire a capirsi con gli addetti (sia dal punto di vista uditivo che cognitivo). Ho paura di passare da vecchia rincoglionita per dirla proprio in soldoni. 

Forse sto esagerando. Forse ero così anche negli ultimi anni in cui lavoravo, ma allora avevo a fianco delle colleghe della mia età molto più perse di me di fronte ad uno strumento informatico da imparare o ad una schermata poco amichevole. Anzi, spesso chiedevano aiuto a me, tanto che talvolta mi sentivo più "assistente" che capufficio! E quindi la mia autostima non risentiva di eventuali débâcle, che pure c'erano. Ma ora non entro negli uffici con la mia bella etichetta di funzionaria, ora per la società sono una pensionata (considerata quindi imbranata e probabilmente anche un po' sorda).

Di queste mie mancanze di prontezza, mi sono data tre spiegazioni (due positive e una negativa):

a)  Potrebbero essere un rigetto da parte mia verso operazioni che ho dovuto fare per anni. Quanti portali fatti male, poco chiari e poco amichevoli sono stata costretta ad imparare! Quante imprecazioni! Può essere che ora, di reazione, non ne voglia sentir parlare e difatti le mie energie le sto investendo su altre cose più divertenti (cantare, ballare, studiare storia o altro).

b)  Può essere un problema di calo di adrenalina con conseguente calo di lucidità. Lavorando ci è richiesto di essere all'altezza delle situazioni, di essere "problem solving", di affrontare sempre cose nuove. Questo ci fa drizzare le antenne e mantenere alta l'adrenalina. Ciò spiegherebbe tutta l'insonnia di cui soffrivo e che adesso è molto migliorata, anche se non del tutto debellata.

c) Potrebbe essere invece che lavorare sia una "ginnastica cognitiva" che, esattamente come quella muscolare, si mantiene solo essendo costretti a farla. Come la muscolatura fisica alla mia età si perde in poco tempo se non si esercita, così potrebbe essere per la "muscolatura mentale" (cioè neuroni e sinapsi). Spero proprio che non sia così ma, per cautela, cercherò di non rifuggire di fronte a queste incombenze che ormai fanno parte della vita nelle società occidentali.

Parola d'ordine: accettare i segnali e contrastarli con tutte le forze o comunque con l'esercizio. 

 

Intanto l'alberino di mimosa davanti al mio palazzo ci regala i suoi bei fiori. Altro che moduli online!


 


mercoledì 5 febbraio 2025

Michela e la sua casetta di libero scambio

Michela Noli era una giovane donna che lavorava all'Aeroporto di Firenze e viveva nel quartiere in cui sono approdata. In realtà conoscevo già la sua triste fine (uccisa a coltellate dal suo ex marito) e le tante iniziative che sono prese in sua memoria. Una di queste è stata di intitolarle un giardino che costeggio quasi tutti i giorni perché vi passa la pista ciclabile che mi conduce verso l'Arno e da lì verso il centro di Firenze. E' un piccolo giardino ricavato in una piazza. Vi sono i giochi per bambini, la fontanella, le panchine. Ultimamente ho scoperto che c'è anche una piccola casetta di legno, come quelle che hanno messo in tanti giardini e che servono per libero scambio di libri.

Quanto vedo i punti di bookcrossing sono sempre curiosa di guardare i libri che vi sono. Spesso sono schifezze che la gente mette lì invece che nel cassonetto, ma talvolta qualcosa di interessante ci si trova. Dalla free library dedicata a Michela ho preso un libretto sulla Coop del quartiere (curioso), uno su come i Senegalesi vedono gli Italiani (non l'ho finito perché troppo retorico) e l'autobiografia di Giorgio Amendola (le autobiografie sono la mia passione). Mi piace dare un'altra vita ai libri. Una volta letti (o almeno iniziati) li rimetterò nella casetta. Magari qualcun altro li leggerà.

sabato 25 gennaio 2025

Ginnastica per il corpo e per la mente

 Sono già due mesi che viviamo nella nostra nuova casa e sono quasi cinque mesi da quando sono in pensione. Incredibile come fugge il tempo! Ancora dobbiamo svuotare completamente la vecchia casa e già questa mi sembra così familiare!

Intanto le giornate si riempiono e non solo di incombenze noiose. Oltre al coro, questo mese due corsi dell'Università dell'Età Libera: uno sui giardini toscani non entusiasmante e uno di filosofia invece molto stimolante, anzi, sfidante (come dice la simpatica prof).

Ho cominciato anche un corso a metà tra l'aerobica e il ballo che ha un titolo è accattivante: Balla & Snella (in realtà credo che qualcosa di simile ci sia in quasi tutte le palestre). Questo invece è presso una casa del popolo (a dire il vero un luogo molto decaduto che sopravvive proprio grazie a queste attività che sfruttano la sala da ballo). L'approccio non è stato dei migliori: difficile seguire i passi e le coregrafie, impossibile per l'insegnante correggerci perché siamo veramente tante. Ora però, dopo la quarta lezione, comincio ad orientarmi e anche a divertirmi un po'. Non mi interessa lo "Snella", perché non ho bisogno di dimagrire, quanto il "Balla". Mi sto rendendo conto quanto la musica sia importante perché diverte, aiuta l'umore e contrasta l'invecchiamento. Sono convinta che lo sforzo di concentrarsi per seguire l'insegnante e memorizzare passi e movimenti sia un buon esercizio psicomotorio, al di là di quello atletico che comunque ho sempre fatto e continuo a fare. Mi vedo nello specchio così legnosa e sgraziata ma tanto non devo dimostrare nulla a nessuno! "Età libera" vuol dire anche questo.

E anche godersi la nostra nuova bella pergola bioclimatica... 😍


 


giovedì 9 gennaio 2025

Evviva le biblioteche!

Gennaio 2023, proposito  per l'anno: usufruire della biblioteca di quartiere. Ero convintissima di averlo scritto qui sul blog ed invece lo avevo postato su Mastodon

(Ebbene sì, sono anche su Mastodon, e in effetti anche su Bluesky e pure su Instagram. Mi sono fatta prendere la mano dai social ma resisto a Facebook, che tra l'altro ormai è obsoleto e va bene solo per vendere la roba su MarketPlace).

Grazie a mio figlio che stava facendo il servizio civile presso una biblioteca comunale, ho scoperto lo splendido servizio del prestito interbibliotecario. Lo so, sono "antica": per me "cercare un libro in biblioteca" significava fare il giro di tutte le biblioteche della città fino a scovare quella che lo aveva. Ed invece esiste un bellissimo catalogo OPAC sul quale si può cercare il libro desiderato presso tutte le biblioteche della provincia, poi andare a quella più vicina e farselo recapitare lì, gratuitamente, in un paio di giorni. 

Finito il servizio di mio figlio, mi sono chiesta perché non continuare ad usufruire di questa ottima iniziativa. E così da inizio 2023 ho affiancato alla mia lettura di ebook quella di un libro cartaceo ottenuto tramite il prestito interbibliotecario e ritirato (e restituito ovviamente) alla sfigata bibliotechina del mio vecchio quartiere. 

In questi ultimi mesi ho interrotto queste letture perché troppo presa dai lavori e dal trasloco ma oggi, proposito del 2025, mi sono riproposta di ricominciare. Tra l'altro la biblioteca del mio nuovo quartiere è assai più bella, ben fornita, accogliente e molto attiva. Un luogo davvero piacevole da frequentare e vi lavorano giovani motivati.

Primo libro preso in prestito, "Ragazza partigiana" di Elsa Oliva, una piccola autobiografia di una partigiana. Libro sconosciutissimo ma è proprio quello che mi piace. Sono tutti buoni a chiedere i best seller. Mentre un giorno un bibliotecario ha deciso di comprare questo libretto del 1969 che probabilmente pochissimi hanno letto e/o preso in prestito.

Viva quindi le biblioteche, soprattutto quelle pubbliche! Usiamole, frequentiamole, facciamole vivere!

lunedì 6 gennaio 2025

Epifania

Oggi terminano le cosiddette "feste", che non ho mai sopportato. Sempre odiate le aspettative, le riunioni familiari, gli acquisti obbligati, i riti, le ipocrisie, le abbuffate, le litanie dei  buonnatalebuonannobuonefesteauguri. Ho sempre salutato con sollievo questo giorno un po' insipido di fanalino di coda delle vacanze invernali.

Tuttavia invecchiando qualche lato positivo di queste due settimane di "pausa" riesco a trovarlo. Anche solo il piccolo stop alla routine quotidiana.

Quest'anno poi le feste mi hanno fatto rivedere il figlio emigrato, sempre riservato, sfuggente e parco nelle parole ma comunque siamo stati un po' insieme e questo mi ha fatto piacere. Spero anche a lui.

Con l'incredula contentezza di NON dover tornare in ufficio, domani si riprendono le attività da me cercate e anche qualcuna nuova. Ritorna anche qualche nodo da sciogliere, qualche magagna da risolvere, ma speriamo che sia solo un piccolo sforzo rimasto da compiere.

Intanto inforco la bici e mi faccio il mio giro di un'oretta e passa all'aria aperta anche se la giornata non è delle migliori.



mercoledì 1 gennaio 2025

Si principi il 2025

E un altro anno se ne va. Anno di grossi cambiamenti nella mia vita. Anno di progetti per fortuna quasi tutti andati in porto.

Il mondo va piuttosto male: guerre, stragi, povertà. Nel frattempo io vivo nella mia torre d'avorio, con i miei piccoli, banali desideri: imparare cose, cantare, ballare, mantenermi in forma, stare con i miei cari, curare le mie piante in campagna (e adesso anche in città), leggere libri, guardare film. 

Conduco una vita normalissima ma mi sento sempre più una privilegiata. 

Trattengo il respiro, incrocio le dita e spero che continui il più possibile così. Non chiedo altro.