Visualizzazione post con etichetta Frizzi e lazzi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Frizzi e lazzi. Mostra tutti i post

lunedì 6 marzo 2017

Il contagio di @MovimentoArturo

 Si fa presto a dire "non mi farò catturare dai social". Si fa presto a dire "mi iscrivo a Twitter ma seleziono accuratamente gli account da seguire per non perdermi nel mare del chattìo". 
Poi scoppia il caso del @MovimentoArturo, nato per scherzo dalla trasmissione Gazebo, mi ci iscrivo e mi diverto un casino. Movimento Arturo nasce in risposta al nome poco felice preso dagli scissionisti del PD: MoDemPro. Nasce per voglia di cazzeggiare ma poi diventa una gara in tutta Italia, in molta parte delle Europa e persino fuori, al tweet o al gruppo più creativo e divertente facendo finta di essere veramente un partito, con i circoli, le assemblee, le mozioni e persino con la soluzione a grandi problemi del paese. Eppure alcuni tweet sono davvero geniali e i gruppi autoproclamati sono fantastici. Tutto sommato il fatto di aver collezionato in pochi giorni 36700 follower fa capire sia la potenza di uno strumento come la rete sia anche la voglia di partecipare e di condividere qualcosa, anche se leggero e futile.
Se io fossi un antropologo uno studio ce lo farei. Intanto mi vado a leggere l'ultimo tweet.

domenica 8 maggio 2016

Ma quant'è buona la fava lunga delle Cascine!

Dopo l'esperimento del cetriolo 2015, quest'anno il piccolo orto sul balcone si è concentrato sulla coltivazione della fava lunga delle Cascine.





Niente male, devo dire.

venerdì 22 gennaio 2016

Il frigo del venerdì

Una mia amica pensionata mi chiede come faccio a fare la spesa solo il sabato. Cerco di organizzarmi, come tante donne che lavorano. Tuttavia questi sono gli effetti...

giovedì 24 settembre 2015

Bello di mamma tua!



Che soddisfazione un figliolo "cervellone"! Dopo anni di liceo passati in compagnia del "seino tattico", sempre con la promozione sul filo del rasoio. Che bello vederlo sempre con un libro in mano! Caspita: ammesso alla Normale! E costretto persino a rinunciare ad un posto alla scuola superiore di Pavia! Come si fa a non essere orgogliosi.

"Sentite," fa una sera a cena il giovane promettente filosofo, " a me ci vorrebbe un PC portatile buono..."

Beh, sì in effetti va a studiare a Pisa, un bel portatile gli ci vuole.

"... se no a Pisa come faccio a vedere le partite della Fiorentina in streaming?"

Ah, ecco.

venerdì 31 luglio 2015

Se il cetriolo si nasconde

Che trovata simpatica l'orto sul balcone! Certo però, non bisogna essere ambiziosi. Finché ci si limita, come abbiamo fatto negli anni passati, al basilico, al prezzemolo o all'insalatina, tutto bene.
Quest'anno invece il marito ha puntato in alto, anzi, "in largo" e ha piantato tre piantine di zucchine e tre di cetrioli.
Le zucchine hanno fatto solo qualche fiore e poi sono seccate. I cetrioli hanno sparso i loro tralci per tutta la terrazza senza produrre niente.
Abbiamo scoperto così che trattasi di piante che hanno bisogno di superficie ed allora abbiamo provato a legarle per permettere loro almeno di arrampicarsi in alto.


Ma con grande rammarico del marito dei cetrioli solo striminziti embrioni finché un giorno....
... per caso, rovistando tra le foglie... eccolo là!


Il nostro primo cetriolo dell'orto! Ora abbiamo imparato che il cetriolo non ama palesarsi. :-)

domenica 15 marzo 2015

Portiere vs funzionario

Frequento l'agenzia delle entrate per lavoro. Per fortuna, grazie ad una impiegata volenterosa, di quelle che ti fanno conciliare con la categoria dei dipendenti pubblici (alla quale anche io appartengo), riesco a sbrigare le pratiche in modo pratico e veloce.

Se ne devono vedere delle belle però in quell'ufficio. Lo dimostra questo singolare cartello che ho visto sul bancone del frontoffice: 

"La persona che vi sta parlando non è un portiere (con tutto il dovuto rispetto per i portieri) ma un funzionario dell'agenzia delle entrate."

Quali scene incresciose di maleducazione avranno reso necessario questo avviso? E cosa ne penseranno i portieri?

lunedì 8 dicembre 2014

Trionfo di funghi, muffa e muschio

Questo finesettimana in campagna, niente raccolto.
Visto il clima, abbiamo trovato un trionfo di funghi



muffa




e muschio.




Inoltre, in nostra assenza, ha lavorato un simpatico tarlo creando pittoreschi cumuletti

 

domenica 23 novembre 2014

Tornando a casa

Conosco i miei "polli" e so che, quando torno a casa dal lavoro, qualche traccia del loro pranzo lasciata a giro la trovo quasi sempre. Ci sono giorni in cui metto a posto e lascio perdere, altri in cui mi imbestialisco. L'altro giorno però c'erano proprio tutti i residui del pranzetto cheek-to-cheek...



Beh, è stato bravo a disinnescare la sfuriata.

domenica 9 novembre 2014

Raccolto d'autunno

L'aspetto non è dei migliori ma il sapore è buono. 



Ho scoperto che le mele rotelle costano anche due euro al chilo

E comunque queste sono "superbiologiche", come, del resto, anche i nostri cachi.


sabato 8 novembre 2014

Oggi ho piantato un albero

"Vorremmo un albero che ci sopravviva" ha chiesto mio marito al vivaista.


Così abbiamo comprato una roverella, albero della famiglia delle querce, e l'abbiamo piantata in campagna, su un pianello dal quale cui si gode un bel panorama.




Se riuscirà a passare l'inverno, forse ci sopravviverà davvero.

Piccoli gesti che proiettano una speranza nel futuro.

martedì 17 giugno 2014

Assemblea di condominio

"Quando modestamente mi esprimo... cerchiamo di essere chiari..."
"Questo è stato un anello non forte della gestione..."
"Un professionista va sostenuto. Vi sono troppi gufi in questa assemblea. Io perdo il mio tempo."
"Siamo degli incompresi! Noi ci mettiamo passione e tempo e vorremmo collaborazione."
"L'equivoco va eliminato con il garbo che si addice: qui vi sono delle faide, vi è commistione tra controllati e controllori..."
"I funzionari del Comune non ci possono dileggiare così!"
"Intorno alla quinta colonna si coalizzano maggioranze strane..."
"Non potete immaginare il livello delle umiliazioni che io ho patito per voi!"
"Tagliamo questo nodo gordiano!"
 Quest'uomo esercita un fascino irresistibile in me. Un amministratore di condominio con esperienza decennale, con uno stuolo di dipendenti tra i quali il figlio e la figlia, non può non essere un gran marpione (se non di peggio). Eppure l'impassibilità con cui incassa gli attacchi, il suo linguaggio pittorescamente ricercato mi suscitano un'estrema invidia.
Chi ha avuto a che fare con riunioni condominiali sa che sono occasioni dove le persone danno il peggio di sé. Figuriamoci se si tratta di un mega condominio di 258 box auto!
C'è la prosperosa giovane avvocata con gli occhi azzurri che presiede con piglio, per nulla intimorita dalla aggressività di certi condomini. C'è l'avvocato in rappresentanza della società che possiede un congruo numero di box venuto palesemente per contestare l'amministratore. C'è quello che si assume il ruolo di "interprete", cioè di ripetere con parafrasi ciascun intervento. C'è quello che "ne sa più di tutti" e che ha fatto causa al Comune da anni riuscendo ad ottenere persino un risarcimento. C'è l'avvocato dall'accento romano che discetta se sia meglio fare un ATP o una VIS o una CPU (non sono sicura di aver capito bene le sigle, anche perché non ce le hanno spiegate!). C'è  la giovanissima "futura" avvocata che entra in polemica con la verbalizzatrice (anche lei avvocata, ma quanti avvocati ci sono in Italia!!!). C'è quello che vuole sapere le motivazioni di quelli che hanno dato voto contrario al bilancio consuntivo, ma c'è anche quello che vuole sapere le motivazioni di chi ha votato favorevole.
Insomma c'è materiale per psicologi, sociologhi, antropologi, politologi, neuroscienziati e filosofi (già consigliato a mio figlio).
Insomma, che sollievo uscire di lì!

venerdì 14 marzo 2014

Uccellino del buon giorno

Coraggio, uccellino mio! Il sole è appena sorto. La tua giornata di canti e di ricerca del cibo ti aspetta come la mia di scartoffie e di parole digitate al computer. Buona giornata, uccellino!

sabato 15 febbraio 2014

La verve civica della signora Maria e il sindaco assenteista


La signora arriva al punto di ritrovo con la sua bicicletta ed appare subito piena di energia di buon mattino. "Buon giorno! Sono Cecconi Maria.*" Suona strano questo presentarsi con cognome e nome in un'associazione di ciclisti-ambientalisti dove di solito ci si chiama per nome, e poi come sa di popolare questo mettere il cognome per primo! Quello spiritoso di mio marito non resiste ad una delle sue battute sardoniche: "Non le garantisco che mi ricorderò il suo nome." Ma la signora Maria, ad occhio tra i 65 e i 70 anni, non si fa problemi, giustamente ignora e, sprizzando energia e chiacchiera da tutti i pori, attacca a raccontarci del lieve incidente che le ha impedito l'uso della bicicletta nell'ultimo periodo, della nipotina che deve badare a giorni alterni, per passare poi ai problemi del palazzo dove vive sotto il quale stanno facendo dei grossi lavori. Penso a mia madre, che ha pochi anni più di lei, e confronto la sua vita così ritirata, abitudinaria e timorosa, con quella di questa donna che sembra un vulcano.
Ed ecco infatti che qualche giorno dopo alla radio locale, che ospita talvolta cittadini o comitati che vogliono portare l'attenzione su un problema, sento annunciare: "E' venuta a trovarci nei nostri studi Maria Cecconi per esporre le sue preoccupazioni, come abitante del quartiere, in relazione ai lavori che si stanno effettuando nel viale...." Ohibò! 
La signora Maria espone con la sua schiettezza tutta fiorentina i suoi timori per le vibrazioni del palazzo dove vive dovute alle perforazioni sottostanti e per eventuali infiltrazioni d'acqua. 
"Non credo che ci siino... ma non si sa mai!" 
"Ieri una mia amiha me l'ha fatto vedere anche su Fesbuc. Io i' computer non ce l'ho." 
"La gente dice... sa... siamo Fiorentini: sia apre la bocca e si spara..." 
"Si ha paura perché lì c'era tutta acqua un tempo. C'erano i bindoli."
"I bindoli?" chiede il conduttore. 
"Sì, eran quelli dei hontadini, dove lavavan le verdure... c'era l'acqua. Hapito?" E racconta di aver portato una lettera con le firme del condominio al quartiere, all'assessorato al traffico, a Matteo Renzi, ad un giornale locale ed a La Nazione. 
"Poi un signore mi ha detto: 'perché un tu vai a Radio...?' Alla radio? Icché vo a fare? Ma come si dice: se tutti si sta zitti, si fa come San Lorenzo: si piglia in tasca e si fa silenzio. Diho bene?" 
"Gli stianti gli si sentano... non credo sia una hosa dal giorno alla notte, però la paura fa novanta." 
"I' traffico ora passa tutto dall'altra strada. Lo vedo 'i lunedì che vo a fa' volontariato. Ora sembrano 'e mettino un semaforo."
Nella lettera del condominio si chiede notizie sullo stato dei lavori ma "siccome qualcuno ora è troppo indaffarato, gli sta dappertutto fòri che a Firenze..." 
Ed infine non risparmia una battuta da ambientalista:
"Tutti si vole la strada pulita però la macchina ci s'ha sempre sotto il sedere..."
Quale profezia fu più sbagliata di quella di mio marito? Ci ricorderemo eccome della signora Cecconi Maria. Dieci, cento, mille Cecconi Maria!

*il nome ovviamente è di fantasia, il resto è tutto vero.

martedì 26 novembre 2013

Purè di vitelotte

Ad un mercatino di Campagna Amica a Torino ho visto queste patate viola che mi hanno subito incuriosito. Il colore insolito non è dovuto a manipolazioni genetiche, ma alla presenza di antocianine (per intendersi quelle che ci sono nei mirtilli, nella buccia delle melanzane, ecc.) A parte il potere antiossidante e antitumorale che lascia il tempo che trova, personalmente sono molto attratta dai cibi con i colori forti. E poi, essendo insieme a mio figlio tifoso viola, non abbiamo resistito a comprarle. 
Ho scoperto che si chiamano vitelotte, o patate nere (non viola) o patate tartufo, e che si cucinano negli stessi modi delle patate classiche. Il sapore è abbastanza equivalente; la consistenza un po' farinosa le rende adatte a fare gnocchetti. Non avendo voglia nè tempo di farli, le ho provate lesse (mescolate con quelle gialle e un po' di prezzemolo fanno un bell'effetto cromatico), fritte a chip (ad occhi chiusi non le distingui dalle classiche) ed infine in purè, sempre mescolandone qualcuna gialla. Eccolo qua:




Anche in questo caso il sapore non si distingue da un purè di patata classica, però fa molta scena.

martedì 1 ottobre 2013

Volantinando per l'ANPI


Davanti ad un supermercato del quartiere

"Signora permette? Un appuntamento per ricordare la liberazione del nostro quartiere..."
"Liberazione? E da che?"
"Dai nazifascisti... nel 1944..."
"Ahhhh! Ancora?"

"Le posso lasciare un volantino su un'iniziativa dell'associazione partigiani del nostro quartiere?"
"Sì, grazie, lo porto a mio marito che è iscritto."

"Prego, un'iniziativa dei partigiani del quartiere per venerdì prossimo..."
"Ma per carità! Siamo commissariati dai tedeschi ormai..." e ritrae le mani dal volantino come se scottasse.
"Capisco, ma queste persone ci hanno lasciato la giovinezza!"
"Anche quegl'altri ci hanno lasciato la giovinezza!"
Pure il fascista mi doveva capitare...

"Posso lasciarle questo volantino? Venerdì si ricorda la resistenza nel nostro quartiere."
"Ah sì? Non sono di qui. Non ne sapevo nulla" dice il giovane tatuato con aria eterea.
"Nel 1944 c'è stata l'ultima battaglia per liberare Firenze, proprio nel nostro quartiere."
"Ah! Ecco! Grazie, non lo sapevo."

"Prego, un'iniziativa dei partigiani del nostro quartiere..."
Il tizio tira dritto per qualche passo poi improvvisamente fa dietrofront:
"Ah sì, per loro va bene..."

"Commemorazione della liberazione del quartiere..."
"Ah, anch'io faccio..." e indica il volantino.
"Cosa?"
"Faccio il tipografo e stampo cose del genere."
"Ma questo è fatto in casa... alla buona."
"Si vede!"

"Signora, un'iniziativa dell'associazione partigiani..."
Ritrae la mano: "Per carità! Ora si dicono tutti partigiani .... allora anche io che ho settant'anni dovrei essere partigiana! Basta! Gialli, rossi.... non mi fido più di nessuno!" e va via arrabbiata.

Per tacere di chi non si degna nemmeno di rispondere e tira dritto. "Non vendo mica nulla, sa."
Di chi invece prende il volantino e ti ringrazia con un sorriso (la maggioranza, per fortuna).
Di chi lo prende e lo lascia nel carrello.
Di chi non lo tocca nemmeno neanche fosse infetto.
Di chi prosegue con l'aria assente e smarrita come non avesse neanche sentito.
Dei tanti, tanti stranieri, ai quali non ho osato spiegare, ma che alla fine mi sembravano i clienti più vivi e meno tristi.
Di chi arriva trafelata carica di borse della spesa che non c'ha neanche un dito mignolo per prendere il volantino.
Dei tanti che inspiegabilmente trascinano faticosamente chili e chili di acqua minerale.
Di chi (unica signora) che mi dice che conosce addirittura il documentario che è in programma.

Insomma un'ora e mezza faticosa ma sociologicamente istruttiva.

domenica 18 agosto 2013

Cacca e nanna

A partire da un bel giorno di questi trascorsi in campagna il computer portatile del mio tempo libero (quello con il quale scrivo i post, leggo i blog, guardo i video, ecc.) ha deciso di non accendersi.
Premendo il tastino di accensione ruglia un secondo e non parte. Un tempo, quando ero molto più rete-dipendente, l'avrei presa molto male. Per fortuna sul quel PC non ho file di cui non conservi copia altrove, però lì sopra c'è una cartellina chiamata "DAPOSTARE" dove metto da parte le puntate radio e TV che ritengo interessanti e sulle quali, appena trovo il tempo di riascoltarle, ci faccio un post. Inoltre, non avendo internet in campagna, avevo anche in file di testo una bozza di post su una puntata di Fahrenheit che mi era piaciuta con un giovane economista, Emanuele Ferragina, che ha scritto il libro "Chi troppo, chi niente", dove cerca di dimostrare che il concentrarsi sempre di più della ricchezza in poche mani non sia solo ingiusto ma anche dannoso per la società nel suo complesso. Il riascolto della puntata e la trascrizione dei brani più significativi mi era costato quasi un'oretta del mio tempo (mentre il roastbeef cuoceva). Ma il fato ha voluto così e così sia. 

Attingerò quindi alla mia esperienza personale, anzi personalissima, in questo post di ritorno in città e parlerò di cacca e nanna. Le mie vacanze ideali comporterebbero emozioni nuove, sfide, viaggi, esperienze inedite ed anche impegno fisico. Trascorrere un paio di settimane in campagna non è niente di tutto questo (tranne forse l'impegno fisico perché al solito non sono mai stata ferma). Tuttavia le ferie sono anche recupero psicofisico ed ho capito in questi giorni che, se ci sono due funzioni sacrificate nella nostra vita frenetica, sono proprio il sonno e l'evacuazione. Sul cibo, con la volontà, si interviene a piacere ma sul sonno e sull'intestino la volontà può fare poco.
Addormentarsi e svegliarsi secondo quanto richiede il nostro organismo è un lusso che normalmente non ci possiamo permettere (che per me significa andare a letto verso mezzanotte e svegliarmi tra le 8.30 e le 9, oltre non mi riesce e non mi serve). Devo dire che il corpo non si adatta subito al nuovo ritmo. Dopo la prima notte di sonno ristoratore, sono rimasta imbambolata come se non mi fossi mai svegliata bene. Ma dal secondo giorno in poi mi sono sentita molto lucida e senza dover ricorrere al caffé (droga essenziale invece nei giorni di lavoro nei quali è la sveglia a buttarmi giù dal letto).
Lo stesso dicasi per l'intestino. Le difficoltà evacuatorie durante i viaggi sono note. E' un classico argomento del terzo giorno dei campi e dei viaggi di gruppo allorché vengono fuori gli espedienti più fantasiosi (dalle classiche prugne secche, al bicchiere di acqua calda a digiuno, alla citrosodina, alla sigaretta, ai semi di lino e chi più ne ha più ne metta). Nella fretta di tutti i giorni le esigenze del nostro intestino sono troppo spesso sacrificate, soprattutto quel naturale riflesso gastro-colico della mattina appena alzati. Poterlo assecondare sarebbe una delle cose più salutari che ci siano. Le ferie sono anche questo. Lo so, l'argomento è considerato poco nobile. Tuttavia ho la sensazione che costringendo queste due importanti funzioni, il sonno e la cacca, dentro i ritmi innaturali ai quali siamo per forza di cose tenuti, prima o poi il nostro corpo ci presenti il conto. Spero di sbagliarmi.

venerdì 2 agosto 2013

Se non si sa che fare, si può:


SE NON SI SA CHE FARE, SI PUO':
  • LEGGERE
  • GIOCARE AL COMPUTER
  • GUARDARE LA TELEVISIONE
  • GIOCARE A PING PONG (ANCHE DA SOLI)
  • GIOCARE A CARTE (ANCHE UN SOLITARIO)
  • DORMIRE
  • AIUTARE MAMMA O BABBO (CHIEDERE)
  • DISEGNARE
  • FARE LE PAROLE INCROCIATE
  • PASSEGGIARE
  • FARE STRETCHING
  • PRENDERE IL SOLE
  • TOGLIERE LE RAGNATELE
  • SPOLVERARE, SPAZZARE, ECC.
  • SCRIVERE
  • PENSARE
  • CANTARE
  • SUONARE
  • FARE UN PUZZLE
  • GUARDARE NEL VUOTO
  • ANNOIARSI!
Capisco perfettamente che una casa in campagna con intorno un paesino di poche anime dove non c'è neppure un bar sia la morte civile per degli adolescenti. Tuttavia ci sono dei vantaggi a trascorrere un paio di settimane là, lontani dalla rete.
Quello sopra è il cartello che scrissi e appesi un paio di anni or sono per cercare di zittire mio figlio minore (l'altro, essendo più meditativo, applica spontaneamente un paio di punti della lista, soprattutto il penultimo!). Capisco mio figlio, perché anch'io sono un'iperattiva. Tuttavia sapersi annoiare è un'arte che è utile imparare (io non l'ho mai fatto).
Per quanto mi riguarda, non ho problemi: ho tante di quelle riviste arretrate da leggere, video e film da vedere, puntate radio da sentire, sonno da recuperare (senza contare i lavori di manutenzione della casa che non mancano mai) che queste due settimane finiranno per volar via, come tutti gli anni.

Dedicato a Luposelvatico che su aNobii "si è annoiato, punto."

martedì 18 giugno 2013

Batticuore da risultati scolastici

Agli Allievi ed alle loro famiglie

Oggetto: Pubblicazione dei risultati degli scrutini finali

Si informa che i risultati delle classi dalla prima alla quarta saranno pubblicati martedì 18 giugno sul sito Scuolanet e giovedì 20 giugno all’Albo del Liceo.
La pubblicazione sul sito Scuolanet, cui le famiglie hanno accesso tramite password, costituisce la comunicazione UFFICIALE E RISERVATA che la scuola è tenuta ad inviare alle famiglie degli allievi non ammessi alla classe successiva.

... ecco perché il sito scuolanet stamani è schizzato in testa alle classifice ...

Agli Allievi ed alle loro famiglie

Oggetto: Comunicazione allievi e famiglie

A parziale modifica della Circolare n°... si informano gli allievi e le loro famiglie che alle famiglie degli studenti non ammessi alla classe successiva sarà comunicato l’esito dello scrutinio tramite fonogramma prima della pubblicazione dei risultati su Scuolanet.



Fonogramma?? E che sarà mai questo oggetto sconosciuto? Da una frenetica ricerca in internet scopro questo post molto carino di un precario che aspettava appunto per fonogramma la chiamata dalla scuola. Apprendo quindi che trattasi di "una telefonata registrata dove chi viene contattato dichiara di avere inteso il contenuto del messaggio. Così ha lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno." Ma guarda!

DRIIIIIIIN!!!!!

... tuffo al cuore...

"Ah! Ciao Maria!... No... no ... non mi disturbi affatto..."

mercoledì 27 marzo 2013

La corsa della vita contro l'entropia

Il grande Edoardo Boncinelli, nel suo intervento al Festival della Mente di Sarzana, ha citato il secondo principio della termodinamica. Dato il mio amore-odio per la fisica (odio perché non l'ho mai capita, amore perché mi dà da mangiare), non mi proverò a definirlo qui ma rimando a Wikipedia. Quello che invece mi ha affascinato è la connessione che lo scienziato ha fatto con la vita:

"La vita mantiene e anche, entro certi limiti, crea l'ordine a spese dell'ambiente circostante. Se sommo l'ordine che crea l'essere vivente col disordine che crea nell'ambiente circostante c'è sempre un aumento di disordine.
La vita tiene l'ordine facendo una grandissima fatica, correndo tantissimo come la regina rossa di Lewis Carroll, finché dura il prestito che le è stato fatto dall'universo. Ad un certo punto non ce la fa più e passa il testimone di questa continua fiaccolata. Gli individui restituiscono il prestito ma l'insieme degli esseri viventi va avanti.
Non possiamo sperare in qualcosa di vivente che duri in eterno perché sta correndo contro corrente. Questa corsa disperata contro corrente è il vanto, la capacità di sfidare il mondo senza tradirlo, usando i suoi vuoti, le sue pieghe per mantenere un certo ordine e necessita di molta energia per fare ciò."

Quanto mi ci rivedo nella corsa continua che costa tanta fatica!

giovedì 31 gennaio 2013

E' nell'aria

L'ho sentita. Sono uscita di casa verso le cinque e mezza, mi sono incamminata verso la palestra e l'ho sentita. Non è semplicemente una questione di temperatura. Il termometro sul palazzone segna dieci gradi, ma non è quello. Non è solo perchè fino alla settimana scorsa a quest'ora era buio mentre oggi è ancora giorno e il sole, appena tramontato, disegna strisce rosa sulle nuvole rade. E' quell'odore particolare. Non viene dalla terra o dalle piante. Siamo in piena città, asfalto da tutte le parti, al massimo si sente la puzza degli scarichi degli automobili e delle cacche dei cani. Eppure è nell'aria. Eppure percepisco quel nonsoche impalpabile ma inconfondibile.
Massimo Montanari, nella sua serie sulla storia della cucina per "Alle Otto della Sera" (meno erudito di Marino Niola ma più interessante, anche se, a dire il vero, la cucina non è proprio un argomento che mi appassioni più di tanto) ricorda ad un certo punto il mito di Demetra e di Persefone. La prima, dea della terra e della fertilità, provocò un duro interminabile inverno dopo che la figlia Persefone le fu rapita e portata agli inferi. Si giunse al compromesso secondo il quale Persefone sarebbe stata sotto terra solo alcuni mesi all'anno, durante i quali la natura si ferma, si chiude in se stessa e tutto sembra morto. In questo periodo in cui Persefone è sotto terra non ho voglia di fare nulla, mi sembra tutto negativo e vorrei solo rifugiarmi in una tana.
Per questo cerco di captare ogni segnale nell'aria. E ieri l'ho sentita. Sta tornando. E' nell'aria. La Primavera.