giovedì 30 agosto 2007

Non è colpa delle mamme

Pur essendo una lettrice tartaruga ogni tanto riesco anche a finire un libro. L'ultimo che ho letto è "Non è colpa delle mamme (Adolescenti difficili e responsabilità materna)" di Gustavo Pietropolli Charmet. Pietropolli è uno psicoterapeuta specializzato in adolescenti, che mi ha incuriosito sentendo un suo intervento ad un convegno pubblicato su ArcoirisTV.
Mi è piaciuto per il suo approccio ironico e sdrammatizzante sui conflitti tra adolescenti ed adulti e anche perchè non si pone verso i ragazzi con l'atteggiamento di superiorità dell' "esperto che giudica".
Il libro, pur essendo un po' difficile in certi punti, ha mantenuto, per quanto mi riguarda, la promessa rassicurante del titolo. Mentre le teorie psicanalitiche tradizionali affermano che per la formazione di un individuo "i giochi sono fatti durante la prima infanzia", con la conseguente grande responsabilità delle mamme, secondo Pietropolli ogni fase della vita rimette in discussione tutto in una persona. L'adolescenza in particolare è come un "secondo parto": "uno strappo, una lacerazione, che corre più o meno lungo le linee di frattura già disegnate nel corso degli anni precedenti ma che s'avvera il più delle volte come d'incanto e il preadolescente rimane improvvisamente solo nel cosmo, orfano per sempre, con il padre e con la madre che girano per casa, ma interiormente e per sempre solo".
Dall'altro lato, la madre, che fino ad allora condivideva con il figlio tutti i segreti, dopo questo processo di "individuazione" sente che la rete si è interrotta, si sente improvvisamente del tutto esclusa dalla mente del figlio come se questi ne avesse cambiato la password. Secondo la grande esperienza dell'autore che, come dice lui, fa di mestiere "ascoltare i figli e poi ascoltare le relative mamme", la madre può sicuramente aiutare il figlio in questo processo di crescita ma le non si può imputare tutta la responsabilità sulla riuscita.
Il libro mi ha aiutato a capire quanto sia normale per i figli avere segreti con la mamma o raccontarle bugie perchè significa per loro ritargliarsi uno spazio. Non mi sono sempre ritrovata nelle madri che l'autore descrive (spesso donne separate o reduci da situazioni difficili) però ho ricavato qualche dritta per imparare ad essere alleata dei miei figli ma rispettosa del loro bisogno di autonomia. Spero proprio di riuscirci.

Anche Pietropolli Charmet, come Barbero, sarà al Festival della mente di Sarzana domani 31 agosto.

martedì 28 agosto 2007

La battaglia di Adrianopoli

Molto interessante la serie di "Alle 8 della sera", sulla battaglia di Adrianopoli, a cura dell'impagabile Barbero. Una battaglia di cui pochi sanno qualcosa. Nemmeno io, prima di sentire queste puntate, avrei saputo collocarla nel tempo e nello spazio.
Alessandro Barbero dimostra che questa battaglia, avvenuta in Tracia nel 378 d.C., ha cambiato la storia del mondo perchè, oltre ad essere stata una disastrosa sconfitta per i Romani, ha segnato il punto di non ritorno nel declino dell'Impero e perciò essa è molto più importante della deposizione di Romolo Augustolo del 476 d.C. che invece tutti ricordano (vedi A. Momigliano, La caduta senza rumore di un impero).
Cosa mi ha colpito? Da quello che studiamo a scuola ci immaginiamo i barbari come un'orda che premeva alla frontiera dell'Impero e che improvvisamente esondò. Niente di più falso.
I barbari erano immigrati e profughi e per secoli rappresentarono per i Romani una risorsa. Ce n'era bisogno come forza lavoro, per essere arruolati nell'esercito (alcuni addirittura divennero generali) o per essere utilizzati come schiavi (tra i ricchi era di moda avere lo schiavo goto) ed inoltre pagavano le tasse. Biondi o rossicci, alti, con la barba, erano considerati razza inferiore rispetto ai Romani, piccoli, mediterranei e bruni (come tutto è relativo!).
Nel 376 d.C. i Goti, spinti dalla paura degli Unni, diventarono una moltitudine sempre più numerosa, affamata e disperata che premeva per entrare nell'Impero sperando in un lavoro ed una terra per vivere. Inizialmente i Romani li aiutarono ad attraversare il Danubio, facendo loro promesse che poi non mantennero (a causa dell'incapacità e della corruzione dei funzionari locali romani) e cominciarono a trattarli in modo vergognoso ed a massacrarli finchè scoppiarono degli incidenti. I Goti riuscirono poi ad organizzarsi e si arrivò alla fine ad una guerra di cui la battaglia di Adrianopoli rappresenta la sconfitta più clamorosa per i Romani.
Mi è venuto automatico associare questa situazione a quella di oggi e vedere nei Goti gli odierni immigrati. Possibile che la storia non insegni nulla?

Il contenuto di queste puntate lo trovate anche nel libro:
9 agosto 378 il giorno dei barbari, edito da Laterza
Inoltre Alessandro Barbero terrà tre conferenze al Festival della mente che si svolgerà a Sarzana dal 31 agosto al 2 settembre.

domenica 26 agosto 2007

W la TV di Iacona

Nello squallido palinsesto televisivo estivo, hanno spiccato le puntate di "W l'Italia in diretta", il programma di attualità ed inchiesta giornalistica di Riccardo Iacona su RAI3 . Dopo aver apprezzato la pur lievemente confortante puntata sulle associazioni antiracket, la desolante puntata sull'ndrangheta e quella interessante sugli effetti nefasti della legge 40 (fecondazione assistita), mi è piaciuta molto la puntata sui cambiamenti climatici: Deserto del 14/8/07.
La trasmissione ci ha mostrato con esempi concreti quello che si sente dire continuamente sul declino del pianeta.
La ragazza Masai che si fa bastare 20 litri di acqua al giorno per la sua famiglia di quattro persone impiegando due ore per andare a procurarsela al pozzo.
Le condizioni terribili della baraccopoli di Nairobi dove la società che gestisce l'acqua è stata privatizzata.
La desertificazione in piena Pianura Padana, cioè ettari ed ettari di terra coltivata in modo intensivo a mais e quindi impoverita e resa produttiva solo grazie a grande quantità di acqua (8 ore al giorno di irrigazione artificiale per tre mesi) e grandi quantità di fertilizzanti che poi vanno ad inquinare le falde acquifere.
Le montagne di ecoballe in Campania che hanno reso contaminate e inservibili le terre limitrofe e che non sono nemmeno utilizzabili come CDR, mentre l'impresa di Aversa, specializzata in riciclaggio di materie plastiche, rischia di chiudere perchè dai comuni arriva pochissima plastica
raccolta e mentre i rifiuti tossici sono versati e bruciati dappertutto abusivamente.
Infine, la protesta degli abitanti di Gualdo Tadino e di Nocera Umbra che difendono il Rio Fergia dal prosciugamento dovuto al sempre maggiore prelievo della multinazionale che vende l'acqua Rocchetta . A Nocera Umbra, detta "la città delle acque", sono costretti a portare ad alcune famiglie l'acqua con le autobotti mentre sempre più camion di acqua minerale escono dallo stabilimento.
Personalmente trovo eccezionale che la RAI decida di dare visibilità a questa protesta nonostante il potere che la multinazione Idrea detiene grazie all'enorme quantità di pubblicità con cui ci martella e con cui può benissimo ricattare la RAI. Questo tipo di trasmissioni (poche purtroppo) fanno secondo me servizio pubblico ed mi fanno dire che mai vorrei l'abolizione del canone perchè ciò vorrebbe dire una TV completamente in mano alle imprese che vi fanno pubblicità, cioè ai più forti poteri economici.

venerdì 24 agosto 2007

Spilorcia o parsimoniosa?

Per quanto giudichi il denaro una cosa assai poco affascinante, mi interesserebbe capire cosa c'è dietro il rapporto che nutro con esso. Ho paura che esso sia soprattutto il frutto della mia emancipazione dal forte valore che mia madre dà ai soldi e che ha tentato di passarmi.
Tutti noi in famiglia (a partire da mio padre) siamo grati a mia madre per aver amministrato abilmente le scarse risorse con cui campavamo quando io e mia sorella eravamo piccole. Ma anche adesso che non se la passa così male, la sua ossessione rimane quella di ottenere il più possibile al minor costo. Niente di più corretto economicamente parlando. Quando ero ragazzina però era dura corrispondere a queste aspettative quando mi mandava a fare la spesa. Timidissima com'ero, mi sentivo obbligata a strappare il miglior prezzo possibile e questo era fonte di angoscia per me. Ho un nitido ricordo del contadino che vendeva al mercato le zucchine a 100 lire l'una. Ricordo che ne presi dieci per 1.000 lire e lui me ne aggiunse un paio dicendomi: "Tieni, se no tua madre c'è da sentirla!"
Con la vecchiaia questo aspetto le si è talmente acuito che il suo passatempo preferito è diventato comprare oggetti, che non le serviranno mai, solo per il fatto che sono scontatissimi. Sospetto (spero che non legga mai questo post!) che prenda sempre la superstrada FI-PI-LI invece che la Firenze-mare semplicemente perchè detesta pagare il pedaggio.
Ecco, penso che il mio rapporto con il denaro sia viziato dal voler essere l'opposto di lei: odio contrattare, non mi piace fare shopping, sogno un mondo senza l'uso del denaro, non mi piace comprare qualcosa se ho già un oggetto che mi fa lo stesso servizio e che funziona ancora. Mi piace invece spendere soldi per tutto ciò che è immateriale: viaggi, spettacoli, mostre e (perchè no?) anche buone cause.

mercoledì 22 agosto 2007

Sandro Pertini

Puntata de "La grande storia" del 3/8/07 su Pertini, RAI3.
Dell'affascinante lunga vita di questa persona di siamo soliti ricordare solo il settennato come Presidente della Repubblica, compresa la memorabile frase come tifoso dell'Italia ai mondiali di calcio del 1982 ("ora non ci riprendono più!").
Invece dopo aver visto questo documentario, mi ha colpito la storia della sua attività di antifascista, i suoi ben 14 anni di carcere di cui parte in cella di isolamento. Nonostante questo, non perse mai la sua fede politica tanto che scrisse in una lettera: "Nella vita talvolta è necessario lottare non solo senza paura ma anche senza speranza." Oggi quanti sarebbero in grado di capire questa perseveranza? Quanti, al posto suo si chiederebbero: "Chi me lo fa fare?". Altri tempi! Ben altro spessore rispetto a coloro che occupano oggi le istituzioni!
Pertini era un grande amico di Karol Wojtyla. Si preoccupò di far sapere al Papa di essere ateo, ma Wojtyla gli rimandò a dire che Pertini la fede ce l'aveva negli occhi.

lunedì 20 agosto 2007

11 agosto 2007

Sdraiandosi su un campo una sera d'estate, con il canto ossessivo dei grilli nelle orecchie ed uno splendido cielo stellato davanti agli occhi, viene da vagare con il pensiero lontano dalle piccole preoccupazioni quotidiane. Viene da chiedersi: chi sono io, piccolo granello di polvere in questo splendido universo fatto di pianeti, stelle, galassie, supernovae, anni luce? Povera formichina che si dà tanto da fare per migliorare la propria esistenza, per schivare i pericoli, per costruire la sua piccola tana di affetti tanto che basta un piede distratto o un soffio di vento più forte per distruggerla! Con quanta presunzione io penso di essere il centro di quest'universo che mi sta davanti! E con che presunzione hanno pensato la stessa cosa i miliardi di donne e di uomini che sono vissuti prima di me!
Che vertigine immaginarli tutti! Che vertigine pensare alle distanze tra queste costellazioni!
Una grossa bellissima stella cadente sfreccia attraverso il cielo: presto, devo pensare un desiderio per la mia piccola, fugace, irripetibile esistenza!

venerdì 3 agosto 2007

Buone vacanze!



Artemisia se ne va un paio di settimane nel suo Buen Retiro.

Buone vacanze a tutti gli amici blogger ed anche ai lettori occasionali.

giovedì 2 agosto 2007

Grazie anche a...

Che passione il mondo dei blog! Ho cominciato a gennaio cercando una valvola di sfogo alle mie frustrazioni ma già ad aprile mi sono accorta che la cosa più bella del blog non è scrivere ma conoscere le persone.
Passano i mesi e oggi voglio ringraziare altri amici blogger che ho conosciuto e di cui sono diventata fedele lettrice.
ME che scrive pochi post ma belli tosti e nei quali si sfoga contro i vizi dei suoi coetanei o contro le ingiustizie del mondo accademico.
Erica, appassionata insegnante, leggendo i suoi post si sente il profumo dei suoi fiori e ci si riflette nella calma del Lago d'Orta.
La cara Giulia con i suoi post così belli ed intensi e che, nonostante abbia tanti lettori, trova sempre il tempo e la voglia di visitare il mio blog e di lasciare un commento.
Carmela, sensibile e attenta verso i suoi alunni-detenuti ma molto determinata nell'affrontare gli ostacoli; dai suoi post trapela tutta la passione per il suo lavoro per nulla facile.
Fabio, un ottimo acquisto per il mondo della scuola.
Anna simpatica e spumeggiante, ogni suo post mi regala una ventata di allegria.
Infine Verrocchio, un ragazzo che si definisce "noioso e pedante" e che invece è sensibile, acuto ed attento a quello che succede nel mondo.
Ecco quello che mi piace del mondo dei blog: conoscere le persone più diverse e scambiarsi le idee. Per questo, quando mi piace un blog, lo leggo da cima a fondo ed è per questo che non sono disponibile allo "scambio di link" semplicemente finalizzato ad aumentare gli accessi, tanto per far numero. Non mi importa di essere 4017esima nella classifica di Blogbabel. Niente potrà essere più importante degli amici che ho trovato!