mercoledì 27 marzo 2013

La corsa della vita contro l'entropia

Il grande Edoardo Boncinelli, nel suo intervento al Festival della Mente di Sarzana, ha citato il secondo principio della termodinamica. Dato il mio amore-odio per la fisica (odio perché non l'ho mai capita, amore perché mi dà da mangiare), non mi proverò a definirlo qui ma rimando a Wikipedia. Quello che invece mi ha affascinato è la connessione che lo scienziato ha fatto con la vita:

"La vita mantiene e anche, entro certi limiti, crea l'ordine a spese dell'ambiente circostante. Se sommo l'ordine che crea l'essere vivente col disordine che crea nell'ambiente circostante c'è sempre un aumento di disordine.
La vita tiene l'ordine facendo una grandissima fatica, correndo tantissimo come la regina rossa di Lewis Carroll, finché dura il prestito che le è stato fatto dall'universo. Ad un certo punto non ce la fa più e passa il testimone di questa continua fiaccolata. Gli individui restituiscono il prestito ma l'insieme degli esseri viventi va avanti.
Non possiamo sperare in qualcosa di vivente che duri in eterno perché sta correndo contro corrente. Questa corsa disperata contro corrente è il vanto, la capacità di sfidare il mondo senza tradirlo, usando i suoi vuoti, le sue pieghe per mantenere un certo ordine e necessita di molta energia per fare ciò."

Quanto mi ci rivedo nella corsa continua che costa tanta fatica!

domenica 24 marzo 2013

E allora contro l'ansia, sputerò il rospo

Mi ero ripromessa di non scrivere sulla situazione politica perché sono stufa delle chiacchiere da chiosco degli sportivi che ciascuno ultras di questo o quello schieramento sente di dover rovesciare in rete.
Tuttavia dal giorno in cui sono noti i risultati delle politiche convivo con un'ansia insopportabile. Sarà l'età che avanza, ma ho una gran paura del futuro. Più la situazione è instabile e incerta e più io HO PAURA. Così oggi sento il bisogno di buttare fuori quest'ansia e di sfogarmi in qualche modo, sperando solo che ciò sia un minimo terapeutico per il mal di stomaco che mi attanaglia.

Il "nuovo che avanza"
Sono stufa di sentir parlare dei giovani e nuovi parlamentari solo riferendosi a quelli del M5S. Perché nessuno dice che due terzi dei parlamentari del PD sono alla prima legislatura? Con una semplice ricerca sul sito della Camera dei deputati  si ottiene che su 297 eletti del PD 195 sono alla prima legislatura e 198 donne. Lo dobbiamo alla pressione dei grillini e dei renziani? Può darsi, però diciamolo che ci sono!
Non a caso la mattina del primo giorno di legislatura molti di loro erano assaliti dai giornalisti credendo che fossero del M5S, salvo poi venir subito abbandonati con delusione una volta scoperto che erano del PD o di SEL (Boldrini compresa).
Come mai non faccio altro che scoprire fior di persone elette come la giornalista sottoscorta per le sue inchieste anticamorra Rosaria Capacchione, o la vicesindaco di Desio che ha denunciato gli abusi edilizi in Brianza Lucrezia Ricchiuti oppure la seria e rigorosa filosofa Michela Marzano? Foglie di fico? Forse, però diciamolo che ci sono! Perché dobbiamo buttare a mare questo Parlamento insieme quanto ci sono costate le elezioni appena fatte?

La casta
Già i costi della politica, i costi della casta. E' sacrosanto che, in questi tempi magri, chi ha responsabilità istituzionali dia l'esempio, che si ponga fine e si punisca chi approfitta della propria posizione e dei propri privilegi. E infatti non ho mai capito perchè io, funzionaria pubblica, devo passare il mio tempo ad analizzare ogni scontrino per ammettere al rimborso il pranzo con panino e birra del mio collega ricercatore mentre scopro da tempo (vedi Report) che molti rimborsi spese di Parlamento, ma anche di consigli regionali, sono forfettari, cioè non rendicontati. Questo non va bene come hanno subito evidenziato i nuovi presidenti del Parlamento.
E l'abbozzi (lo dico alla fiorentina così ci si capisce) i' Renzi di cavalcare demagogicamente l'abolizione dei rimborsi elettorali. Così sì che saremo in mano ancora di più alle multinazionali ed al loro sostegno economico proprio come in USA! Quale governo potrebbe mai contrastare il vero potere, quello dei ceti abbienti, se si trova lì grazie ai suoi soldi? Io vorrei riportare i rimborsi ad un livello adeguato (come negli altri paesi europei) e soprattutto vorrei che fossero documentati e controllati scontrino per scontrino e che fossero inerenti a reali spese da campagna elettorale (non ristoranti per intendersi). 
E poi lo vogliamo dire che i costi della politica sono, quelli sì, una foglia di fico, importante a livello di immagine, ma non certo risolutiva del tracollo economico che ci minaccia? Da Controradio apprendo che tutti i rimborsi elettorali delle ultime politiche ammontano a circa 180 Milioni di Euro. Cifra rispettabile. Tuttavia il sindacalista intervistato sottolinea che solo la cassa integrazione in deroga della sola Toscana in un anno (cioè la sopravvivenza di diversi lavoratori!) costa 70 Milioni di Euro? Quanti hanno chiaro che (fonte il Sole24ore) 100 punti di spread ci costano 3/4 MILIARDI di Euro? Allora vogliamo dirlo che rottamare la cosiddetta casta (che pure va tallonata e messa di fronte alle proprie responsabilità) NON E' la soluzione di tutti i nostri mali?

Responsabilità e partecipazione
Già ma finalmente i "cittadini sono entrati in Parlamento", come diceva un passante davanti a Montecitorio lo scorso 15 marzo. Ah, allora siamo a posto! Scusatemi, ma io a questa dei "bravi e onesti cittadini" contrapposti a "quelli là incollati alle poltrone" non ci ho mai creduto. Francamente sono un po' stufa di sentire tanti cittadini mugugnare (o peggio sbraitare) salvo poi, quando si tratta di fare qualcosa, anche piccola, di perdere un briciolo del proprio tempo e delle proprie energie, defilarsi. Sono stufa! Troppo facile la delega in bianco magari all'uomo della Provvidenza, che si chiami Berlusconi, Grillo o Renzi! Non basta mettere la croce sulla scheda (e c'è persino chi ha il coraggio di criticare senza aver fatto neppure quello!) Ognuno dovrebbe metterci, per quello che può, un po' del proprio tempo, del proprio impegno, della propria fatica per capire e provare a migliorare quello che lo circonda.
Esempio: i genitori al liceo di mio figlio si lamentano degli insegnanti. Peccato che quando c'è una riunione per parlarne ci troviamo in quattro o cinque. 
Altro esempio: tutti criticano i disagi dei nuovi cassonetti della mia zona (lo so, sono una mia fissazione), ma ben pochi hanno partecipato all'assemblea di quartiere per informarsi, capire ed eventualmente protestare. Ben pochi alzano il telefono e segnalano i problemi al consorzio. Non serve? Può darsi, ma se non ci proviamo nemmeno, non lo possiamo affermare. Davanti alla scuola, dove il cassonetto del multimateriale era palesemente insufficiente, a forza di scrivere e di telefonare, ne hanno aggiunto un altro e perlomeno non ci sono più sacchetti sul marciapiede. Forse un piccolo risultato ma comunque un risultato. "I care" diceva Don Milani.
Sì, ce l'ho molto con i miei connazionali. Ci sono tanti Italiani in gamba, ragionevoli, di buona volontà ma purtroppo non fanno notizia proprio come non fa notizia il rinnovamento (timido e insufficiente forse, ma esistente) all'interno del PD. Ormai fanno notizia solo gli slogan ad effetto, i facili spot (per questo ha successo Renzi), tanto che mi è capitato di sentire qualcuno urlare "ci vuole una spending review", "rottamiamo l'amministratore" anche all'assemblea di condominio.

Sono tutti uguali
Basta! Lo vogliamo dire che NON sono tutti uguali? Lo vogliamo dire che destra e sinistra NON sono uguali (lo spiega bene questo post)? Lo vogliamo dire che il nostro paese è stato rovinato da un centrodestra populista, colluso e cialtrone? Anche nel libro di Saverio Lodato (uno che non si mette certo i guanti a criticare la sinistra) "Venticinque anni di mafia" si sottolinea molto bene la differenza nel contrasto alle mafie.
"La sinistra ha taciuto sull'argomento mafia [si riferisce al governo Prodi 1996-1998]. Ha troncato, ha sopito, in vista di un'entrata in Europa che doveva avvenire indossando l'abito migliore. Ma le responsabilità di chi ha governato in Italia in precedenza si fermano qui.
Perché poi entra in campo il governo dei cani. Una legislazione - questa sì - aggressiva e ossessiva. Una legislazione che ha strizzato l'occhio alla parte peggiore del Paese. A quella più retriva, più compromessa con la giustizia. Una legislazione modellata su misura per gli egoismi più ottusi, per quei cittadini alieni rispetto a qualsiasi concezione del bene comune. Il popolo degli abusivi e dell'abusivismo, degli evasori fiscali, dei trafficanti di valuta. [...] I provvedimenti legislativi peggiori [legge sui pentiti febbraio 2001, legge che depenalizza il falso in bilancio settembre 2001, limite alle rogatorie internazionali ottobre 2001, sanatoria dei capitali all'estero ottobre 2001, legittimo sospetto novembre 2002, il libro è del 2004 e quindi ci grazia le leggi successive] sono stati messi a segno al pari di autentiche randellate sulla testa della parte sana del Paese. Poco importa che molte di quelle leggi fossero destinate a risolvere questo o quel problema personale del presidente del consiglio o di qualche amico fidato."
Ben venga il rinnovamento della classe dirigente, ben venga la società civile (e sottolineo CIVILE!) nelle istituzioni con l'apporto delle sue idee, delle sue professionalità e delle sue competenze. Tuttavia alla guida dell'aereo io ci voglio un pilota esperto, col brevetto preso dopo anni di studio e l'esperienza di tante ore di volo, non un neopatentato che ha appena superato un provino a flight simulator. Alla guida ci voglio dei professionisti che guarda caso è il contrario di dilettanti. Ne va della vita di tutti i passeggeri. Poi va benissimo controllarli, criticarli, chieder conto del loro operato, ecc. A me vengono i brividi a leggere le parole del vicecapogruppo M5S alla Camera "qualsiasi decisione presa in questa sede dovrà essere sottoposta alla Rete". Basta leggere i commenti a qualsiasi blog per rendersi conto del livello di chi vomita parole sulla rete al riparo dell'anonimato del nickname.

Disclaimer
Questo lungo post è solo un mio sfogo personale (e mi sono limitata) con lo scopo di provare ad allentare la morsa allo stomaco. Non è un elogio del PD a cui anch'io ho tante critiche da avanzare. Chi vuole commentare è benvenuto ma non me ne voglia se non gli risponderò per i motivi che ho detto all'inizio.

giovedì 21 marzo 2013

Yogurt fai da te

Prima di acquistare la yogurtiera il consumo settimanale mio e di mio marito (i ragazzi non ne hanno mai voluto sapere) era:



- 2 confezioni da 500 gr per accompagnare i cereali a colazione;








- 2,5 coppie di yogurt da 125 ml per il pranzo del marito in ufficio;



- quasi due confezioni da 6 yogurt probiotici da bere per il mio pranzo in ufficio.

La nostra produzione settimanale di rifiuti in quanto a yogurt era quindi:
- 17 bicchieri di plastica di vario formato;
- 2 coperchietti di plastica per chiudere le confezioni da 500 gr una volta aperte;
- 17 coperchi di stagnola di vario formato (quanti sanno che vanno nella campana del multimateriale?);
- 4/5 cartoni che tengono insieme i vasetti.


Con la yogurtiera il fabbisogno settimanale è coperto con due mandate di vasetti di vetro riutilizzabili, mentre per la materia prima produciamo:
- 2 cartoni di tetrapack di latte
- 2 tappi di plastica che portiamo in ufficio dove vengono raccolti per finanziare un progetto di beneficienza;
- 2 vasetti di plastica:
- 2 coperchietti di stagnola;
- 1 cartone che tiene insieme i due vasetti di plastica.

Il sapore? Direi equivalente. Buono al naturale oppure aggiungendo un cucchiaino di marmellata di vari gusti. La densità, non so perché, viene migliore con il latte a lunga conservazione invece che fresco (volendo, per aumentarla, si può aggiungere un paio di cucchiai di latte in polvere).

domenica 17 marzo 2013

16 marzo 2013: a Firenze splende il sole


Dopo le levatacce per Napoli, Milano e Genova, finalmente quest'anno gioco in casa: la diciottesima giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia a dieci minuti a piedi da casa mia.
Il bel serpentone colorato attraversa la mia città in una splendida giornata di sole. Aprono il corteo i parenti delle vittime con le foto dei loro cari al collo o sulle magliette, segue lo striscione che ricorda i morti della strage di Viareggio del 2009, e poi tantissimi giovani venuti da tutta Italia con gli striscioni delle loro scuole, i loro "fiori di corresponsabilità", gli scout con il maxi bandierone della pace, i palloncini rossi dell'ARCI e così via.
I ragazzi sardi davanti a noi rivisitano un coro da stadio: "Sian venuti fin qui per vedere la mafia finir". Rispondono i ragazzi campani dietro di noi cantando "Don Beppe uno di noi."
All'arrivo accanto allo Stadio (che scelta infelice dopo Piazza Plebiscito, Piazza Duomo a Milano e il Porto Antico di Genova!) ci attende la lettura dei nomi (diverse integrazioni alla lista che ho pubblicato ieri, purtroppo).
"Non uccideteli una seconda volta" dice Don Ciotti. Come sempre instancabile e coinvolgente, riesce nel suo discorso a toccare tutti i temi importanti del momento: una legge seria contro la corruzione, un governo presto per dare delle risposte chiare, il lavoro. E riesce a citare anche le persone: da Vittorio Giordano, il poliziotto morto in questi giorni in un incidente stradale, alla mamma di Patrizia Scifo, che chiede almeno di riavere il cadavere della figlia scomparsa, a Denise, la giovane coraggiosa figlia di Lea Garofalo, a Deborah Cartisano.
Prima di accingersi a cantare Fiorella Mannoia ci annuncia che è stata eletta Presidente della Camera Laura Boldrini, una donna che ho sempre stimato per la sua serietà e la sua umanità. Un buon segno.
Nel pomeriggio riesco finalmente quest'anno a seguire uno dei seminari: la presentazione del libro Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie. Si tratta di sei storie di donne, alcune note come Rosaria Capacchione, altre che non conoscevo ma che hanno destato davvero la mia ammirazione, come Cinzia Franchini, presidente nazionale di una associazione di autotrasportatori. "L'antimafia è donna" conclude Nando Dalla Chiesa, "perché le donne rifiutano la dimensione eroica e si misurano invece con la necessità di fare delle scelte, con la responsabilità."

Una bella giornata in tutti i sensi.

"La mafia teme più la scuola della giustizia. L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa."
Antonino Caponnetto

sabato 16 marzo 2013

Firenze 16 marzo 2013


Vogliamo ricordarli tutti. Quelli di cui conosciamo il nome e quelli di cui non siamo ancora riusciti a trovare informazioni sufficienti.

A tutte le vittime della violenza mafiosa va il nostro omaggio e la nostra promessa di impegno:

1893
EMANUELE NOTARBARTOLO.

1896
EMANUELA SANSONE.

1905
LUCIANO NICOLETTI.

1906
ANDREA ORLANDO.

1909
JOE PETROSÌNO.

1911
LORENZO PANEPINTO.

1914
MARIANO BARBATO.
GIORGIO PECORARO.

1915
BERNARDINO VERRO.

1916
GIORGIO GENNARO.

1919
GIOVANNI ZANGÀRA.
COSTANTINO STELLA.
GIUSEPPE RUMORE.
GIUSEPPE MONTICCIOLO.
ALFONSO CÀNZIO.

1920
NICOLÒ ALONGI.
PAOLO LI PUMA.
CROCE DI GANGI.
PAOLO MIRMINA.
GIOVANNI ORCEL.
STEFANO CARONÌA.

1921
PIETRO PONZO.
VITO STASSI.
GIUSEPPE CASSARÀ.
VITO CASSARÀ.
GIUSEPPE COMPAGNA.

1922
DOMENICO SPATOLA.
MARIO SPATOLA.
PIETRO SPATOLA.
PAOLO SPATOLA.
SEBASTIANO BONFIGLIO.
ANTONINO SCUDERI.

1924
ANTONINO CIOLÌNO.

1944
SANTI MILISENNA.
ANDREA RAJA.

1945
CALOGERO COMAIANNI.
NUNZIO PASSAFIUME.
FILIPPO SCIMONE.
CALCEDONIO CATALANO.
AGOSTINO D'ALESSANDRO.
CALOGERO CICERO.
FEDELE DE FRANCISCA.
MICHELE DI MICELI.
MARIO PAOLETTI.
ROSARIO PAGANO.
GIUSEPPE SCALÌA.
GIUSEPPE PUNTARELLO.

1946
ANGELO LOMBARDI.
VITTORIO EPIFANI.
VITANGELO CINQUEPALMI.
IMERIO PICCINI.
ANTONINO GUARISCO.
MARINA SPINELLI.
GIUSEPPE MÌSURACA.
MARIO MÌSURACA.
GAETANO GUARINO.
PINO CAMILLERI.
GIOVANNI CASTIGLIONE.
GIROLAMO SCACCIA.
GIUSEPPE BIONDO.
GIOVANNI SANTANGELO.
GIUSEPPE SANTANGELO.
VINCENZO SANTANGELO.
GIOVANNI SEVERINO.
PAOLO FARINA.
NICOLÒ AZOTI.
FIORENTINO BONFIGLIO.
MARIO BOSCONE.
FRANCESCO SASSANO.
EMANUELE GRECO.
MARIO SPAMPINATO.
MARIO LA BROCCA.
VINCENZO AMENDUNI.
VITTORIO LEVICO.

1947
ACCURSIO MIRAGLIA.
PIETRO MACCHIARELLA.
NUNZIO SANSONE.
EMANUELE BUSELLINI.
MARGHERITA CLESCERI.
GIOVANNI GRIFÒ.
GIORGIO CUSENZA.
CASTRENSE INTRAVÀIA.
VINCENZA LA FATA.
SERAFINO LASCÀRI.
GIOVANNI MEGNA.
FRANCESCO VICARI.
VITO ALLOTTA.
GIUSEPPE DI MAGGIO.
FILIPPO DI SALVO.
VINCENZO LA ROCCA.
VINCENZA SPINA.
PROVVIDENZA GRECO.
MICHELANGELO SALVIA.
GIUSEPPE CASÀRRUBEA.
VINCENZO LO IACONO.
GIUSEPPE MANÌACI.
CALOGERO CAJOLA.
VITO PIPITONE.
LUIGI GERONAZZO.

1948
EPIFANIO LI PUMA.
PLACIDO RIZZOTTO.
GIUSEPPE LETIZIA.
CALOGERO CANGELOSI.
MARCANTONIO GIACALONE.
ANTONIO GIACALONE.
ANTONIO DI SALVO.
NICOLA MESSINA.
CELESTINO ZAPPONI.
GIOVANNI TASQUIER.

1949
CARLO GULINO.
FRANCESCO GULINO.
CANDELORO CATANESE.
MICHELE MARINARO.
CARMELO AGNONE.
QUINTO REDA.
CARMELO LENTINI.
PASQUALE MARCONE.
ARMANDO LODDO.
SERGIO MANCINI.
CARLO ANTONIO PABUSA.
GABRIELE PALANDRANI.
GIOVAN BATTISTA ALOE.
ILARIO RUSSO.
GIOVANNI CALABRESE.
GIUSEPPE FIORENZA.
SALVATORE MESSINA.
FRANCESCO BUTIFAR.

1951
ANTONIO SANGINITI.

1952
FILIPPO INTILE.

1955
SALVATORE CARNEVALE.
GIUSEPPE SPAGNUOLO.

1957
PASQUALE ALMERICO.
ANTONINO POLLARI.

1958
VINCENZO DI SALVO.
VINCENZO SAVOCA.

1959
ANNA PRESTIGIACOMO.
GIUSEPPINA SAVOCA.
VINCENZO PECORARO.
ANTONINO PECORARO.

1960
ANTONINO DAMANTI.
COSIMO CRISTINA.
PAOLO BONGIORNO.
ANTONINO GIANNOLA.

1961
PAOLINO RICCOBONO.
GIACINTO PULEO.

1962
ENRICO MATTEI.

1963
GIUSEPPE TESAURO.
PIETRO CANNIZZARO.
MARIO MALAUSA.
SILVIO CORRAO.
CALOGERO VACCARO.
PASQUALE NUCCIO.
EUGENIO ALTOMARE.
GIORGIO CIACCI.
MARINO FARDELLI.

1966
CARMELO BATTAGLIA.

1967
GIUSEPPE PIANI.
NICOLA MIGNOGNA.

1968
FRANCESCO PIGNATARO.
GIUSEPPE BURGIO.
SALVATORE SUROLO.

1969
ORAZIO COSTANTINO.
GIOVANNI DOMÉ.

1970
MAURO DE MAURO.

1971
PIETRO SCAGLIONE.
ANTONINO LORUSSO.
VINCENZO RICCARDELLI.

1972
GIOVANNI SPAMPINATO.
GIOVANNI VENTRA.
DOMENICO CANNATA.
PAOLO DI MAIO.

1974
ANGELO SORINO.
EMANUELE RIBOLI.

1975
CALOGERO MORREALE.
GAETANO CAPPIELLO.
FRANCESCO FERLAINO.
DOMENICO FACCHINERI.
FRANCESCO FACCHINERI.
TULLIO DE MICHELI.

1976
GERARDO D'ARMINIO.
GIUSEPPE MUSCARELLI.
CATERINA LIBERTI.
SALVATORE FALCETTA.
CARMINE APUZZO.
SALVATORE LONGO.
SALVATORE BUSCEMI.
FRANCESCO VINCI.
MARIO CERETTO.
ALBERTO CAPUA.
VINCENZO RANIERI.
VINCENZO MACRÌ.
FORTUNATO FURORE.

1977
ROCCO GATTO.
STEFANO CONDELLO.
VINCENZO CARUSO.
PASQUALE POLVERINO.
ANTONIO CUSTRA.
GIUSEPPE RUSSO.
FILIPPO COSTA.
ATTILIO BONINCONTRO.
DONALD MACKAY.
MARIANGELA PASSIATORE.

1978
UGO TRIOLO.
GIUSEPPE IMPASTATO.
ANTONIO ESPOSITO FERRAIOLI.
SALVATORE CASTELBUONO.
GAETANO LONGO.
PAOLO GIORGETTI.
PASQUALE CAPPUCCIO.

1979
ALFONSO SGROI.
FILADELFIO APARO.
MARIO FRANCESE.
MICHELE REINA.
GIORGIO AMBROSOLI.
BORIS GIULIANO.
CALOGERO DI BONA.
CESARE TERRANOVA.
LENIN MANCUSO.
GIOVANNI BELLISSIMA.
SALVATORE BOLOGNA.
DOMENICO MARRARA.
VINCENZO RUSSO.
GIULIANO GIORGIO.
ANTONINO TRIPODO.
ROCCO GIUSEPPE BARILLÀ.
CARMELO DI GIORGIO.
PRIMO PERDONCINI.

1980
PIERSANTI MATTARELLA.
GIUSEPPE VALARIOTI.
EMANUELE BASILE.
GIANNINO LOSARDO.
PIETRO CERULLI.
GAETANO COSTA.
CARMELO JANNÌ.
DOMENICO BENEVENTANO.
MARCELLO TORRE.
VINCENZO ABATE.
GIUSEPPE GIOVINAZZO.
CIRO ROSSETTI.
FILOMENA MORLANDO.
BRUNO VINCI.

1981
VITO IEVOLELLA.
SEBASTIANO BOSIO.
LEOPOLDO GASSANI.
GIUSEPPE GRIMALDI.
VINCENZO MULÈ.
DOMENICO FRANCAVILLA.
MARIANO VIRONE.
ANGELO DI BARTOLO.
GIUSEPPE SALVIA.
MARIANO MELLONE.
FRANCESCO BORRELLI.

1982
LUIGI D'ALESSIO.
ROSA VISONE.
SALVATORE STALLONE.
ANTONIO FONTANA.
NICOLÒ PIOMBINO.
ANTONIO SALZANO.
PIO LA TORRE.
ROSARIO DI SALVO.
GENNARO MUSELLA.
GIUSEPPE LALA.
DOMENICO VECCHIO.
RODOLFO BUSCEMI.
MATTEO RIZZUTO.
SILVANO FRANZOLIN.
SALVATORE RAITI.
GIUSEPPE DI LAVORE.
ANTONINO BURRAFATO.
SALVATORE NUVOLETTA.
ANTONIO AMMATURO.
PASQUALE PAOLA.
PAOLO GIACCONE.
VINCENZO SPINELLI.
CARLO ALBERTO DALLA CHIESA.
EMANUELA SETTI CARRARO.
DOMENICO RUSSO.
CALOGERO ZUCCHETTO.
CARMELO CERRUTO.
SIMONETTA LAMBERTI.
GIULIANO PENNACCHIO.
ANDREA MORMILE.
LUIGI CAFIERO.
ANTIMO GRAZIANO.
GENNARO DE ANGELIS.
ANTONIO VALENTI.
LUIGI DI BARCA.
ANNAMARIA ESPOSITO.
DE ROSA ANTONIO.
ELIO DI MELLA.

1983
GIANGIACOMO CIACCIO MONTALTO.
PASQUALE MANDATO.
SALVATORE POLLARA.
MARIO D'ALEO.
GIUSEPPE BOMMARITO.
PIETRO MORICI.
BRUNO CACCIA.
ROCCO CHINNICI.
SALVATORE BARTOLOTTA.
MARIO TRAPASSI.
STEFANO LI SACCHI.
SEBASTIANO ALONGHI.
FRANCESCO BUZZITI.
FRANCESCO IMPOSIMATO.
DOMENICO CELIENTO.
ANTONIO CRISTIANO.
GIUSEPPE FRANCESE.
NICANDRO IZZO.
FABIO CORTESE.
SALVATORE MUSARÒ.
OTTAVIO ANDRIOLI.
GIOACCHINO CRISAFULLI.

1984
GIUSEPPE FAVA.
RENATA FONTE.
CRESCENZO CASILLO.
GIOVANNI CALABRÒ.
COSIMO QUATTROCCHI.
FRANCESCO QUATTROCCHI.
MARCELLO ANGELINI.
SALVATORE SCHIMMENTI.
GIOVANNI CATALANOTTI.
ANTONIO FEDERICO.
PAOLO CANALE.
GIOVANBATTISTA ALTOBELLI.
LUCIA CERRATO.
ANNA MARIA BRANDI.
ANNA DE SIMONE.
GIOVANNI DE SIMONE.
NICOLA DE SIMONE.
LUISELLA MATARAZZO.
MARIA LUIGIA MORINI.
FEDERICA TAGLIALATELA.
ABRAMO VASTARELLA.
PIER FRANCESCO LEONI.
SUSANNA CAVALLI.
ANGELA CALVANESE.
CARMINE MOCCIA.
VALERIA MORATELLO.
FRANCO PUZZO.
MICHELE BRESCIA.
SANTO CALABRESE.
ANTIOCO COCCO.
VINCENZO VENTO.
PIETRO BUSETTA.
SALVATORE SQUILLACE.

1985
PIETRO PATTI.
GIUSEPPE MANGANO.
GIOACCHINO TAGLIALATELA.
SERGIO COSMAI.
GIOVANNI CARBONE.
BARBARA RIZZO ASTA.
GIUSEPPE ASTA.
SALVATORE ASTA.
BEPPE MONTANA.
ANTONINO CASSARÀ.
ROBERTO ANTIOCHIA.
GIUSEPPE SPADA.
ENRICO MONTELEONE.
GIANCARLO SIANI.
BIAGIO SICILIANO.
GIUDITTA MILELLA.
CARMINE TRIPODI.
GRAZIELLA CAMPAGNA.
MORELLO ALCAMO.
GIUSEPPE MACHEDA.
ROBERTO PARISI.
MARIO DIANA.

1986
PAOLO BOTTONE.
GIUSEPPE PILLARI.
FILIPPO GEBBIA.
SALVATORE MORREALE.
FRANCESCO ALFANO.
ANTONIO PIANESE.
VITTORIO ESPOSITO.
SALVATORE BENIGNO.
CLAUDIO DOMINO.
FILIPPO SALSONE.
NICOLA RUFFO.
ANTONIO SABIA.
GIOVANNI GIORDANO.
NUNZIATA SPINA.
ANTONIO BERTUCCIO.
FRANCESCO PRESTIA.
DOMENICA DE GIROLAMO.
LUIGI STAIÀNO.
MARIO FERRILLO.
SALVATORE LEDDA.
GIOVANNI GARCEA.

1987
GIUSEPPE RECHICHI.
ROSARIO IOZIA.
GIUSEPPE CUTRONEO.
ROSARIO MONTALTO.
SEBASTIANO MORABITO.
ANTONIO CIVININI.
CARMELO IANNÒ.
CARMELO GANCI.
LUCIANO PIGNATELLI.
GIOVANNI DI BENEDETTO.
COSIMO ALEO.
ANIELLO GIORDANO.
MICHELE PIROMALLI.
1988
GIUSEPPE INSALACO.
GIUSEPPE MONTALBANO.
NATALE MONDO.
DONATO BOSCIA.
FRANCESCO MEGNA.
ALBERTO GIACOMELLI.
ANTONINO SAETTA.
STEFANO SAETTA.
MAURO ROSTAGNO.
LUIGI RANIERI.
CARMELO ZACCARELLO.
GIROLAMO MARINO.
ANIELLO CORDASCO.
GIULIO CAPILLI.
PIETRO RAGNO.
ABED MANYAMI.
RAFFAELE ANTONIO TALARICO.
MICHELE VIRGA.

1989
FRANCESCO CRISOPULLI.
GIUSEPPE CARUSO.
FRANCESCO PEPI.
MARCELLA TASSONE.
NICOLA D'ANTRASSI.
VINCENZO GRASSO.
PAOLO VINCI.
SALVATORE INCARDONA.
ANTONINO AGOSTINO.
IDA CASTELLUCCI.
GRAZIA SCIMÈ.
DOMENICO CALVIELLO.
ANNA MARIA CAMBRIA.
CARMELA PANNONE.
PIETRO GIRO.
DONATO CAPPETTA.
CALOGERO LORIA.
FRANCESCO LONGO.
GIOVANBATTISTA TEDESCO.
COLIN WINCHESTER.
GIACOMO CATALANO.
GIUSEPPE GIOVINAZZO.
PIETRO POLARA.
NICOLINA BISCOZZI.
GIUSEPPE TALLARITA.
PASQUALE PRIMERANO.
PASQUALE MIELE.
GIUSEPPE TIZIAN.
JERRY ESSAN MASSLO.

1990
NICOLA GIOITTA IACHINO.
EMANUELE PIAZZA.
GIUSEPPE TRAGNA.
MASSIMO RIZZI.
GIOVANNI BONSIGNORE.
ANTONIO MARINO.
ROSARIO LIVATINO.
ALESSANDRO ROVETTA.
FRANCESCO VECCHIO.
ANDREA BONFORTE.
GIOVANNI TRECROCI.
SAVERIO PURITA.
ANGELO CARBOTTI.
DOMENICO CATALANO.
MARIA MARCELLA.
VINCENZO MICELI.
ELISABETTA GAGLIARDI.
GIUSEPPE ORLANDO.
MICHELE ARCANGELO TRIPODI.
PIETRO CARUSO.
NUNZIO PANDOLFI.
ARTURO CAPUTO.
ROBERTO TICLI.
MARIO GRECO.
ROSARIO SCIACCA.
GIUSEPPE MARNALO.
FRANCESCO OLIVIERO.
COSIMO DISTANTE.
ANGELO RAFFAELE LONGO.
CATALDO D'IPPOLITO.
RAFFAELA SCORDO.
CALOGERO LA PIANA.
EMILIO TACCARITA.
ANTONIO NUGNES.
PASQUALE FELICIELLO.
MARCO TEDESCHI.

1991
VALENTINA GUARINO.
ANGELICA PIRTOLI.
GIUSEPPE SCEUSA.
SALVATORE SCEUSA.
VINCENZO LEONARDI.
ANTONIO CARLO CORDOPATRI.
ANGELO RICCARDO.
DEMETRIO QUATTRONE.
ANDREA SAVOCA.
DOMENICO RANDÒ.
SANDRA STRANIERI.
ANTONIO SCOPELLITI.
LIBERO GRASSI.
FABIO DE PANDI.
GIUSEPPE ALIOTTO.
ANTONIO RAMPINO.
SILVANA FOGLIETTA.
SALVATORE D'ADDARIO.
RENATO LIO.
GIUSEPPE LEONE.
FRANCESCO TRAMONTE.
PASQUALE CRISTIANO.
STEFANO SIRAGUSA.
ALBERTO VARONE.
FELICE DARA.
VINCENZO SALVATORI.
SERAFINO OGLIASTRO.
VITO PROVENZANO.
GIUSEPPE GRIMALDI.
SALVATORE TIENI.
NICOLA GUERRIERO.
GIUSEPPE SORRENTI.
ANTONIO VALENTE.
NUNZIANTE SCIBELLI.
VINCENZO GIORDANO.
SALVATORE VINCENZO SURDO.
GASPARE PALMIERI.
IGNAZIO ALOISI.
ONOFRIO ADDESI.
FRANCESCO AUGURUSA.

1992
SALVATORE AVERSA.
LUCIA PRECENZANO.
PAOLO BORSELLINO.
ANTONIO RUSSO.
ANTONIO SPARTÀ.
SALVATORE SPARTÀ.
VINCENZO SPARTÀ.
FORTUNATO ARENA.
CLAUDIO PEZZUTO.
SALVATORE MINEO.
ALFREDO AGOSTA.
GIULIANO GUAZZELLI.
GIOVANNI FALCONE.
FRANCESCA MORVILLO.
ROCCO DI CILLO.
ANTONIO MONTINARO.
VITO SCHIFANI.
PAOLO BORSELLINO.
AGOSTINO CATALANO.
EDDIE WALTER COSINA.
EMANUELA LOI.
VINCENZO LI MULI.
CLAUDIO TRAÌNA.
RITA ÀTRIA.
PAOLO FICALÒRA.
LUIGI SÀPIO.
EGIDIO CAMPANIELLO.
GIORGIO VILLÀN.
PASQUALE DI LORENZO.
GIOVANNI PANUNZIO.
GAETANO GIORDANO.
GIUSEPPE BORSELLINO.
SAVERIO CIRRINCIONE.
ANTONIO TAMBORINO.
MAURO MANIGLIO.
RAFFAELE VITIELLO.
EMANUELE SAÙNA.
ANTONINO SIRAGUSA.
LUCIO STIFANI.
GIOVANNI LIZZIO.
ANTONIO DI BONA.

1993
BEPPE ALFANO.
ADOLFO CARTISANO.
PASQUALE CAMPANELLO.
VINCENZO D'ANNA.
VINCENZO VITALE.
GENNARO FALCO.
NICOLA REMONDINO.
DOMENICO NICOLÒ PANDOLFO.
MAURIZIO ESTATE.
FABRIZIO NENCIONI.
ANGELA FIUME.
NADIA NENCIONI.
CATERINA NENCIONI.
DARIO CAPOLICCHIO.
CARLO LA CATENA.
STEFANO PICERNO.
SERGIO PASOTTO.
ALESSANDRO FERRARI.
MOUSSAFIR DRISS.
DON GIUSEPPE PUGLISI.
RAFFAELE DI MERCURIO.
ANDREA CASTELLI.
ANGELO CARLISI.
RICCARDO VOLPE.
ANTONINO VASSALLO.
FRANCESCO NAZZARO.
LORIS GIAZZON.
GIORGIO VANOLI.
GIOVANNI MILETO.
LUIGI IANNOTTA.

1994
VINCENZO GAROFALO.
ANTONINO FAVA.
DON GIUSEPPE DIANA.
ILARIA ALPI.
MIRAN HROVATIN.
ENRICO INCOGNITO.
LUIGI BODENZA.
IGNAZIO PANEPINTO.
MARIA TERESA PUGLIESE.
GIOVANNI SIMONETTI.
SALVATORE BENNICI.
CALOGERO PANEPINTO.
FRANCESCO MANISCALCO.
NICHOLAS GREEN.
MELCHIORRE GALLO.
GIUSEPPE RUSSO.
COSIMO FABIO MAZZOLA.
GIROLAMO PALAZZOLO.
LEONARDO CANCIARI.
LILIANA CARUSO.
AGATA ZUCCHERO.
LEONARDO SANTORO.
PALMINA SCAMARDELLA.
ANTONIO NOVELLA .
FRANCESCO ALOI.
FRANCESCO BRUNO.
ANGELO CALABRÒ.
SAVERIO LIARDO.

1995
FRANCESCO BRUGNANO.
GIUSEPPE DI MATTEO.
FRANCESCO MARCONE.
SERAFINO FAMÀ.
GIOACCHINO COSTANZO.
PETER IWULE ONJEDEKE.
FORTUNATO CORREALE.
ANTONINO BUSCEMI.
GIUSEPPE MONTALTO.
GIUSEPPE CILIA.
GIUSEPPE GIAMMONE.
GIOVANNI CARBONE.
CLAUDIO MANCO.
ANTONIO BRANDI.
ANTONIO MONTALTO.
EPIFANIA COCCHIARA.
GIAMMATTEO SOLE .
GENOVESE PAGLIUCA.
PIETRO SANUA.
PIERANTONIO SANDRI.
GIUSEPPE GIAMMONA.
GIOVANNA GIAMMONA.
FRANCESCO SAPORITO.

1996
FRANCESCO TAMMONE.
GIUSEPPE PUGLISI.
ANNA MARIA TORNO.
GIOVANNI ATTARDO.
DAVIDE SANNINO.
SANTA PUGLISI.
SALVATORE BOTTA.
SALVATORE FRAZZETTO.
GIACOMO FRAZZETTO.
MARIA ANTONIETTA SAVONA.
RICCARDO SALERNO.
GIOACCHINO BISCEGLIA.
ROSARIO MINISTERI.
CALOGERO TRAMÙTA.
PASQUALE SALVATORE MAGRÌ.
CELESTINO FAVA.
ANTONINO MOIO.
RAFFAELE PASTORE.
ANTONINO POLIFRONI.

1997
GIUSEPPE LA FRANCA.
CIRO ZIRPOLI.
GIULIO CASTELLINO.
AGATA AZZOLINA.
RAFFAELLA LUPOLI.
SILVIA RUOTOLO.
ANGELO BRUNO.
LUIGI CANGIANO.
FRANCESCO MARZANO.
ANDREA DI MARCO.
VINCENZO ARATO.

1998
INCORONATA SOLLAZZO.
MARIA INCORONATA RAMELLA.
ERILDA ZTAUSCI.
ENRICO CHIARENZA.
SALVATORE DE FALCO.
ROSARIO FLAMINIO.
ALBERTO VALLEFUOCO.
GIUSEPPINA GUERRIERO.
LUIGI IOCULANO.
DOMENICO GERACI.
ANTONIO CONDELLO.
MARIA ANGELA ANSALONE.
GIUSEPPE MARIA BÌCCHERI.
GIUSEPPE MESSINA.
GRAZIANO MUNTONI.
GIOVANNI GARGIULO.
GIOVANNI VOLPE.
GIUSEPPE RADICIA.
ORAZIO SCIASCIO.
GIUSEPPE IACONA.
DAVIDE LADINI.
SAVERIO IERACE.
ANTONIO FERRARA.
GIUSEPPE MARIA BICCHERI.

1999
SALVATORE OTTONE.
EMANUELE NOBILE.
ROSARIO SALERNO.
STEFANO POMPEO.
FILIPPO BASILE.
HISO TELARAY.
MATTEO DI CANDIA.
VINCENZO VACCARO NOTTE.
LUIGI PULLI.
RAFFAELE ARNESANO.
RODOLFO PATERA.
ENNIO PETROSINO.
ROSA ZAZA.
ANNA PACE.
MARCO DE FRANCHIS.
FRANCESCO SALVO.

2000
ANTONIO LIPPIELLO.
SALVATORE VACCARO NOTTE.
ANTONIO SOTTILE.
ALBERTO DE FALCO.
FERDINANDO CHIAROTTI.
FRANCESCO SCERBO.
GIUSEPPE GRANDOLFO.
DOMENICO STANISCI.
DOMENICO GULLACI.
MARIA COLANGIULI.
HAMDI LALA.
GAETANO DE ROSA.
SAVERIO CATALDO.
DANIELE ZOCCOLA.
SALVATORE DE ROSA.
GIUSEPPE FALANGA.
LUIGI SEQUINO.
PAOLO CASTALDI.
GIANFRANCO MADIA.
VALENTINA TERRACCIANO.
RAFFAELE IORIO.
FERDINANDO LIGUORI.

2001
GIUSEPPE ZIZOLFI.
TINA MOTOC.
MICHELE FAZIO.
CARMELO BENVEGNA.
STEFANO CIARAMELLA.

2002
FEDERICO DEL PRETE.
TORQUATO CIRIACO.
MAURIZIO D'ELIA.
HUSAN BALIKÇI .

2003
DOMENICO PACILIO.
GAETANO MARCHITELLI.
CLAUDIO TAGLIALATELA.
PAOLINO AVELLA.
MICHELE AMICO.
GIUSEPPE ROVESCIO.

2004
BONIFACIO TILOCCA.
ANNALISA DURANTE.
STEFANO BIONDI.
PAOLO RODÀ.
GELSOMINA VERDE.
DARIO SCHERILLO.
MATILDE SORRENTINO.
FRANCESCO ESTATICO.
FABIO NUNNERI.
MASSIMILIANO CARBONE.
ANTONIO LANDIERI.
FRANCESCO GRAZIANO.
ANTONIO MAIORANO.
ATTILIO MANCA.

2005
FRANCESCO ROSSI.
ATTILIO ROMANÒ.
FRANCESCO FORTUGNO.
GIUSEPPE RICCIO.
DANIELE POLIMENI.
GIANLUCA CONGIUSTA.
PEPE TUNEVIC.
EMILIO ALBANESE.

2006
SALVATORE BUGLIONE.
DANIELE DEL CORE.
LORIS DI ROBERTO.
RODOLFO PACILIO.
MICHELE LANDA.
ANTONIO PALUMBO.
ANNA POLITIKOVSKAJA.

2007
LUIGI SICA.
FRANCESCO GAITO.
UMBERTO IMPROTA.
GIUSEPPE VEROPALUMBO.
LUIGI RENDE.
CARMELA FASANELLA.
ROMANO FASANELLA.
DOMENICO DE NITTIS.

2008
MARIO COSTABILE.
DOMENICO NOVIELLO.
MARCO PITTONI.
RAFFAELE GARGIULO.
RAFFAELE GRANATA.
GENNARO CORTUMACCIO.
GIUSEPPE MINOPOLI.
LORENZO RICCIO.
RAFFAELE MANNA.
NICOLA SARPA.
SAMUEL KWAKU.
CRISTOPHER ADAMS.
ERIC AFFUM YEBOAH.
KWAME ANTWI JULIUS FRANCIS.
EL HADJI ABABA.
ALEX GEEMES.
FRANCESCO ALIGHIERI.
GABRIELE ROSSI.
ANTONIO CIARDULLO.

2009
FELICIA CASTANIERE.
DOMENICO GABRIELE.
PETRU BIRLANDEANU.
GAETANO MONTANINO.

2010
SALVATORE FARINARO.
TERESA BUONOCORE.
ANGELO VASSALLO.
GIANLUCA CIMMINIELLO.
LEA GAROFALO.

2011
CARMINE CANNILLO.
VINCENZO LIGUORI.
...e tutti gli altri di cui non siamo ancora riusciti a conoscere il nome.

www.libera.it

mercoledì 13 marzo 2013

Addio Chicchi!

 
"Voi siete la nostra speranza. Voi siete il nostro futuro. Non dimenticatelo mai. Cercate di essere meglio di noi. Custodite gelosamente le nostre leggi dettate dalla Costituzione. Abbiamo bisogno di voi in modo incredibile. Cercate di fare voi quello che noi ancora non siamo riusciti a fare: un'Italia veramente fondata sulla giustizia e sulla libertà.
Siamo tutti cittadini. Meritiamoci di esserlo.
"La Costituzione va difesa con le unghie e con i denti: non deve essere modificata, va solo applicata. Se i principi di parità e uguaglianza lì sanciti fossero stati applicati, forse oggi sarebbero le donne a governare questo paese".

Addio Chicchi, ci mancherai davvero tanto in questo tempo di smarrimento!

lunedì 11 marzo 2013

Mondo avvelenato


"Per  fare  un pomodoro  ci  vogliono  214  litri  d'acqua.  Un  chilo  di   cioccolato  ne  vale  17196.  Per  un  chilo  di  carne  bovina,  invece,  si  consumano  15415  litri  che  su  per giù sono quelli che consuma un europeo per lavarsi in un anno. Un chilo di pasta 1849 litri.  Un  bicchiere  di  vino  109  litri.  Una  tazza  di  caffè  sono  132  litri  d’acqua.  E  per produrre un litro di latte, ce ne vogliono 1020."

Comincia così il bel servizio di Piero Riccardi per Report RAI3, rivedibile qui. Come è possibile tirare fuori queste cifre? Lo spiega il ricercatore olandese Arjen  Hoekstra:

"Se  tu  allevi  animali  questi  avranno  bisogno  di  cibo,  e  il  cibo  ha  bisogno  di  essere coltivato  e  coltivarlo  richiede  acqua.  Quindi,  gran  parte  dell’acqua  che  serve  per allevare un animale non è quella usata per farlo bere, ma quella per nutrirlo.
Se  vuoi  conoscere  l’impronta  idrica  di  un  prodotto  finale,  ciò  che  acquistiamo  in  un negozio,  dovrai  prendere  in  considerazione  tutta  la  sua  catena  produttiva:  ad  ogni fase  della  catena  c’è  un  certo  uso  di  acqua.  Attualmente  il  livello  delle  acque  di  falda declina,  il  livello  dei  laghi  decresce  e  i  fiumi  sono  svuotati  prima  che  raggiungano  il mare, e i livelli di qualità dell’acqua sono violati. Ci sono molti posti nel mondo in cui i livelli  di  sfruttamento  idrico  non  sono  sostenibili.  In  tutti  questi  posti  l’impronta  idrica dell’umanità ha superato i limiti."

Allora uno pensa come salvaguardare questo bene prezioso che sempra inesauribile ed invece non lo è. Così passa a stare attento a chiudere il rubinetto mentre si lava i denti, a mettere dei riduttori di flusso ai rubinetti, a raccogliere l'acqua del lavaggio delle verdure per innaffiare le piante oppure per il water. Tutte cose sacrosante. Tuttavia il ricercatore olandese precisa:

"La  maggior  parte  dell’acqua  è  usata  per  produrre  cibo:  l’acqua  che  usiamo  a  casa rappresenta  una  parte  molto  piccola  della  nostra  impronta  idrica  complessiva: parliamo  soltanto  dell’uno,  due,  tre  per  cento.  Il  dieci  per  cento  dell’impronta  idrica  è legata  all’acqua  usata  per  i  prodotti  industriali  e  circa  il  novanta  per  cento  dell’impronta idrica totale di un individuo è usata per produrre il cibo che questo  consuma."

Trovo che le puntate di Report sui problemi ambientali siano le migliori anche sa fanno male. Venire a conoscenza di casi di inquinamento pesante, diffuso e di durata decennale come quello della valle del Sacco (Frosinone) o del fiume Pescara (il più lungo dell'Abruzzo) fanno male, almeno a me fanno molto male. Mi si dirà: che te ne importa se non ci andrai mai nella valle del Sacco o a Chieti? Eppure mi addolora pensare che la natura, che pure sarebbe così capace di autopurificarsi, è irrimediabilmente contaminata.
L'idrobiologa Diana Galassi dell'Università del L'Aquila spiega infatti:

"La  funzionalità  di  servizi  ecosistemici  resi  da  un  fiume  o un lago sono  una  condizione  essenziale  per  l’autodepurazione  di  questo  ecosistema  e  la  tutela  della  biodiversità,  di cui noi  siamo  parte. Con al perdita di questa funzionalità  abbiamo iniziato ad autoestinguerci."

E le bonifiche? Mi sono sempre chiesta come funzionano. Purtroppo, essendo costosissime, alla fine non vengono fatte né da chi ha inquinato (i proprietari della fabbrica di Lindano a Colleferro e la Montedison-Solvay per il fiume Pescara) né dal pubblico che non ha soldi. Tuttavia piange il cuore nell'apprendere che in alcuni casi forse è quasi impossibile bonificare come spiega Giovanni Damiani dell'Università della Tuscia:

" Io  posso  agire  molto  meglio  su  una  discarica,  su  un  punto  dove  l’inquinamento  è concentrato,  posso  fare  molto  di  meno  quando  l’inquinamento  si  è  diffuso  su  scala  di migliaia  di  chilometri  quadrati  oppure  nei  mari."

"Come  si  fa  a  riportare  indietro  nel tempo  un  fiume,  a  prima  che  i  suoi  settanta  chilometri  di  sedimenti  fossero contaminati da beta esaclorocicloesano?" dice Piero Riccardi a proposito della valle del Sacco. "Forse bisognerebbe asportare tutto il suo letto e i suoi argini, poi aspettare qualche milione di anni che l’evoluzione faccia il suo corso per rigenerare quell’equilibrio tra insetti, piante, pesci, che una volta appartenevano a quel fiume e a nessun altro."

E tanto per tirarsi su, Pietro Paris dell'I.S.P.R.A. ci dice che in ogni  paese agricolo che ha degli strumenti di controllo di monitoraggio sulle acque risulta una contaminazione abbastanza diffusa (da erbicidi come Quinclorac, Terbutilazina, Glifosate, funghicidi come Procimidone e persino da Atrazina, sostanza fuori commercio da due decenni).
Nel Po sono stati anche rilevati sbiancanti  dei  detersivi,  profumi,  filtri  ultravioletti  delle  creme  solari,  conservanti  dei cibi,  disinfettanti,  l’antibiotico  e  l’antidolorifico  che  prendiamo  quando  stiamo  male. "Tutto  ciò  che  produciamo  e  consumiamo  prima  o  poi  avrà  un  lago,  un  fiume  o  una falda profonda come destino finale" dice Piero Riccardi.

Ogni  anno  si  consumano  su  per  giù  140  mila  tonnellate  di  pesticidi  e  4,4  milioni  di tonnellate  di  fertilizzanti,  che,  prima  o  poi,  finiscono  in  qualche  fiume,  in  un lago, nelle falde.
Dal  rapporto  dell’ISPRA  sui  pesticidi  nelle  acque risulta che metà  di  quelle  superficiali , fiumi  e  laghi (47,9%),  e una su tre di quelle sotterranee (28,9% del totale) sono  contaminate  da  pesticidi.
Fa bene Milena Gabanelli a raccomandare di non lavare e disinfettare le nostre case come fossero degli ospedali, perché facendo così contribuiamo a sporcare "il fuori". Di fronte a certe devastazioni, però, mi sento anche un po' ridicola con la mia "teoria dell'olio di gomito".


Altre puntate di Report su temi ambientali che mi sono piaciute:
Il giusto prezzo del cibo
Consumare territorio
Land grabbing

venerdì 8 marzo 2013

Parlare in tuta e scrivere in frac

“Finchè ci sarà uno che conosce duemila parole e uno che ne conosce duecento, questi sarà oppresso dal primo. La parola ci fa uguali” diceva Don Milani.  D'altra parte cosa si può pretendere da un paese nel quale la scuola è sempre più povera, i media si appiattiscono su un linguaggio sempre più sciatto e semplificato e il livello di dealfabetizzazione si fa sempre più preoccupante?
 
Ben vengano allora trasmissioni come la nuova "La lingua batte" su Radio 3 RAI, condotta dal linguista Giuseppe Antonelli. Quest'ultimo, intervistato a Fahrenheit, sottolinea che la lingua scritta era data ormai per spacciata una ventina di anni or sono quando la maggior parte delle persone scriveva solo la lista della spesa e gli appunti sull'agenda. Oggi le nuove tecnologie sembrano fornire una rivincita della lingua scritta costringendoci a scrivere (e leggere) quotidianamente SMS, chat, email, Tweet. Tuttavia la rivincita attuale non è andata di pari passo con la competenza della lingua: scarsa ricchezza lessicale, incapacità di molti di produrre un testo scritto coerente o di decodificarne uno letto. Secondo Antonelli il primo livello di difficoltà che emerge è l'ortografia. La scrittura privata non ha un editor o una professoressa a correggerci, e sono spesso i correttori automatici, nel segreto dei nostri telefonini, a declinare la lingua.


Bisognerebbe quindi parlare e scrivere sempre in modo ricercato e forbito? Non è di questo avviso un altro linguista, Edoardo Lombardi Vallauri, autore di "Parlare l'Italiano. Come usare meglio la nostra lingua"
il quale, ospite a Le Storie Diario Italiano, si mostra tollerante riguardo all'uso dell'Italiano.
"I danni che uno può fare alla lingua, parlandola male, sono irrilevanti rispetto ai danni che uno può fare a se stesso nel senso che produce effetti diversi da quelli che voleva" dice Edoardo Lombardi Vallauri che trova innocuo l'uso massiccio delle chat o degli SMS. Nessuno dei ragazzi di oggi si sognerebbe di dire cmq per comunque o xché per perché (ma forse di scriverlo su un tema sì, aggiungerei io che sono un po' più pessimista).
Bisogna quindi applicare un diverso metro di giudizio, secondo il Vallauri, tra la lingua scritta, nella quale si ha il tempo di programmare, ripulire, far quadrare ed allora le irregolarità sintattiche sono meno accettate, ed il parlato, ove serve quella che si chiama ridondanza perché l'attenzione dell'ascoltatore può essere evanescente e si può quindi accettare espressioni come il famoso a me mi piace.
"Non c'è una sola regola," dice il linguista, "ma ci sono regole diverse a seconda delle situazioni.  Non si andrebbe a giocare a tennis in giacca, cravatta, pantaloni lunghi e scarpe di cuoio, così come non si andrebbe ad un matrimonio in tuta da ginnastica."

Ecco che mi è venuto in mente un altro divertente e stimolante incontro riascoltabile sul sito di Controradio, a proposito di un volume pubblicato da alcuni ricercatori dell'Accademia della Crusca: "Parole di Firenze dal Vocabolario del fiorentino contemporaneo". Tra il Fiorentino letterario del Trecento che è diventato Italiano e quello popolare che si sta perdendo, tra il Fiorentino come lingua della comicità da Amici miei in poi, mi ha colpito un Franco Cardini, che pur regalandoci perle del suo incredibile patrimonio di conoscenze storiche, "vestiva" in questa occasione un linguaggio più informale e rilassato. Un Cardini in tuta, ma sicuramente elegante.

lunedì 4 marzo 2013

A vent'anni è tutto ancora intero


Perchè a vent' anni è tutto ancora intero, 
perchè a vent' anni è tutto chi lo sa,
a vent'anni si è stupidi davvero,

quante balle si ha in testa a quell' età 
Francesco Guccini, Eskimo, 1978


Al mio ermertico figlio, che protegge così accuratamente la sua parte più tenera e fragile dietro un'ammirabile serietà e maturità di giovane adulto, tutta la mia stima e il mio affetto.
Lasciati andare qualche volta, carino, non aver paura di mostrarti come sei, apriti al mondo, anche se non è il migliore dei mondi possibili e presto non sarà "tutto ancora intero". Dai retta ad una che non ha mai saputo lasciarsi andare.

Buon compleanno, piccolo mio!



sabato 2 marzo 2013

La giusta dose per la felicità

Musica per le mie orecchie ascoltare la nutrizionista Lucia Bacciottini decantare a Controradio le virtù del cioccolato, uno dei dieci superfood, cioè i dieci cibi che devono essere assolutamente presenti in una dieta.
A condizione imprescindibile che sia di altissima qualità, cioè fatto con ingredienti buoni e privo di grassi diversi dal burro di cacao, il cioccolato è raccomandato perché:
- ha potere antiossidante e stimolante del sistema nervoso (fornisce quindi energia cerebrale utile dall'infanzia all'età avanzata);
-  dà piacere e quindi aiuta a controllare la "compulsione ossessiva a cercare gratificazione nel cibo";
- il cioccolato fondente, grazie ai polifenoli e alla vitamina E, è anticolesterolo.
- non è vero che fa venire l'acne.
Quello che la nutrizionista non ha detto (e che temo smonti l'entusiasmo dei più) è che, dato l'alto potere nutritivo, la dose giornaliera raccomandata di questo cibo degli dei (presente, pare, persino nelle diete delle ballerine) sia abbastanza al di sotto delle nostre voglie (almeno delle mie).
Interessante tuttavia la questione della teobromina, contenuta nel cioccolato. Lucia Bacciottini afferma infatti che si è persa quella capacità cognitiva attraverso il gusto e i percorsi sensoriali gustativi che avevamo nel passato. "Oggi i giovani non assaggiano ma ingurgitano" dice la nutrizionista. E qui mi è venuto in mente mio figlio che adora farsi per cena degli orribili pastoni con farro integrale, wurstel, frittata a pezzetti, formaggio, verdure, senape ed altre strane salse. Massimo Montanari la chiamerebbe "cucina di sintesi".
Insomma questa famosa teobromina contenuta nel cioccolato pare che passi la barriera metencefalica e giunga al "centro del piacere" che sta nel nostro cervello, aiutandoci a contrastare le fatiche degli stress neurochimici che la vita impone.
"Il centro del piacere rappresenta il motore della nostra voglia di vivere e viene rinforzato anche con i circuiti gustativi."
Nella società del benessere, svincolati ormai dal mangiare per sopravvivere, si dovrebbe farlo per essere felici. Il mio quadretto giornaliero di cioccolato (di qualità) rappresenta così il mio strumento di consapevole energia per affrontare la vita attraverso il cibo, la mia piccola dose di felicità.