Sveglia spontanea tra le otto e le nove e mezzo. Mi alzo con calma dopo i consueti esercizi di stretching. Colazione senza fretta insieme al mio compagno. La mattina mi piace dare uno sguardo ai social che sono rimasti la mia unica fonte di informazione, visto che non guardo la televisione, non sento la radio, né tanto meno compro i giornali. Pochi canali, accuratamente scelti, mi bastano.
Poi preparo il pranzo, cioè quasi sempre un'insalata con carboidrati (alternando pane, cous cous, cereali misti integrali), verdure fresche come cipolla, carota, cetriolo e rucola, qualche sottaceto (aboliti i sottoli), una fonte proteica che può essere legumi, uova sode o, raramente, tonno in scatola (al naturale). Con questa insalata e l'aggiunta di frutta è assicurato un pranzo leggero e completo che ci permette di lavorare fino a tardi mattinata. Talvolta ho da stendere il bucato o mettere al sole materassi, cuscini, ecc. In questi giorni bisogna andare a raccogliere le nostre squisite prugne che sono cadute nella notte dall'albero. Insomma tra una cosa è l'altra si fa le dieci passate.
E' ora di cominciare a lavorare. I nostri lavori di manutenzione sono stagionali. C'è il periodo in cui va tagliata l'erba, il periodo delle potature di alberi e siepi. D'estate è il momento del restauro del murale. I famosi ottanta metri quadri di muro che tutti gli anni vanno scartati e riverniciati in gran parte. Un lavoro rilassante e anche divertente ma, che va fatto prima che sopraggiunga implacabile il sole. Per i lavori agricoli invece si va fino all'una e mezza, talvolta anche le due.
Ecco quindi il nostro pranzo estivo sotto la pergola di glicine, dopodiché tocca la telefonata quotidiana alla mia mamma per sentire come sta e farle un minimo di compagnia.
Dopo pranzo, mentre il mio compagno riposa e fuori fa troppo caldo, l'alternativa è cucinare (ad esempio le verdure per la sera o snocciolare la frutta per le marmellate) oppure, come adesso, sedermi al computer. Quest'anno ho dedicato questi momenti a riordinare i files di vecchie foto e documenti di famiglia.
Verso del quattro e mezza, cinque ci aspetta il caffè dalla nostra vicina di casa, una indistruttibile signora di novantasette anni. Per fortuna la stenta conversazione d'estate si ravviva perché ci sono suo figlio e sua nuora che sono simpatici e con cui ci troviamo molto bene.
Dopo la parentesi sociale, avanzano un paio di ore circa prima della cena. Durante le ondate di calore mi tocca l'innaffiatura del podere che mi prende da una a due ore a seconda di quanto sono accurata. Se invece ha piovuto di recente, posso ritagliarmi una seduta di ginnastica in terrazza.
Le cene in terrazza sono una delle cose più belle del vivere in questa casa. Il sole che cala, gli uccelli che cantano, il fresco che arriva quasi subito, i nostri alberelli lassù sulla collina che oscillano al vento, le chiacchiere e le battute tra noi due "vecchietti bizzosi" (come ci autodefinisce il mio sarcastico compagno) e, perché no, un po' di vino che non fa bene al corpo, ma sicuramente allo spirito.
Dopo cena, se è tardi bevo in terrazza la tisana fatta con le nostre erbe, guardo le stelle e poi vado a letto. Se invece ho abbastanza tempo a disposizione mi piace guardare un film. Spesso i film su RaiPlay sono deludenti ma un filmino ogni sera è un rito che mi piace mantenere ed ogni tanto incappo in qualche buona pellicola.
A letto tra le undici e mezzanotte, una mezz'oretta di lettura che concilia il sonno e poi una notte, in genere molto riposante. Qui non fa mai troppo caldo, non c'è bisogno di condizionatore, anzi, spesso si può dormire a finestra chiusa con copertina, c'è silenzio. Insomma tutta un'altra storia rispetto alla casa di città.
Vita noiosa? Forse. Privilegiata? Sicuramente sì! Clima gradevole. Aria buona. Casa ampia e confortevole. Giusta alternanza di attività fisica e relax. Niente code. Niente folla. E da quest'anno: niente ferie (che finivano sempre troppo presto). Ora come ora francamente non desidero altro.