domenica 31 luglio 2022

Vacanza: secondo giorno

Voglio provare a mantenere un minimo il ritmo della ginnastica anche in vacanza. Non ho a disposizione il bell'angolo attrezzato di mio figlio e così improvviso con quel che ho: tappetino, qualche pesino, trapezio, anelli e bastone. Una mezz'oretta, giusto per sciogliere le spalle e fare qualche addominale.

 

 

Ma quanto è più faticoso invece raccogliere gli sfalci della siepe potata da mio marito!


 Intanto abbiamo piazzato la grossa compostiera donata dal comune. Le istruzioni per ottenere questo benedetto compost ci sembrano piuttosto complicate. Per anni siamo andati avanti con le nostre due buche nel terreno (più concimaie che compostiere). Mah! Vedremo quel che ne verrà.

sabato 30 luglio 2022

Vacanza: primo giorno

Dopo una notte di tuoni (ma senza pioggia), l'aria è fresca e limpida.

Ci siamo. Le vacanze ora sono davvero cominciate. Tuttavia il primo giorno me lo gioco con attività ingrate (anche se necessarie). La mattina la passo a pulire la nostra grande casa. Compito noioso ma con la compagnia del podcast "La guerra di Gino" di Raiplaysound tutto è più piacevole.

W i podcast! W Raiplaysound!

Pomeriggio: mega spesa al centro commerciale. 😒

sabato 23 luglio 2022

Vacanza (anteprima)

 

In realtà oggi non cominciano le mie ferie perché ho ancora una settimana di lavoro. Però sono qui nella mia adorata casa in Lunigiana e mi sembra davvero che sia il primo giorno di vacanza. Ho dato una sfrondatina al glicine, ho legato i rami di bignonia che ci impedivano di passare, ho appeso in terrazza gli anelli e il trapezio. Ora vado a mettere a dimora i piccoli ligustri nati spontanei nel giardino di città. Stasera facciamo la nostra grigliatina e ci godiamo il fresco dopo cena sulla sdraio in terrazza o forse, quasi quasi, mi guardo un film su RaiPlay.

Incrociamo le dita e speriamo davvero di riuscire a goderci questa progettata lunga vacanza.

mercoledì 20 luglio 2022

Non sopporto più la città


 

Quando ero giovane, io nata e cresciuta tra i palazzi di periferia, non concepivo altro posto dove vivere.

E invece ora non sopporto più la città. Qualsiasi città (che poi sono tutte uguali).

Con il suo asfalto che d'estate ribolle e puzza di escrementi. 

Con le lattine e le bottiglie di birra abbandonate sui marciapiedi.

Con i rifiuti abbandonati accanto ai cassonetti.

Con le cicche buttate dappertutto, tanto che non ci facciamo più caso.

Con il sottofondo del traffico che non ti abbandona mai, dal camion al motorino smarmittato, dall'autobus all'ambulanza, ai clacson.

Con la sua aria intorbata di fumo delle caldaie di inverno e di  scarichi roventi dei condizionatori d'estate.

Con le sue code di automobili e di persone.

Con le biciclette che sfrecciano sui marciapiedi o controsenso.

Con i pedoni che si attardano sulla pista ciclabile impedendoti di passare.

Con i marciapiedi dissestati, i muri scrostati o scarabocchiati. 

Con la sua fretta e il suo correre non si sa bene dove.

Temo di essere diventata misantropa, ma provo sempre di più bisogno di fuggire in campagna.