giovedì 31 gennaio 2013

E' nell'aria

L'ho sentita. Sono uscita di casa verso le cinque e mezza, mi sono incamminata verso la palestra e l'ho sentita. Non è semplicemente una questione di temperatura. Il termometro sul palazzone segna dieci gradi, ma non è quello. Non è solo perchè fino alla settimana scorsa a quest'ora era buio mentre oggi è ancora giorno e il sole, appena tramontato, disegna strisce rosa sulle nuvole rade. E' quell'odore particolare. Non viene dalla terra o dalle piante. Siamo in piena città, asfalto da tutte le parti, al massimo si sente la puzza degli scarichi degli automobili e delle cacche dei cani. Eppure è nell'aria. Eppure percepisco quel nonsoche impalpabile ma inconfondibile.
Massimo Montanari, nella sua serie sulla storia della cucina per "Alle Otto della Sera" (meno erudito di Marino Niola ma più interessante, anche se, a dire il vero, la cucina non è proprio un argomento che mi appassioni più di tanto) ricorda ad un certo punto il mito di Demetra e di Persefone. La prima, dea della terra e della fertilità, provocò un duro interminabile inverno dopo che la figlia Persefone le fu rapita e portata agli inferi. Si giunse al compromesso secondo il quale Persefone sarebbe stata sotto terra solo alcuni mesi all'anno, durante i quali la natura si ferma, si chiude in se stessa e tutto sembra morto. In questo periodo in cui Persefone è sotto terra non ho voglia di fare nulla, mi sembra tutto negativo e vorrei solo rifugiarmi in una tana.
Per questo cerco di captare ogni segnale nell'aria. E ieri l'ho sentita. Sta tornando. E' nell'aria. La Primavera.

mercoledì 30 gennaio 2013

Ce lo chiede l'Europa

"Siamo prigionieri di un'ideologia che ci sta dicendo «il modello sociale europeo è un lusso che non vi potete più permettere perché a causa della globalizzazione dovrete, per competere, ridurvi al livello dei Cinesi: rinunciare a tutte le conquiste, percepire salari cinesi, avere pochi diritti come i Cinesi e zero stato sociale.» Non è così. La Germania, che ha uno stato sociale molto più generoso del nostro, è competitiva con la Cina, ha una bilancia commerciale attiva con la Cina, vi esporta tecnologie, ha i salari più alti del mondo, i sindacati più forti del mondo e lo stato sociale più generoso del mondo. Che cosa rende il modello tedesco sostenibile, competitivo ed efficiente? Il fatto che tutti fanno la loro parte, il patto di cittadinanza condiviso. Quello tedesco è uno Stato costoso, efficiente, controllato dai cittadini e non c'è nessuno che ne usufruisce a sbafo come accade in Italia. Il nostro modello è insostenibile perchè ha alle spalle un tasso di evasione scandaloso ma non è il modello sociale europeo ad essere insostenibile."

"Quando parliamo di stato sociale di tipo europeo finiamo per parlare sempre di pensioni e sanità, ma la forza di esso è invece la scuola. I paesi nordico-scandinavi sono sempre in testa nelle classifiche del rendimento scolastico. Il modello sociale europeo vero, quello che funziona, ce l'hanno quei paesi e si vede soprattutto dalla qualità della scuola. In Finlandia assumono come insegnanti liceali il 33% dei più bravi neolaureati perché è un mestiere di eccellenza."

"Sono residente negli Stati Uniti da dodici anni e pago le tasse in America. Ho cercato in questo libro di guardare l'Europa con gli occhi di un americano. La stampa americana pullula di  inchieste sugli sprechi italiani, sulla criminalità, sui costi della politica, sulla corruzione, ecc. La ragione per cui le multinazionali americane non investono da noi non sta nell'articolo 18 o nei sindacati, che invece sono più forti in Germania, bensì nel tasso di corruzione e nell'inefficienza della giustizia civile che non li garantisce."

"Conosco la sanità americana. Lo stato sociale americano è stato smantellato per trent'anni per una deliberata strategia che ha le sue origini nell'ideologia ultraliberista e neoconservatrice a partire da Ronald Reagan. Gli Americani, in rapporto al loro PIL, spendono il doppio degli Europei e hanno risultati peggiori in termini di salute della loro popolazione. Obama si è finalmente reso conto quanto la sanità americana si inefficiente, iniqua e straordinariamente costosa e ha fatto una riforma che l'avvicina un po' al nostro sistema." 

"Riguardo all'Europa, dobbiamo distinguere tra alcune politiche sbagliate che l'Europa ci sta imponendo, legate ad un certo governo conservatore tedesco, ed il fatto che, se vogliamo solidarietà dall'Europa, dobbiamo sottoporci a controlli più stringenti. Non possiamo aspettarci aiuti e solidarietà e, nello stesso tempo, avere un presidente di una qualsiasi provincia che guadagna più del presidente Obama."

"La politica economica applicata finora dal governo Monti, sia pure sotto un immenso peso di costrizioni dell'Europa e in particolare della Germania, sta prolungando la nostra recessione. Se non si cambia di segno attuando una politica che favorisca il lavoro, avremo recessione ancora per anni.
Gli Italiani andranno a votare tra poco e in quell'occasione avranno la possibilità di scegliere che politica economica vogliono per il paese."





domenica 27 gennaio 2013

Nostalgia


Che bella luna piena brillava ieri sera nel cielo terso, pulito dalla Tramontana! Il pensiero mi è andato subito alla precendente luna piena, quella del 28 dicembre, che brillava sopra l'aeroporto di Praia, dove abbiamo fatto scalo tornando in Italia dalle isole di Capo Verde. Mi ricordo che durante la noiosa attesa del nostro aereo per Lisbona, sono uscita fuori dall'aeroporto per respirare ancora un po' di quella fresca aria capoverdiana. C'era vento anche quella sera ma non il vento gelido di questi giorni. Un vento piacevolmente fresco da fine estate. Che voglia di rimanere là! Mi sembra che sia passato un secolo ed invece è passato appena un ciclo lunare.

giovedì 24 gennaio 2013

Oggi parla il mio Super Io

Stai diritta, Artemisia! Tieni giù le spalle. Allunga il collo. Ricordati che una corretta postura è la prima arma contro la lombalgia e i dolori alla cervicale.

Ricordati di fare ogni giorno gli esercizi per la spalla! Lo sai che si potrebbe bloccare l'articolazione.

Smettila di scarnificarti la pelle intorno ai pollici! Guarda come sono ridotti!

Non spelluzzicare mentre prepari la cena! Sono quelle le calorie che ti fregano.

Non ti distrarre quando stai lavorando! Cerca di mantenere la concentrazione in quello che stai facendo. Resisti alla tentazione di navigare in rete.

Sbrigati ad alzarti dal letto la mattina! L'autobus non aspetta. 

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domenica 20 gennaio 2013

Civiltà dello spreco

Non so se capita solo nella mia città, ma noto sempre più spesso persone che rovistano nei cassonetti, estraggono apparecchi o parti in metallo li portano via su vecchie biciclette. Forse ci sono sempre state e ci sto semplicemente facendo più caso, però mi pare che sia un fenomeno in crescita. Quando li scorgo mi torna in mente San Francisco, famosa per il progetto Zero Waste, e le torme di homeless che ho visto quest'estate svuotare i recipienti per la raccolta di lattine e subito dopo mettersi in fila al centro di raccolta per ricavarvi qualche spicciolo. In una società dell'opulenza e dello spreco, i disperati fanno dei rifiuti una misera risorsa per sopravvivere.
La mia mente va allora a Capo Verde dove, al contrario ho notato che ci sono pochissimi cassonetti, spesso mezzi vuoti e pochi rifiuti abbandonati in giro. Dove li buttano? Semplicemente non li creano. Capoverdiani ambientalisti? Non credo. Immagino che invece sia il segno di una società povera, dove anche gli scarti sono risorse, dove non c'è abbondanza di merci e quindi nemmeno di imballaggi. Quando si compra qualcosa da noi il sacchetto di plastica devi proprio rifiutarlo, quasi te lo impongono (pur avendo cambiato la sua composizione chimica per renderlo meno inquinante). A Capo Verde invece lo devi chiedere espressamente (oltre a pagarlo). Non lo danno per scontato.

Nel mio quartiere è in procinto di partire un sistema sperimentale di raccolta dei rifiuti e questa settimana ho partecipato all'assemblea dove lo hanno illustrato. Si tratta di sostituire i vecchi cassonetti con un modello più compatto ma più capiente ad accesso libero eccetto quello dell'indifferenziato che invece si aprirà con una chiavetta elettronica che registrerà per ogni utente il numero dei conferimenti (non il peso).
Il relatore del consorzio ha spiegato che questo sistema incentiva la raccolta differenziata con costi molto più contenuti del porta a porta.
L'assemblea è stata piuttosto deludente perché al solito la maggior parte del tempo è stato speso a rassicurare quelli che sentono "controllati" con questo sistema o che hanno paura di pagare di più. Invece mi sarebbe piaciuto che si spiegasse come fare la raccolta in modo più puntale, quali materiali vanno nei vari contenitori. Non è affatto semplice capirlo e basta un viaggio alla stazione ecologica per scoprirlo. Ogni volta che ci vado infatti scopro nuove distinzioni da fare tra i rifiuti (per esempio, ho visto che c'è un cassonetto per gli abiti in buono stato e uno per gli stracci).
Soprattutto quello che mi ha deluso dell'assemblea è che non ho mai sentito dire nemmeno una volta nelle due ore che siamo stati lì che il vero obiettivo della nostra civiltà dello spreco è ridurre la produzione di rifiuti non tanto differenziarli. 
Ridurre i rifiuti, per chi ha a cuore il pianeta, è un processo da fare passo passo ma che poi riserva anche delle soddisfazioni. L'ultimo mio piccolo passo, per esempio, è stato scoprire un fornitore di ottimi vini sfusi.

domenica 13 gennaio 2013

Le protesi del mio cervello

"Nel 1907, quando Conrad pubblica questo straordinario romanzo ha già cinquant'anni" afferma Emanuele Trevi nell'introduzione alla lettura di "L'agente segreto" per Ad Alta Voce di Radio 3 RAI .
Un colpo basso alle 7.30 di un nebbioso lunedì alla fermata dell'autobus, il sole ancora dietro l'orizzonte, lo scarso entusiasmo che al solito accompagna l'inizio una nuova settimana di lavoro dove l'unica nota positiva è l'aspettativa tipica di quando mi accingo a cominciare un nuovo (audio)libro. Come sarebbe a dire "ha già cinquant'anni"?
Poco dopo capisco che Trevi si riferisce al fatto che Conrad fosse già "il nume letterario della letteratura contemporanea" e che ne fosse consapevole. "Compiuti cinquant'anni e avendo pubblicato diversi capolavori, Conrad riflette sul fatto che di diritti d'autore ha guadagnato solo 5 sterline". Ah ecco! 

D'altra parte il tema dell'invecchiamento continua a tornarmi alla mente durante la settimana. Mi accorgo che ci sento sempre meno (calma, non è che non ci sento: non capisco le parole; e se fosse la gente a parlare male?). Mi accorgo che ci vedo sempre peggio, nonostante gli occhialini stenopeici.
Soprattutto mi accorgo che il mio cellulare (sarà anche da pensionati ma io mi trovo benissimo!) squilla continuamente, ma non per chiamate, bensì per i numerosi promemoria che registro: "telefonare idraulico", "pagare bollo auto", "prendere appuntamento dentista", "fissare visita Amici dei Musei", "pagare canone RAI", "ritirare pacco in portineria", "fare yogurt", eccetera, eccetera.
E se il cellulare fosse spento o scarico? Niente paura. C'è la rete di sicurezza: Remember the Milk, un servizio web che mi ricorda le cose mandomi un email il giorno prima dell'evento.
E se mi devo ricordare assolutamente di prendere qualcosa prima di uscire di casa o dall'ufficio? Beh, si ricorre al classico intramontabile post-it sulla porta o sul monitor del PC o avvolto sulle chiavi. Non c'è verso di dimenticarsene.
E perché non una classica agenda? Perché so già che ci scriverei le cose ma non la consulterei mai.

Durante la settimana un dubbio mi ha martellato provocandomi una certa inquietudine: questa lotta quotidiana contro le dimenticanze è segno dell'età che avanza? Ci ho riflettuto e, a parte il lieve conforto di imbattermi in notizie come questa, sono giunta alla conclusione che è solo in parte sintomo di vecchiaia. Da ragazza, per quel che ricordo, non avevo l'ansia di dimenticarmi le cose ma è chiaro che avevo MOLTE MENO cose da fare e da ricordare, molte meno responsabilità. Mi ricordo che passavo tanto tempo a riflettere, meditare, rimuginare sulla vita, sul mondo e su di me. Ora non ne ho assolutamente il tempo. La CPU del mio cervello è perennemente occupata a tenere il passo con gli impegni di casa, famiglia, lavoro e personali, doveri e piaceri. E difatti quando affido un compito ai miei figli, dotati si presume di fresco cervello giovanile, si può star certi che se ne dimenticheranno, persino quelli che dovrebbero in teoria interessare a loro! Il maggiore, troppo preso dalla sua perenne meditazione filosofica, neanche fa finta di essere dispiaciuto. Il minore, con un briciolo in più di onestà, mette subito le mani avanti: "Non me lo chiedere, tanto non me lo ricordo!" Bella vita la loro (finché gli sarà permesso)!

Infine altro dubbio atroce: tutto l'apparato più o meno tecnologico che mi aiuta a ricordare le cose (placando l'ansia di dimenticarmele) è un'utile arma contro il tempo che passa o una protesi che contribuisce all'atrofizzazione del mio cervello?

sabato 5 gennaio 2013

Buon 2013!

Eccomi qua. Con il caldo di Capo Verde ancora nel cuore e lo sciallino sulle spalle, l'abbronzatura che si sta sfogliando e il cielo grigio fuori dalla finestra, il mio primo mezzo secolo alle spalle e il sedere piazzato sulla poltrona dell'IKEA, apro il portatile e mi accingo a cominciare il primo post del 2013.

Ho diversi post in bozza ma non ho più voglia di svilupparli. Si riferiscono quasi tutti a trasmissioni viste o sentite un po' di tempo fa, dovrei riascoltarle ma non ho tanto tempo:
- l'intervista al sempre incisivo e puntuale storico Emilio Gentile sui novant'anni dalla marcia su Roma, che sottolinea gli elementi (incompresi allora come oggi) che dovevano far presagire cosa sarebbe stata la dittatura fascista;
Federico Rampini che spiega a Fahrenheit che negli Stati Uniti paga molte più tasse di quello che si pensi per avere in cambio dei servizi non proprio efficienti;
- Michela Marzano che nel suo libro "Avere fiducia" prova a dimostrare che, a dispetto dell'affermarsi sempre più di una società scettica ed egoista, credere negli altri è necessario e per di più conviene (sempre a Fahrenheit);
- Chiara Frugoni che presenta a Le Storie le figure di Chiara e Francesco sulle quali ha scritto un libro (che deve essere molto bello) sottolineando come fosse rigorosa la prima regola francescana e come poi si sia dovuta ammorbidire per farsi accettare dalle gerarchie ecclesiastiche.

Scrivere qualcosa sull'attualità politica? Questa campagna elettorale (per fortuna breve) mi sta già mettendo ansia perché non prevedo nulla di buono. Mi mette di cattivo umore sapere che, secondo i sondaggi, c'è  ancora qualcuno disposto a votare il losco figuro che ci ha rovinato. Non mi piace che si palesi il ritorno della DC coagulata nella "destra presentabile" di Monti (perché ha ragione Curzio Maltese: Destra e sinistra pari non sono; diffido da sempre di chi dice "io non sono nè di destra nè di sinistra" e difatti concordo con lui quando scrive: "Chi sostiene che destra e sinistra non esistono più di solito è di destra, ma non lo vuole ammettere"). E infine mi irrita anche l'irresistibile propensione alla dispersione dei voti degli elettori di sinistra in mille sfumature dal populismo grillesco agli arancio-viola, ai nostalgici comunisti. Sono sempre stata per il maggioritario (che non vuol dire accettare tutto quel che viene da chi si elegge). E poi sono conservatrice, lo ammetto. Basta con questa gara a chi è il più riformista del reame, tanto oggi come oggi la magica parola riforme vuol dire solo tornare indietro rispetto alle conquiste degli anni Settanta. Quindi io sono conservatrice proprio come ben spiega Ilvo Diamanti

Ma insomma basta con questo argomento che mi mette di cattivo umore e mi fa vedere tutto più grigio del cielo di oggi. Meglio pensare alle cose belle, ai progetti per le vacanze, alle piccole sfide che aspettano i miei figli (i primi esami di università per uno, il primo concerto della band per l'altro).

Ed infine concentriamoci sulle belle notizie: dopo anni la nazionale di calcio di Capo Verde si è potuta iscrivere alla Coppa d'Africa grazie ad una colletta nazionale. Forza Squali Blu!