giovedì 28 febbraio 2008

Piccoli piaceri della vita

Ciascuno ha i suoi preferiti. Quelle piccole cose che ci concediamo quando siamo stanchi o nelle quali ci rifugiamo per consolarci di delusioni e arrabbiature. Sono i piccoli piaceri che ci gratificano e ci aiutano ad affrontare le avversità. Escludendo il sesso, che do per scontato far parte della categoria, questi sono alcuni piccoli piaceri per quanto mi riguarda:

  • un buon pezzo di cioccolato che si scioglie in bocca;
  • stare sotto le coperte quanto fuori fa freddo e piove (possibilmente in compagnia);
  • fare una doccia o un bagno caldo dopo un'attività fisica;
  • sdraiarsi al sole sulla cima di un monte godendosi il panorama;
  • togliersi gli scarponi dopo aver camminato per tutto il giorno;
  • mettersi a tavola quando ha cucinato qualcun altro.

Si accettano suggerimenti.

martedì 26 febbraio 2008

Anche un piccolo passo può cambiare il futuro

Cosi' recita lo slogan di Local Cooling, un programmino che ho scoperto, grazie al marito informatico e che aiuta a diminuire il consumo energetico del nostro PC. E' gratuito e serve per far spengere automaticamente il monitor, il disco o il computer dopo un periodo di inattività che possiamo personalizzare. La cosa carina è che sul desktop ci appare una finestrina dove ci dice quanti kwatt abbiamo risparmiato e quanti alberi abbiamo salvato.


Bisogna fare qualche attenzione se il PC è usato da più utenti. Se un utente non si disconnette infatti e un altro usa il PC, Local Cooling considera l'inattività del primo e spenge il computer anche se il secondo utente sta ancora lavorando.
L'ho scoperto quando a mio figlio è stata interrotta una sacra partita di calcio online perchè io non avevo disconnesso il mio utente. Vi lascio immaginare l'urlo: "Accidenti a questo programmino, mamma. Ma tagliamoli tutti questi alberi di m...a!"
Ci costa farlo educare ad Oxford ma poi se ne raccolgono i frutti!

domenica 24 febbraio 2008

Povera Campania!

Ho visto l'ultima puntata di Anno Zero ed ho capito molte cose sul problema dei rifiuti in Campania che non mi erano affatto chiare prima:

1) Lo sciagurato errore primordiale è stato quello di affidare con una gara (anzi due ma vinte dalla stessa ditta) tutta la gestione dei rifiuti ad una impresa privata (Impregilo). Per gestione si intende la costruzione di un inceneritore (con luogo scelto dalla ditta), la raccolta, la differenziazione e l'incenerimento. La gara è stata fatta dal presidente della regione nel 1998 (Antonio Rastrelli di AN) e il contratto portato a termine da Antonio Bassolino. L'aggiudicazione è stata fatta, come spesso accade nelle pubbliche amministrazioni, al prezzo più basso che corrispondeva ovviamente alla qualità più bassa dell'impianto e che trasferiva il risparmio sulla scarsa efficienza nel dividere i rifiuti da destinare all'inceneritore (di qui le famose ecoballe inservibili come combustibili).

2) Il famoso sito di Acerra, dove dovrebbe essere fatto l'inceneritore non solo, a detta di tutti, non è adatto per motivi geologici che non ho ben capito, ma è anche inutile per il recupero dell'energia visto che è a 14 km da Napoli e 3 dal paese di Acerra. "Becchi e bastonati" si dice a Firenze.

3) Non è vero che i cittadini campani che protestano si muovo solo perchè affetti dalla sindrome NIMBY ("non nel mio giardino"). Tra loro ci sono anche facinorosi ultras, camorristi, ecc. ma più che altro sono persone disperate che già vivono in una realtà degradata, in case sorte abusivamente sopra discariche illegali. Il terreno sul quale vivono è pieno di rifiuti industriali tossici provenienti da tutte le parti d'Italia. Hanno un tasso di mortalità per tumore che fa paura. Non per nulla il commissazio De Gennaro, che in un primo momento aveva affermato che non c'è alcun pericolo a vivere accanto ad una discarica, dopo aver visitato i luoghi, ha detto che i cittadini avevano ragione.

4) La raccolta differenziata in Campania è bassa ma non più bassa di quella del Lazio e addirittura è più alta di quella della Sicilia. Il problema nasce dal fatto che sono state chiuse le discariche (dove sono stati scaricati anche altri rifiuti oltre a quelli urbani).

5) La ditta Erreplast di Aversa, l'unica in Campania che si occupa di riciclaggio della plastica, non ha materiale sufficiente per lavorare ed è costretta a farselo mandare da fuori regione. E non può nemmeno raccoglierlo dalle strade perchè c'è l'esclusiva dell'Impregilo.

6) Le responsabilità politiche sono completamente trasversali tra tutti i partiti e infatti tutti i politici presenti in studio hanno concordato che l'unica soluzione sia un ricambio completo della classe dirigente campana.

Nel mio post La Campania non è tutta uguale ho parlato di fatalismo dei Campani, ho scritto che potrebbero cominciare a bere l'acqua del rubinetto per buttare meno bottiglie di plastica. Poi però ho scoperto che in alcuni siti le falde acquifere sono pesantemente contaminate e allora mi sono un po' vergognata. Non escludo che ci sia in certe terre un buon tasso di ignoranza e fatalismo, ma quando cominciano a morirti i figli di cancro, credo che faresti di tutto, altro che raccolta differenziata.

L'altra sera sono andata a dormire con lo stomaco chiuso.



Puntata di Anno Zero: Tutta colpa dei verdi

Biùtiful cauntri documentario che uscirà il 7 marzo 2008 nelle sale cinematografiche

L'anima perduta nella monnezza di Napoli
di Roberto Saviano

venerdì 22 febbraio 2008

L'anima rivoluzionaria e l'anima riformista di Artemisia

Se non ho più parlato di politica nei miei ultimi post non è perchè non mi interessi o non ci pensi, anzi. E' uno dei miei maggiori interessi. Ma da quando è caduto il governo la situazione cambia di giorno in giorno ed è difficile fermare le impressioni.
Vediamo se riesco a fare il punto sulle mie sensazioni riguardo all'attuale situazione politica.
Intanto ho capito che dentro di me convivono due anime che forse potrei definire (semplificando molto) la mia anima rivoluzionaria e la mia anima riformista.
La mia anima rivoluzionaria è quella che non rinuncia a desiderare un mondo diverso da quello che vedo.
Un mondo diverso significa una società dove non domina sempre e comunque il mercato e il profitto, dove anche chi nasce svantaggiato ha la possibilità di migliorare la propria condizione, dove la parola d'ordine non è crescita economica a tutti i costi ma migliorare la qualità della vita. Nel mondo che vorrei a tutti dovrebbero essere assicurati i beni essenziali (la casa, il lavoro, l'istruzione, l'assistenza sanitaria, l'aria pulita, l'acqua potabile, ecc.) ma quanto al resto dovrebbe essere incoraggiato uno stile di vita sobrio nei consumi perchè solo così si può preservare il nostro pianeta. Nel mondo che vorrei chi gestisce soldi pubblici dovrebbe dimostrare massima trasparenza e massima onestà.
Questo chiede la mia anima rivoluzionaria. Essa però convive con la mia anima riformista.
La mia anima riformista (che forse sarebbe meglio definire "pragmatica") mi dice che la Sinistra Arcobaleno non ha nessuna speranza di riuscire mettere in pratica quella visione diversa di società che potrebbe assomigliare, più o meno, ai miei desideri di cui sopra. La mia anima riformista-pragmatica mi dice che alla fine è solo una piccola minoranza di persone nel nostro paese che la pensa come me. E' chiaro che la maggior parte degli Italiani non ha nessuna intenzione di mettere in dubbio il mercato e il profitto, il consumismo e uno stile di vita energivoro e inquinante. Anche chi sta male, le pluricitate famiglie "che non arrivano a fine mese" probabilmente non vedono nella Sinistra Arcobaleno la giusta via d'uscita altrimenti essa raccoglierebbe assai più favori. Bisogna prenderne atto.
La mia anima riformista è quella parte di me che non si accontenta di sognare la rivoluzione ma vuole vedere le cose messe in pratica. Magari accontentandosi di meno ma che venga realizzato e non solo inseguito. Forse sarà questione di età ma non riesco ad essere solo sognatrice. Allora questa parte di me mi dice che il voto più utile e più efficace in questo senso è quello per il Partito Democratico. Ci sono diverse cose che non mi convincono del PD, ma ci sono anche dei segnali incoraggianti. Non mi aspetto che rivoluzioni l'Italia ma che almeno la faccia funzionare senza distruggere quelle tutele per i più deboli che di sicuro la destra becera e populista finirà di smantellare.
Nei giorni scorsi ho sentito un'intervista a Giorgio Ruffolo che definiva il riformismo:
"Avere degli obiettivi molto ambiziosi e seguirli con mezzi molto realistici". Mi ci rivedo abbastanza.

PS Foto: la luna piena di ieri sera vista dal tetto di casa mia.

mercoledì 20 febbraio 2008

23 giugno 2004


VOGLIA DI TENEREZZA

Abbracciami,
quando al mattino
ci svegliamo insieme
e viviamo un nuovo giorno,
quando l'anima si smarrisce
e ha voglia di tenerezza,
quando un velo di tristezza
offusca i miei pensieri sereni.
E ancora abbracciami
per sfidare il tempo inesorabile
che spegne gli attimi felici
e non concede pause.

domenica 17 febbraio 2008

Rassicuranti piccole botteghe

Mia madre, che doveva far bastare le magre entrate della famiglia, era costantemente e ossessivamente a caccia dei prezzi più bassi. Così sono cresciuta con il precetto che la spesa si dovesse fare o al mercato ortofrutticolo o al supermercato. In casa mia le botteghe erano considerate un lusso, i bottegai degli accaparratori. Con questo imprinting per me è sempre stato tabu il fatto di comprare una cosa in un piccolo negozio potendola trovare in un supermercato o in un grande magazzino. Mi sono persino chiesta come mai non fossero già sparite le innumerevoli pizzicherie che ancora sopravvivono anche nella mia zona.
Recentemente però ho rivalutato il ruolo di questi piccoli negozi. Ho cominciato a frequentare una gastronomia della mia zona e mi si è aperto un mondo. I due gestori, due cognati, sono cortesi, pazienti, competenti e affabili. Puntano sulla qualità dei prodotti e selezionano con cura i fornitori perchè la loro principale preoccupazione è quella di mantenersi la clientela affezionata. Vi incontro talvolta persone anziane e sole che trovano qui l'occasione di scambiare due parole, sanno di trovarvi chi conosce le loro esigenze, o, se sono malate, chi porta loro la spesa fino a casa. Certo i prezzi sono piuttosto alti ma il rapporto umano che vi si trova nessun supermercato, dove ci si sfiora ma non ci si saluta, dove frullano tra i diversi reparti commesse spesso di pessimo umore, lo potrà dare.
Evviva le botteghe, dunque? Sì, a patto però che rilascino lo scontrino fiscale. Questo per me è condizione essenziale perchè vi rimetta piede.

giovedì 14 febbraio 2008

Ci attacchiamo al tram?

Domenica 17 febbraio a Firenze ci sarà il referendum consultivo sulle linee 2 e 3 della tramvia. Non voglio annoiare su questa questione chi non è fiorentino. Chi volesse approfondire può sfogliarsi il sito ufficiale della Tramvia Fiorentina, quello dei promotori del referendum che si oppongono ad essa e quello dei comitati a favore.
Vorrei solo esprimere una mia riflessione personale. Viviamo in un mondo complesso e non abbiamo nè le competenze nè il tempo e la voglia di studiare a fondo una questione per poter farci un'opinione con cognizione di causa. Accade allora che se qualcuno ci racconta una cosa, che sia vera, falsa oppure in parte vera ma usata strumentalmente, ci può far credere tutto.
Uno dei punti di discussione tra il comitato promotore del referendum (che mira a bloccare la costruzione di due linee ma ovviamente non può bloccare la costruzione della linea 1 che è quasi completata) e il comitato a favore della tramvia è l'impatto che avrebbe il tram transitando da piazza Duomo accanto al Battistero.
Questa è la ricostruzione grafica tratta dal volantino dei promotori del referendum:

e questa è quella dei favorevoli alla tramvia:

Una bella differenza! A chi credere? Quale sarà più realistica? Beh, osservando le persone sulla destra della prima immagine si nota una certa sproporzione con il "treno". Inoltre, qualche tempo fa hanno esposto in piazza della Repubblica un prototipo di vettura del tram e vi posso assicurare che non è "grande come un Eurostar". E' un po' più alta ma più stretta di un autobus. Ad oggi in piazza del Duomo circolano quasi 3000 autobus al giorno, oltre ad auto, motorini, furgoni, ecc.

mercoledì 13 febbraio 2008

In Fabbrica

Segnalo che domani sera Giovedi' 14 febbraio alle 23:05 su RAI3 andra' in onda il documentario "In Fabbrica" di Francesca Comencini, che ricostruisce la storia della vita operaia dagli anni Cinquanta ad oggi. Il documentario ha vinto il Premio Cipputi al Torino Film Festival 2007 come miglior film sul mondo del lavoro.

Per saperne di piu':

http://jobtalk.blog.ilsole24ore.com/jobtalk/2008/01/jobfictionfilm.html

lunedì 11 febbraio 2008

Bussole per navigare tra i blog

Chi si affaccia nel mondo dei blog prova un senso di vertigine. Ma quanti sono questi blog! Tutti diversi! Tanti interessanti! Come si fa a starci dietro?
Ecco un paio di strumenti che possono essere utili. Magari li conoscono tutti, magari qualcuno no.
Per sapere se un blog (ma anche un sito) è stato aggiornato senza fare il giro manualmente di tutti i blog di cui siamo lettori (magari rischiando di dimenticare qualcuno), ci sono dei servizi ad hoc. Avendo tutto su piattaforma Google (posta, blog, foto, libri), io utilizzo Google Reader, che è uno di questi servizi.
Tanto per avere un'idea di come si vedono i post dei blog a cui ci si abbona ecco una schermata. In neretto sono i post non ancora letti.

Attenzione: se il proprietario del blog decide di cancellare il suo post, esso rimane in memoria di Google ed è quindi sempre visibile tramite questo strumento. Mi è successo infatti di segnalare ad amici blogger che si erano pentiti della pubblicazione di qualche post che in realtà esso era sempre pubblico tramite questo canale.

Un altro trucco che ho scoperto dopo quasi un anno di blog è come sapere se l'amico blogger ha risposto ad un mio commento ad un suo post. Basta attivare la risposta via email al commento che stiamo lasciando come vedete in questa figura.


Purtroppo funziona solo su piattaforma Google e mi piacerebbe trovare un servizio analogo anche per i blog su altre piattaforme.
A proposito: non sarebbe bello se i vari fornitori di spazio per i blog si unissero in un unico "linguaggio informatico" universale?

sabato 9 febbraio 2008

La Coop mi ha risposto

Lo scorso Ottobre ho inviato una lettera alla Coop chiedendo perchè non vengono evidenziati con dei bei cartelli sugli scaffali i prodotti che hanno un storia socialmente "buona" (commercio equo e solidale, antimafia, responsabilità sociale, piccole aziende locali, ecc).
Pensavo che ormai la mia lettera fosse stata cestinata ed invece sul numero di febbraio de L'Informatore, il giornalino destinato ai soci Coop, hanno pubblicato la mia lettera corredandola di questa risposta:

Ci sono delle difficoltà obiettive per attuare quello che la socia chiede. Se per i "prodotti in giallo" il criterio è definito (il prodotto con il prezzo più basso alla Coop) e il rapporto è diretto con il produttore, altri prodotti sono forniti a tutti (non solo alla Coop) e spesso hanno un mercato ristretto, per cui è difficile richiedere una confezione particolare per noi. Comunque i prodotti Coop-Solidal sono già ben riconoscibili e hanno registrato un notevole incremento delle vendite negli ultimi anni.

Francamente mi sembra una non-risposta. Non avevo affatto parlato di "confezioni particolari" bensì di "cartelli sugli scaffali. So benissimo che le collocazioni più in vista sugli scaffali sono appannaggio dei fornitori più potenti (multinazionali) e che quindi la Coop non può che sottostare alle loro pressioni.
E' positivo però che la lettera sia stata pubblicata perchè è già un modo di far arrivare il messaggio del consumo critico a qualcuno. Devo dire che non c'è numero de L'Informatore in cui non ci siano una o più lettere in cui si chiede più sensibilità alla Coop su questi temi. In quello di febbraio, per esempio, oltre alla mia, c'è quella di un signore che protesta perchè alla festa del cioccolato della Coop è stato dato troppo spazio alla Nutella in confronto alla cioccolata equo-solidale.
Insomma l'importante è che se ne parli sempre di più.

venerdì 8 febbraio 2008

Sta arrivando la primavera

Me lo hanno detto le violette che sono fiorite nel mio "giardino responsabile":

In silenzio, senza tanti proclami, la natura si risveglia. Trovo che sia un momento magico.

mercoledì 6 febbraio 2008

China Blue su Rai 3

Ripropongo questo post dello scorso Ottobre perche' domani giovedì 7 febbraio 2008 alle 23.50 il documentario Chine Blue andra' in onda su RAI3 nell'ambito della serie DOC3.

Nell'ambito di un corso per attivisti della Campagna Abiti Puliti, che sto seguendo, un momento particolarmente coinvolgente è stata la visione del film-documentario "China blue". Un film che andrebbe fatto vedere in tutte le scuole.
Esso mostra la realtà di una fabbrica cinese di jeans dove lavorano soprattutto ragazze giovanissime (tra i quattordici e i sedici anni) venute dalle campagne e disposte a lavorare anche sedici ore al giorno pur di guadagnare il più possibile e mandare qualche soldo alle famiglie. Le ragazze vivono nel dormitorio annesso alla fabbrica e non sempre riescono a tornare a casa una volta l'anno nelle vacanze di capodanno per rivedere le famiglie perchè non sempre riescono a risparmiare i soldi necessari per il viaggio.
Gli ispettori mandati dalle multinazionali non trovano mai niente di grave perchè le ispezioni sono annunciate e i lavoratori sono istruiti a mentire (sulla loro età, sulle ore di lavoro, ecc.).
Le ragazze cuciono questi pantaloni destinati all'esportazione verso i paesi occidentali e si chiedono chi mai li indosserà visto che sono così lunghi e con la vita così larga. E così Jasmine, la protagonista, decide di mettere di nascosto una lettera nella tasca di un paio di jeans destinata a chi comprerà quel capo nella quale racconta la sua condizione di giovane operaia.

Il film, girato tra mille difficoltà a causa del controllo asfissiante delle autorità cinesi, non mi ha raccontato nulla di quanto già non sapessi ma è stato comunque scioccante dare dei volti ad una ingiustizia di cui noi, consumatori occidentali, siamo i complici, più o meno consapevoli.
China blue è prodotto da una casa indipendente e uscirà in Italia solo in DVD acquistabile online dal 20/11/07.

lunedì 4 febbraio 2008

E' ora di finirla!

Perchè ti indigni della situazione dei rifiuti in Campania? Tanto non cosa vuoi che cambi? Perchè ti indigni della sanità siciliana guardando il documentario "La Mafia è bianca"? Cosa ti aspettavi? Il sud dell'Italia è così, hanno sempre regnato malavita, corruzione, illegalità, rassegnazione, fatalismo. Non cambierà mai niente.

No, non è vero. Il nostro sud non è tutto così. Allora dunque erano pazzi magistrati come Falcone, Borsellino, Chinnici, Livatino? Erano visionari parroci come Don Pino Puglisi e Don Giuseppe Diana? Erano illusi giornalisti come Beppe Alfano e Pippo Fava?Allora Peppino Impastato? Allora sono completamente folli i ragazzi di Libera ? I ragazzi di Addio Pizzo? I ragazzi di Ammazzatecitutti? Gli imprenditori che si ribellano al racket mettendo a rischio la loro vita e la loro azienda? E' folle Saviano che denuncia la Camorra ed è costretto a girare con la scorta?

Per favore, basta cinismo! Basta rassegnazione! Basta vedere il marcio dappertutto! Non dobbiamo smettere di indignarci!
Chi ha la mia età o anche di più, può permettersi di ritirarsi nel suo piccolo mondo fatto di privilegi più o meno conquistati (anche se per me questo equivale a seppellirsi) e vivere pensando a quante tasse ci cucca lo Stato o a dove andare in vacanza la prossima estate.
Ma i giovani questo non se lo possono permettere perchè hanno ancora tutto da costruire. Noi quindi abbiamo il dovere di dare loro la speranza di potersi costruire il futuro con il loro impegno. Avranno dei sogni e delle speranze diverse dalle nostre, ma ce le devono avere.
Non può un ragazzo di 14 anni come mio figlio dirmi: "Ma tanto i sogni mica si avverano!" oppure un suo coetano scrivermi: "La raccolta differenziata non si farà mai".

Cari adulti, se questo paese fa schifo è anche colpa nostra che non abbiamo fatto abbastanza e se i ragazzi diventati grandi ci prenderanno per il bavero e ci sbatteranno nel muro per quello che si ritroveranno, avranno tutte le ragioni!
Cari adulti, anche se non crediamo più in un futuro migliore, per favore, smettiamola di ripeterlo continuamente di fronte ai ragazzi che hanno diritto a crederci perchè il futuro è loro. Non nostro.

PS: la foto riproduce un'alba o un tramonto?

sabato 2 febbraio 2008

La Campania non è tutta uguale

Da maniaca della riduzione dei rifiuti sono rimasta ammutolita di fronte alle immagini dei mucchi di spazzatura per strada, dei roghi, delle proteste di quest'ultimo mese in Campania. D'istinto ho pensato: "Va bene, le istituzioni sono state inefficienti se non corrotte; va bene, la camorra ci fa soldi a palate su questo problema, ma possibile che i cittadini non possano fare niente? Potrebbero cominciare col ridurre il più possibile i rifiuti cominciando, per esempio, a non comprare acqua minerale. Chi ha un giardino potrebbe comprarsi una compostiera. Potrebbero organizzarsi e fare magari dei centri di raccolta differenziata a livello condominiale. Cribbio, quando butti via, ti portano via il sacchetto, poi ti raccontano che la discarica è quasi piena (come qui in Toscana), te ne puoi anche fregare. Ma quando respiri la puzza della spazzatura o peggio la diossina dei falò sotto casa non puoi stare a guardare senza fare niente!" Ecco che allora ti viene il dubbio, ammettiamolo. Senza nulla togliere alle responsabilità di amministratori e organizzazioni malavitose, ti viene il dubbio che giochi un discreto fattore la mentalità fatalista dei Campani che si aspettano sempre che la soluzione venga da qualcun altro (camorra o Stato che sia).
Non volendo però fermarmi alla superficie delle cose, ho scoperto che 145 comuni campani hanno superato nel 2006 l'obiettivo minimo del 35% di raccolta differenziata previsto dal Decreto Ronchi e 75 di questi con percentuali superiori al 50%. Alcuni di questi comuni sono stati premiati da Legambiente come "Comuni ricicloni 2007". Si parla di piccoli comuni come Athena Lucana (Sa) con il 97%, Rofrano (Sa) con il 92%, Vallesaccarda (AV) con il 78%, Padula (Sa) con il 69% ma anche di comuni più grandi come Mercato San Severino(Sa) con oltre 20 mila abitanti e 54% di raccolta differenziata o Scafati (Sa) oltre 48 mila abitanti con il 39,6%. (fonte www.greenreport.it )

Qualcuno mi spieghi allora perchè questi comuni ci riescono ed altri no.

Certo poi si scopre che il materiale raccolto da questi comuni il più delle volte deve andare fuori regione (per esempio l'umido viene inviato a Catania) perchè non ci sono impianti di trattamento vicini.

Qualcuno mi spieghi perchè debbano essere per forza costruiti tre inceneritori se non si è nemmeno provato prima a ridurre e a differenziare i rifiuti.

Qualcuno, per favore, mi spieghi, se il recupero dell'energia bruciando i rifiuti è così conveniente, perchè si vuole ripristinare i contributi CIP6 per i tre impianti da costruire in Campania.