mercoledì 17 gennaio 2007

Sono una consumatrice critica

Sempre sul filone della mia intenzione di non vivere solo per riempire la mia pancia (e per svuotarla), non posso non parlare di una delle cose che mi stanno più a cuore: il consumo critico. Sono sempre stata portata a non seguire la moda, le tendenze, i suggerimenti della pubblicità ma in modo molto istintivo e generico. Qualche anno fa una mia amica mi ha prestato un libro: " Manuale per un consumo responsabile " di Francesco Gesualdi. Questo libro mi ha aperto gli occhi e mi ha fatto capire che il tenore di vita di noi abitanti dei cosiddetti paesi occidentali è possibile solo a spese di chi vive nei paesi del Sud del mondo ed a spese di chi vivrà sulla terra quando ne avremo esaurito le risorse. Ritengo questa una terribile ingiustizia. Il fatto di essere nata in questa parte del pianeta non è un merito mio, ma una gran botta di fortuna. Inoltre noi consumatori occidentali siamo sì dei privilegiati ma non siamo certo liberi perchè i nostri bisogni e le nostre scelte sono talmente pilotati dalla pubblicità, che finiamo per sentirci frustrati se non possiamo soddisfare dei desideri che non sono veramente nostri.
Si fa un gran parlare del potere dei governi e dei politici, ma chi decide davvero le nostre sorti non solo i governanti, bensì coloro che tengono in mano l’economia, le grandi corporation. Allora il nostro unico, piccolo, piccolissimo, ma unico potere sta in quello che compriamo o che decidiamo di non comprare.
Per questo ogni volta che penso di comprare una cosa mi chiedo se mi serve davvero o se posso farne a meno. Inoltre nella scelta tra piu' oggetti mi chiedo sempre dove sono stati prodotti, che notizie ho di quell’azienda, come tratta i lavoratori, quanto inquina, quanto sto pagando l’oggetto e quanto la sua pubblicità, quanta strada ha fatto e quindi quanto ha contribuito all’inquinamento.
Certo è dura, ma piano piano ci si fa l’abitudine e si scopre che i veri bisogni non sono il telefonino nuovo, la macchina nuova o le scarpe a punta che il prossimo anno non andranno più. Sono convinta che il vero sacrosanto bisogno della maggior parte delle persone non sia avere più cose ma avere più tempo per stare con la propria famiglia, per parlare con le persone, per leggere un libro, per camminare nella natura, per pensare, per rilassarsi, per fare l’amore, per dormire, ecc.
Nel mio percorso di consumatrice critica mi hanno aiutato:
- i libri del Centro Nuovo Modello di Sviluppo : “Guida al consumo critico”, “Lettera ad un consumatore del Nord”, “Guida al vestire critico”, “Guida al risparmio responsabile”;
- “No logo” di Naomi Klein (un po’ troppo lungo ma sicuramente interessante);
- la rivista “Altreconomia” a cui sono abbonata da alcuni anni;
- un convegno organizzato da una piccola associazione fiorentina i Consumattori ;
- un'ottima manifestazione che tratta di questi temi come “Terra Furtura".

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