martedì 11 settembre 2007

L'anima spenta della scuola

Avvicinandosi l'inizio dell'anno scolastico, che io vivo da genitore, mi è ritornato tra le mani un'articolo di Marina Boscaino, apparso su L'Unita un paio di mesi fa, e che avevo ritagliato perchè mi era perso interessante.
L'autrice afferma che il declino della scuola italiana si è acutizzato negli anni Novanta perchè sempre più utenti, affascinati dal culto del successo immediato, hanno chiesto una scuola "depotenziata da funzioni istituzionali forti, sempre più ridotta a mercato di sottocultura e di sottoinformazione". Dall'altra parte gli insegnanti hanno sempre meno riconoscimento sociale, subiscono la rottura del patto educativo con le famiglie e sono sempre piu' demotivati e disorientati.
La Boscaino conclude:
"La scuola italiana oggi vive succhiando parassitariamente le energie di folti gruppi organizzati di resistenza attiva. Gente che, nonostante questo panorama sconfortante, l'umiliazione economica e sociale, la noncuranza della politica, l'accidia di molti colleghi e dirigenti scolastici, decide di non mollare: si aggiorna, partecipa, interviene, studia, educa, motiva, ci crede, ci sta. Non è civile. Perchè è il gioco al ribasso di chi sa di poter contare sui soliti idealisti: là dove - paradossalmente - l'idealismo sta nell'interpretazione corretta del mandato costituzionale. Non è civile da parte dello Stato, che nella scuola dovrebbe investire. Nè da parte di chi interpreta in maniera impiegatizia un lavoro fondamentale per ciò che il nostro paese diventerà. Che segue i collegi dei docenti con la busta della spesa sotto la sedia, nell'impazienza di archiviare una pratica noiosa; che segue i propri allievi con l'automatismo, l'indifferenza, la non adesione che non possono essere mai riservati a bambini e ragazzi. Se gli insegnanti italiani sono ridotti a una specie di sottoproletariato, la responsabilità - oltre che del disinvestimento politico - è anche dei troppi tristi travet che circolano nelle nostre scuole"
Nella descrizione degli insegnanti che non mollano ho rivisto i miei amici Carmela, Erica, Marina, Giulia e Fabio. Mi piacerebbe sapere il loro parere sulla questione.

8 commenti:

  1. L'articolo che riporti è molto interessante e dice tutto.
    Io sono fuori della scuola ormai ma continuo a seguirne le sorti.
    In questi giorni vedo che si sta aprendo un dibattito, non solo sugli "scansafatiche", ma anche sulla funzione sociale della scuola e degli insegnanti. Speriamo che la società cominci davvero a chiedersi che cosa vuole dalla scuola e che cosa è disposta a dare.
    grazie per interessartene con tanta passione

    ciaomarina

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  2. Cara Artemisia mi sembra che l'articolo che riporti abbia centrato il problema, la scuola è lasciata nelle mani di quei pochi che ancora la vedono come una missione. Non mi vergogno a dirlo pur se posso sembrare esagerata, ma io passo a scuola molto più tempo di quanto me ne pagano, perchè se non si organizza e non si educa all'organizzazione allora è inutile acquisire un sapere astratto! Quello che vedo nei collegi docenti è anche peggio, vedo gente che si odia per avere approvato un progetto o per accaparrarsi una funzione obiettivo...io rimango esterrefatta e mi tengo da parte, anche se devo dire che questa mio modo di essere viene premiato da ogni nuovo dirigente scolastico in quanto il mio lavoro è lampante e ben giudicato da due Ministeri( Istruzione e Giustizia...secondo me la scuola va male perchè non aveva bisogno di nessuna riforma, ma semmai di integrare il metodo e i contenuti e, soprattutto, non si può fare scuola senza avere delle regole che valgono per tutti. Se il Fioroni riesce a garantire un sistema di controllo per i fannulloni mi sta benissimo e lo spero molto...ciao, grazie per la citazione e per l'approfondimento che mi hai dato...a presto...Carmela

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  3. Ho recentemente (1° settembre) fatto un post sulle aperture fatte dal Ministro Fioroni alla scuola privata e concludevo così:
    "La scuola italiana avrebbe semplicemente bisogno di una maggiore attenzione ai suoi problemi strutturali.
    Basterebbe poco: una seria selezione degli insegnanti, con incentivi e disincentivi, e dotazioni rilevanti e moderne.
    Invece cosa arriva dal Governo? L'ennesimo provvedimento di sinistra..."
    Se lo Stato pensasse di più alla scuola pubblica invece che a quella privata, forse le cose andrebbero meglio

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  4. Cara Aremisia, sono d'accordo la scuola che funziona è in mano a gente che crede nei ragazzi, che non li deminizza e che crede nella cultura che sa affascinare e non annoiare. Tra questi insegnanti ci sono anch'io (mi hai dimenticata eh)... Io credo nella scuola e nella cultura e in questo lavoro che trovo ed ho sempre trovato splendido. Ciao Giulia

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  5. Mi scuso se quello che scrivo esula dall’argomento del post, ma vorrei approfittare per fare un appello.
    L’11 settembre scorso, invece di parlare anch’io inutilmente dell’anniversario dell’11 settembre 2001 (concordo con quanto scritto dal Tafano: http://iltafano.typepad.com/il_tafano/2007/09/le-due-torri---.html ), ho preferito dedicare un post alla trasmissione di Calo Lucarelli “Blu Notte“, dedicata al G8 di Genova 2001, domenica 9 u. s. ( http://fortikajxuloesperantablogo.blogspot.com/2007/09/hodia-11-de-septembro-mi-parolos-vin.html ).
    Sono convinto che su quanto accaduto a Genova il 21 e 22 luglio 2001 fosse assolutamente necessario istituire subito una seria e urgente Commissione Parlamentare d’inchiesta. Che ovviamente non è stata mai istituita fin tanto che hanno governato gli stessi su cui cade la responsabilità politica e morale di quel crimine gravissimo. Vergogna inaudita per un Paese che ancora vuol considerasi civile e democratico. Adesso da più di un anno il Governo è cambiato, ma non so quanto sia cambiato il clima di insabbiamento dei più o meno gravi soprusi e offese perpretati in continuazione nei confronti di cittadini.
    Io ritengo che si debba insistere dal basso facendo sentire la nostra voce. Non lo propongo sulla scia del successo del V-day (non me lo sogno nemmeno di avere le stesse possibiltà di ascolto), è una cosa di cui ho parlato spesso anche nei blog e a cui personalmente darei la priorità politica assoluta. Se non altro per riscattare la dignità dei cittadini direttamente o indirettamente calpestati da quella sospensione fascista della democrazia e dei diritti sanciti dalla Costituzione. Per riscattarci tutti agli occhi dell’Europa e del mondo.
    Cosa possiamo fare per sensibilizzare il maggior numero di persone su questo tema?
    Cercherò di inviare questo appello anche ai blog di Grillo e di Franca Rame.
    Se siete d’accordo, vi pregherei di fare altrettanto in altri blog. Grazie.
    Irnerio

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  6. cara Artemisia
    non so che dirti
    la scuola è per molti solo il solito ritornello trito e ritrito :" gli insegnanti stanno a casa 3 mesi d'estate!!!"
    non sono 3 mesi e non tutti stanno a casa a girarsi i pollici
    io ho preparato i nuovi tests d'ingresso e in questi primi 3 giorni di scuola ho controllato tutti i quaderni dei miei alunni/e che dovevano risistemarli in un certo modo
    poi naturalmente darò i tests e li correggerò tutti
    una bella faticaccia con i punteggi ma è necessario anche quello
    e lo farò a casa, nel pomeriggio e alla sera !!!
    io non sono interessata alle funzioni obiettivo o a fare la vicepreside
    a me interessa lavorare in classe con i ragazzi e el ragazze e creare un buon rapporto di stima e di rispetto reciproco
    io cerco di dare sempre il meglio ma cerco di ottenerlo anche da loro
    se questo significa essere un buon insegnante, beh allora forse un po' lo sono !
    la scuola ha bisogno di regole sempre coerenti , non di continui passaggi di mano di ministri che si fanno la guerra e stravolgono tutto
    e la scuola non può essere trascurata ne essere il caprio espiatorio di una società in declino
    ciao un saluto e grazie!
    erica

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  7. Io posso solo parlare a studente. Ho visto insegnanti che hanno esplicitamente detto che sono a fare quel mestiere per ripiego. Se poi sto a sentire quello che mi racconta mia sorella che ne ha di peggiori...

    Ne ho anche di buoni e sono contento che loro siano coscienti della loro intelligenza.
    Odio gli insegnanti che si lamentano che hanno da fare. "Pensate che ieri ho corretto i vostri temi fino alle 2 di notte". Senza riportare gli epiteti che mi vengono in mente direi: Cambia mestiere se sei tanto furba, o meglio ancora vedi di organizzarti prima. E che smettano di lamentarsi dello stipendio. Io adesso sto mettendo in guardia tutti i miei amici che vogliono fare l'insegnante che probabilmente non guadagneranno tanto, così almeno non se la prenderanno con gli studenti che non c'entrano niente.

    Verifiche a fine quadrimestre in tutte le classi significa che tutti sono stressati, inseganti e alunni. Noi possiamo cambiare poco, ma un insegnante può benissimo anticipare le verifiche di due settimane e mettersi d'accordo con i colleghi.

    E poi magari saltano fuori dicendo: "Sono hanni che ho fatto così e non ho mai cambiato". E brava testa di..., chi ha detto che il tuo metodo sia buono? Se per anni non ottieni risultati forse non è colpa solo degli studenti.


    Grazie di ospitare cin tanta tolleranza questo mio sfogo. Son contento di aver finito il liceo. Magari all'università sono più motivati.

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  8. E io ho rivisto (in te) alcune mamme, che ho amato e amo tuttora, quelle vere, che non vedono nella Scuola la propaggine delal famiglia, ma un mondo diverso dove crescere! Fabio

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