giovedì 24 gennaio 2008

Cosa c'è in fondo allo sguardo dei giovani?

Li vedo camminare per la città. I ragazzi con i loro jeans calati, i loro pearcing, le loro barbe improponibili. Qualcuno ostenta un'aria spavalda, magari si fa vedere grande con la sigaretta in bocca. Le ragazze si sentono donne sotto il loro trucco pesante, con l'ombelico di fuori anche di inverno, con le loro risatine di complicità. Talvolta i giovani cercano di stupire, di scandalizzare. I più trasgressivi tra loro sono oggetto di ammirazione e stima.
Eppure in fondo al loro sguardo c'è qualcosa che contraddice il loro portamento. C'è qualcosa che tradisce il loro smarrimento di fronte ad un mondo che desiderano e che temono allo stesso momento. C'è qualcosa di tenero in fondo allo sguardo dei ragazzi, anche di quelli che definiresti strafottenti e maleducati. Non saprei dire cos'è ma è qualcosa che superata una certa età sparisce, non si vede più, inevitabilmente. Chissà cosa è quella cosa in fondo allo sguardo dei ragazzi e delle ragazze! E' una sorta di stupore. E' forse il riflesso delle loro battaglie interiori. E' il cucciolo che si è ritrovato in un corpo di adulto e non sa come questo sia avvenuto. E' forse quello che Roberto Vecchioni descrive nella canzone "Comici spaventati guerrieri"

hanno un piccolo fiore dentro
che c'è da chiedersi com'è nato

Forse è quel piccolo fiore che si intravvede in fondo allo sguardo dei giovani.
Non sciupiamolo, quel piccolo fiore.

19 commenti:

  1. E' vero, c'è qualche cosa nello sguardo dei giovani che me li fa amare, uno smarrimento e una domanda
    bellissimo post, con tutta la tua sensibilità
    ti abbraccio marina

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  2. E' proprio vero. C'è qualcosa dell'infanzia che rimane ancora.

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  3. Infatti vengono proprio le lacrime agli occhi quando la loro freschezza, voglia e slancio cozza contro il mondo circostante che è meno propenso al bene e ultimamente pure agli ideali (pure quelli minimi) che ci hanno insegnato...

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  4. Essendo io un rockettaro, il pezzo di Vecchioni mi piace moltissimo. Essendo io un padre (anche se mia figlia ha ventiquattro anni), il pezzo di Vecchioni mi piace moltissimo.
    Essendo io uno scrittore per adolescenti, il pezzo di Vecchioni, mi piace moltissimo.
    Essendo io triste e fiducioso e preoccupato (cosa di più?) per il futuro del mondo, il pezzo di Vecchioni mi piace moltissimo.
    un saluto da Luciano e Idefix
    http://lucianoidefix.typepad.com

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  5. IO credo che in quello sguardo ci sia sempre una cosa: tanto bisogno di affetto...

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  6. E' quello sguardo che amo,comprendo e che abbraccerei in ognuno di loro.
    Ricordo me: spavalda, controcorrente,ma profondamente impaurita. Fanciulla alle prese con la vita da grandi.
    Un bacio.
    Anna

    P.S.
    Arte, mi citi in un commento su un post di Marina di qualche giorno fa

    http://ineziessenziali.blogspot.com/2008/01/cera-una-volta.html

    Va bene che ultimamente sui commenti di Marina si capisce ben poco, ma o quella che citi non sono io (nel qual caso mi scuso per la domanda), oppure non ci ho capito nulla (cosa che mi accade spesso da un po' a questa parte)

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  7. I giovani cercano strade, parole buone, ideali ed orizzonti, ma noi adulti cosa gli proponiamo? Giulia

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  8. sì c'è molto bisogno d'affetto. è un momento della vita in cui ci si scontra con le persone che si amano di più e le certezze dell'infanzia s'incrinano.
    mano a mano che subentrano i nuovi doveri e la protezione del mondo adulto si allontana, si prendono, anche giustamente perchè fanno crescere, batoste da tutte le parti, dai genitori, dalla scuola, dagli amici, dal proprio corpo che sembra ti tradisca.

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  9. E se dicessi che è solamente una sensazione e che dietro a quelle brutte faccie c'è solo il vuoto?
    Non è così, naturalmente.
    Ma non sta a me dire cos'è.

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  10. quell' indifesa dolcezza la sto iniziando a vedere nello sguardo di mia figlia di 11 anni e mi dico che e' troppo presto, ma poi mi rivedo io in quello sguardo, piu' o meno alla sua stessa eta' e il senso di smarrimento era inquietante. Insomma ci siamo passati tutti, forse i valori vacillano un po' di piu'...
    dona

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  11. Come sarebbe a dire che sui miei commenti si capisce ben poco? Sono indignata! Artemisia censura subito Anna, mi insulta il blog, mi insulta!
    :D
    sono passata a verificare che tutto vada bene qui da te
    da me c'è una mosceria...
    ciao marina

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  12. C'e' una mosceria dappertutto, Marina! Che desolazione! Poveri giovani!

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  13. come è difficile. Basterebbe che anche loro vedessero qualcosa nel nostro sguardo, forse capirebbero che quello smarrimento non ti abbandoma mai, quelle domande rimangono, quello stupore riesce a resistere pervicacemente nonostante le botte che prendi. Ecco mi piacerebbe che a volte si parlassero gli sguardi.
    Unodicinque

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  14. Arte, sai che non conoscevo questa canzone di vecchioni?

    E ora mi chiedo se e' il romanzo di Benni (era il libro che si chiamava Comici Spaventati Guerrieri e il film Musica per Vecchi Animali o vice versa?!?) che ha rubato il titolo alla canzone di Vecchioni o il contrario...

    Mah... grazie a te sono confuso, ora... mi sa che vado a fare una ricerca su wikipedia, per risistemare i tasselli al loro posto...

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  15. Che carino sei stato, Dario, a leggere questo mio vecchio post!
    Non ti so rispondere non conoscendo ne' il libro ne' il film.
    Vecchioni era la mia grande passione di gioventu'. Quante seghe mentali mi sono fatta sulle sue canzoni! Le piu' recenti invece non mi piacciono, tranne poche tra cui questa. Sicuramente ha copiato Vecchioni.

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  16. :-) Arte, ci sono passato per caso attraverso il link di Heike.

    Il risultato della mia ricerca:
    Comici Spaventati Guerrieri e' una canzone di Vecchioni del 2007, ed e' anche un libro di Benni del 1986. Musica per Vecchi Animali e' un film di Benni del 1989, con Dario Fo, Paolo Rossi, Viola Simoncini, Felice Andreasi, Francesco Guccini...

    Il libro e' tra i piu' belli che abbia mai letto, il film tra i piu' belli che abbia mai visto. Forse pero' e' per qualche coinvolgimento mio personale legato a qualche porcheria psicologica che non so interpretare, e magari a qualcun'altro non farebbero lo stesso effetto.
    Pero' te li consiglio entrambi...

    Meravigliosa l'interpretazione del custode del museo della "caffettiera" (mi pare di sentire questa parola pronunciata con quella erre moscia) da parte di Guccini... oppure la battuta di Felice Andreasi "Agente, 'vecchio' e' chi muore prima"

    Io ho prima letto il libro e poi visto il film, ma le due opere non raccontano esattamente la stessa storia, e quindi credo che l'ordine sia indifferente.

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  17. okay, "qualcun altro" senza apostrofo, e Viola Simoncioni con la "o"

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