mercoledì 3 dicembre 2008

Che ne sarà della piana fiorentina?


L'inchiesta sullo sviluppo urbanistico di Castello e la conseguente bufera in casa PD sono arrivate alle cronache nazionali. In realtà la storia di questo progetto edilizio e le polemiche annesse sono note ai fiorentini da molto tempo. Non mi voglio di certo addentrare in esse ma semplicemente proporvi un reportage fotografico per darvi un'idea del luogo di cui stiamo parlando.
Come ho imparato all'ultima visita degli Amici dei Musei con l'archeologo Daniele Gregori, Firenze sorge in una piana che un milione di anni fa era coperta dal mare. Mentre il mare si ritirava, l'Arno, grazie alla sollevazione di alcuni monti, invece di scorrere verso il Lazio deviò il suo corso verso questa pianura che, all'epoca, era insalubre, acquitrinosa e inospitale. La popolazione del Neolitico con il tempo ne bonificò alcuni tratti e si trasferì dalle colline sempre più in basso costruendo dei villaggi.
La cosiddetta "area di Castello" in realtà si riferisce alla pianura che si estende alla periferia ovest di Firenze ed e' delimitata dalla ferrovia, dal Viale XI Agosto (data della liberazione dai nazifascisti), dalla pista dell'aeroporto di Peretola e dall'autostrada Firenze-Mare. Essendo circondata da territori già molto antropizzati (Peretola, Sesto Fiorentino, ecc.) questa zona non poteva non essere oggetto di appetiti urbanistici.
Passandoci tutti i giorni per recarmi al lavoro e per tornare a casa, mi sono affezionata a certi scorci di questa zona che richiamano un ambiente rurale che ormai non c'è più. Ecco perché ho pensato di fotografarlo prima che sparisca.
Tra la fine della pista dell'aeroporto di Peretola e la ferrovia ci sono due ruderi che molto probabilmente danno il nome alla Via delle Due Case:


Guardandoli bene da vicino però si capisce che non erano affatto due semplici case di contadini ma edifici di un certo pregio architettonico (balcone con ferro battuto, loggia, tracce di affreschi, ecc.).
Ho scoperto anche una piccola cappellina che dà il nome a Via della Cappella:


Tutti intorno campi, canneti, fossi dove si postano gli aironi e questi bellissimi alberi:



Ancora più vicino alla pista degli aerei c'è uno stagno dove un gruppo di cacciatori tiene dei germani da richiamo. L'ambiente intorno fa dimenticare la città vicina:


Se alziamo il nostro sguardo appena più in là non vediamo altro che gru ed edifici in costruzione, sia verso Firenze


sia verso Sesto Fiorentino.

Consiglio di dare un'occhiata anche alle altre immagini contenute in questo album.

Un giorno probabilmente tra Firenze e Pistoia non ci sarà più alcuna interruzione di territorio antropizzato e vi sarà un'unica grande metropoli.
E' proprio necessario questo cemento? Cosa sarà dell'aria e del clima di questa piana tra qualche anno?

4 commenti:

  1. divrata dai profitti si qualcuno che non ne ha neppure bisogno. :-(

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  2. bella passeggiata ma che ne sarà?
    marina

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  3. Il cemento edilizio si allarga a macchia d'olio, non so se per esigenze dovute alla crescita della popolazione oppure per interessi dell'uomo? Interessante post, Annamaria.

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  4. E che tristezza un PD affarista e cementificatore...

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