domenica 22 marzo 2009

Una boccata di ossigeno


E' stata una boccata di ossigeno. Di quelle che rinfrancano. Siamo arrivati sul lungomare Caracciolo che già la testa del corteo era passata da un pezzo e ci siamo immersi in una marea di giovani. Tanti tanti giovani con i loro bei brufoli, i loro ferretti sui denti, i loro piercing, i loro cartelli artigianali,

gli striscioni delle loro scuole, i foulard degli scout venuti da tutta Italia.
Dai giovani universitari con il solito furgone che sparava musica a tutto volume,

ai bambini delle elementari con cappellini o casacchine colorate e i loro coraggiosissimi insegnanti che cercavano di tenerli uniti per non perdersene qualcuno nella folla.

Chissà quanti di questi ragazzi saranno consapevoli fino in fondo del significato di questa marcia. Guardando i floridi bambini che camminavano davanti a noi, un mio amico mi fa: "Ci sarà sicuramente qualche figlio di un camorrista tra loro". Può darsi, ma chi lo dice che il semino gettato oggi non germogli domani?

"Impegnarsi per la memoria non è né stupido, né inutile", ha detto dal palco Alessandra Clemente, la figlia di Silvia Ruotolo.

Qui altre immagini della giornata

4 commenti:

  1. La memoria e il ricordo sono le basi sulle quali progettare futuri diversi. Non l ha detto nessuno, lo penso io. Ma ci credo molto.
    Grazie per le tue continue testimonaianze di impegno e di speranza.

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  2. Sei stata grande ad andare a Napoli!!!! Immagino sia stata una esperienza straordinaria...e soprattutto un'esperienza che dà fiducia, speranza...e accidenti se ne abbiamo bisogno!

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  3. Ciao, Lupo. Ti ho pensata quando una studentessa ha raccontato dal palco la storia della cascina confiscata alla mafia in Piemonte.
    Si' e' stato bello. Nonostante il vento gelido e la mia amica che si e' presa una storta alla caviglia, sono contenta di esserci andata.

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  4. Grazie Artemisia per essere una vera donna della resistenza!

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