sabato 13 marzo 2010

Piccola oasi lontana dai troll

Ogni tanto nel mio piccolo gruppo di amici blogger qualcuno manifesta il desiderio di interventi di dissenso. Non capisco molto questa esigenza. Non è che bisogna essere sempre tutti d'accordo su tutto, per carità. Sarebbe noioso. Io trovo che in questo, come in altri blog che seguo, ci sia scambio di opinioni ma per fortuna non quelle polemiche sterili che si leggono su certi siti molto frequentati con interventi che spesso sfociano nell'insulto fine a se stesso di chi non ha nessun interesse verso l'interlocutore o verso il suo pensiero quanto solo bisogno di dar sfogo alle proprie frustrazioni.
Francamente mi guardo bene dal frequentare blog e siti che hanno questi toni e mi conforta un bell'articolo di Leonardo Tondelli su L'Unità di qualche tempo fa che spiegava bene quella che è l'esperienza di chi come me bazzica la rete ormai da qualche anno.
Cito qualche passo anche se ne consiglio la lettura integrale:
"Voi praticoni di internet avete i vostri riferimenti, i vostri feed, le persone simpatiche ed esperte di questo o quel settore che avete selezionato in anni di frequentazioni, ed è questo a rendere la vostra finestra così colorata e interessante."
"Internet è piena di melma, inutile negarlo (nessuno infatti ci ha provato). Però in mezzo alla melma ci sono cose straordinarie che valgono tutta la bolletta, e persone che sostengono, come me, che è inutile criticare la melma: l'unico sistema per migliorare la qualità è creare piccole oasi di cose intelligenti e interessanti, in zone non troppo remote da quelle dove passa il grande traffico. I blog che leggo quotidianamente sono una realizzazione imperfetta di questa idea di oasi: mi riassumono i fatti importanti del giorno in modo esauriente e divertente, mi raccontano notizie singolari e importanti che da solo non avrei trovato mai, a volte mi fanno arrabbiare, ma sempre per un'idea diversa dalla mia, non per uno schizzo d'odio. Però ci ho messo anni a selezionarli, e ho dovuto vincere il fascino per la melma, per i deliri dei dementi, che soprattutto all'inizio mi soggiogavano e mi facevano perdere tempo prezioso (tuttora, a portata di clic, c'è la perdizione). Insomma, ci ho messo anni per rendere davvero efficiente e interessante quella che una volta si chiamava “navigazione” su Internet."
E' proprio così. A cosa serve mettersi a litigare con chi non ne sa affatto più di te ma crede di poterti insegnare come stanno le cose? Oppure con chi si sente il diritto di giudicarti da qualche frase che lasci in rete senza sapere nient'altro di te? La realtà di tutti i giorni è piena di gente che ti aggredisce, di gente nervosa e prepotente. Per questo mi tengo cara la mia piccola oasi.

11 commenti:

  1. la tua piccola oasi è un'oasi grazie alla tua intelligenza e alla tua saggezza
    marina

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  2. Bel post, Artemisia. Io sono alle prime armi e mi rendo conto che è vero, il "fascino del'orrido" (quel blogger così odioso che lo vorresti commentare, sì, ma in tono sarcastico, al solo scopo di umiliarlo) è sempre in agguato. Invece ci sono alcuni blog, come il tuo ed altri che entrambe frequentiamo, che mi hanno fatto conoscere libri/cd/idee ai quali, forse, altrimenti non mi sarei avvicinata, pur avendone magari distrattamente sentito parlare. Devo dire che io vado orgogliosa del fatto che anche sul mio blog non tutti/non sempre siano d'accordo su ciò che dico e/o mi riempiano di complimenti. Trovo un po' noiosi quei blog del tipo "come sei dolce, sì anche tu, come siamo amici, che bello esserci trovati tra noi che siam perfetti..." e via commentando. Anche quelli vanno, certo, rispettati (finché ci si fa dei complimenti reciproci e non si offendono gli altri...); ma li trovo molto poco stimolanti, ecco. (Diverso è il complimento sincero!)Comunque, penso che anche nella blogosfera l'educazione, intesa come rispetto dell'altro, in fondo possa risolvere molte cose. Per il resto, sul tuo blog in particolare, non posso che quotare Marina. A proposito di imperfezione: questa tastiera oggi fa gli accenti sulle vocali quando vuole lei, va beh. Ciao.

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  3. Vi ringrazio entrambi ma lo stesso si può dire di voi e del vostro blog.

    A proposito di accenti, forse ve l'ho già scritto, ma quando commento dal PC dell'ufficio dove ho la tastiera americana (con la quale per altro mi trovo meglio) mi tocca usare l'apostrofo anche per le vocali accentate. Spero mi scuserete, visto che ogni tanto faccio la maestrina-secchioncella-perfettina. :-)))

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  4. Il tuo blog è nel mio cuore e se andiamo d'accordo quasi su tutto, che male c'è?
    Un abbraccio

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  5. la colpa non è solo di chi provoca in maniera fine a sé stessa, ma soprattutto di chi non si trattiene dal rispondere a queste provocazioni. E chi "dà da mangiare" ai troll ha, secondo me, una discreta dose di insicurezza: ennesimo motivo per vincerla.

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  6. ps: per ovviare al problema delle lettere accentate con la tastiera americana (che conosco bene anche io), puoi impostare il layout "us-intl" se ne hai il permesso :-)

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  7. Cioè, Marco? E' un opzione di Windows, di Blogger o di cosa? Fammi sapere. Mi interessa.

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  8. è un'opzione di Windows (così come di tutti i sistemi operativi). Devi andare sul pannello di controllo, nelle opzioni della tastiera, e scegliere il layout "Americano - Internazionale" . Qui trovi tutte le info del caso:

    http://en.wikipedia.org/wiki/Keyboard_layout#US-International

    Se non puoi cambiare il layout della tastiera, in Blogger puoi andare a modificare l'html inserendo i codici per le lettere accentate:

    http://www.w3schools.com/tags/ref_entities.asp

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  9. Mmmmh.... il tuo blog e' una piccola oasi in cui vado a rifocillarmi, certo.
    Ma mi sfugge perche' tu la tenga in piedi, supposto che tu non lo faccia per pura filantropia.
    Io ad esempio e il mio blog... mmmmh... un po' mi ha rotto. Un po' l'utilizzo per fare esperimenti. Raramente l'ho fatto, lo ammetto, per comunicare. Perche' e' frustrante voler comunicare con qualcuno che non comunica con te perche' non gliene frega niente. Nonostante ci sono alcune persone... dunque, vediamo... una sei tu... mmmmh.... un'altra e'.... mmmmh... va be'... alcune persone con cui chiacchiero volentieri. Ma per chiacchierare cosi' e' necessario spendere tempo e energie tenendo aperto un blog? Se fossi bravo come te sarebbe ad uso di qualche naufrago della melma pronto ad approdare alla mia oasi. Bene che vada offrirei un servizio. Ma a me che me ne viene? Davvero frega a qualcuno delle mie escursioni? Dei miei lavoretti di bricolage? Della mia passione per il giardinaggio, per il buon bere e mangiare? E soprattutto, davvero a me frega che qualche occasionale sconosciuto che tale rimarra' e non lascera' nemmeno l'impronta infangata di melma su questa oasi, trovi queste informazioni proprio nel mio spazio?

    Non e' piu' semplice coltivare le amicizie via mail o tramite commenti ai blog di quegli amici?

    Non lo so.... perdo interesse nello scrivere il mio blog semplicemente perche' chi legge il mio blog non ha interesse ne' in me ne' nel mio blog stesso

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  10. Caro Dario, perche' tengo il blog l'ho scritto nel primo post.
    Anzi grazie di avermi dato l'occasione di andarlo a rileggere scoprendo cosi' con piacevole sorpresa che quei motivi (occasione per scrivere, attivita' che ho sempre adorato, sfogo del surplus di energia che sento continuamente, ricerca di compagnia) sono ancora tutti validi.
    Non penso affatto di "offrire un servizio" ma se qualcuno viene a sapere grazie ai miei post qualcosa che gli e' utile sono contenta.
    Certo che e' meglio vedersi con gli amici e chiacchierare ma e' un'altra cosa. E poi, non so te, io conosco tanta gente ma quanto persone con cui mi sento di aprirmi e confidare i miei pensieri e le mie sensazioni credo che non si arrivi alle dita di una mano. Invece devo dire che grazie al blog ho conosciuto persone preziose (tra le quali una sei tu) che, vivendo lontane, non avrei mai conosciuto.
    Poi con l'esperienza ho scoperto anche altri aspetti positivi:
    - scrivere, cioe' esprimere per iscritto un pensiero in modo chiaro, non e' affatto semplice ed e' una capacita' che si perde se non si ha occasione di esercitarla nella vita comune;
    - scrivere due/tre post alla settimana e' un impegno che ho preso con me stessa e quindi mi sforzo di mantenerlo come un mio spazio personale che altrimenti sarebbe fagocitato da tutte le altre cose che devo fare per gli altri e che premono (un po' come il tuo orto, credo).

    Per questo anche quando (e succede spesso) sento la fatica di dover scrivere un post (scarsita' di idee ma soprattutto di energie mentali) ricordo a me stessa quanto sopra e lo faccio.

    Se poi c'e' il feedback (e di solito c'e') sono piu' contenta, altrimenti va bene cosi'.
    Scusa lo sproloquio ma stamani non c'ho per niente voglia di lavorare.
    Si vede, eh?

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  11. dopo anni di internet e di letture di blog, ormai mi leggo solo quelli che mi interessano veramente , che mi piacciono e che non hanno commentatori cafoni e villani
    e soprattutto non mi lascio tentare di commentare in quei blog dove è abitudine offendersi !!!
    un blog è personale e può essere culturalmente molto valido ma si deve rispettare chi scrive, anche quando non si è d'accordo
    l'inciviltà e l'aggressività sono già troppo di moda nel quotidiano del lavoro e del mondo che ci circonda ...

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