lunedì 25 ottobre 2010

Dietro le quinte de Le Nozze di Figaro

Insolita visita con gli Amici dei Musei sabato scorso al Teatro Comunale di Firenze guidati da Alida Cavallucci, dipendente della Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino. La sig.ra Cavallucci ci ha raccontato brevemente la storia del teatro (nato nel 1862 per "smuovere i pigri fiorentini"), ci ha accompagnato negli ambienti riservati agli addetti ai lavori e soprattutto ci ha trasmesso il suo entusiasmo per un mondo straordinario, spiegandoci che, per poter mettere in scena un'opera lirica, è ingrediente necessario la passione che deve animare tutti gli addetti, dall'ultimo macchinista al direttore artistico. Purtroppo non abbiamo potuto vedere il palcoscenico perché stavano montando le scenografie per Le Nozze di Figaro in programma dal 2 novembre prossimo (diretta su Radio3 per chi è interessato).
Pertanto ci siamo aggirati parecchio nei corridoi (piuttosto fatiscenti e trascurati devo dire) lungo i quali erano posteggiati alcuni costumi, grandi bauli e delle grandi scatole di cartone contenenti le parrucche per l'opera di Mozart.
Interessante è stato poter entrare nella sala dove erano in corso le prove del corpo di ballo e vedere questi ballerini dai corpi scolpiti magnificamente, vestiti nei modi più diversi, provare e riprovare i passi. Chissà quante ore e anni di studio per farne un mestiere!
Infine siamo andati in platea dove stava provando l'orchestra diretta dal norvegese Arild Remmereit. Mentre ascoltavo il direttore fare le sue osservazioni in buon italiano ho pensato con una punta di orgoglio che almeno in questo campo la nostra lingua la fa da padrona, segno che nel passato abbiamo avuto anche noi i nostri periodi gloriosi, almeno dal punto di vista artistico (tant'è che, come ho appreso in questa occasione pare il melodramma sia nato proprio a Firenze alla fine del '500).
Dovremmo ricordarcelo più spesso. Come dovrebbe ricordarselo chi ci governa e sta tagliando i fondi al Maggio Musicale (e a tutti gli altri enti lirici), tanto che la programmazione della stagione arriva fino a dicembre e poi c'è un grande punto interrogativo. "Con la cultura non si riempie la pancia" pare abbia detto il ministro Tremonti. Il sospetto è che si voglia lasciare vuote sia la pancia che la testa.

3 commenti:

  1. Tre-monti chi? Quello che diceva che la sicurezza sul lavoro è un lusso che non ci possiamo permettere?

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  2. Con i tagli a destra e a manca,sulla cultura , LORO si riempiono la pancia, stanne certa!

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  3. Tagli ovunque, non solo sulla cultura, anche sull'assistenza, sull'handicap e su tutti i soggetti più deboli..
    A proposito di cultura se puoi passa da me a vedere cosa facciamo. Una volta mi avevi chiesto...
    Un abbraccio

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