lunedì 7 aprile 2014

Come dividersi tra antifascismo, ambientalismo e antimafia?

Un fine settimana dove si sono concentrate tante di quelle cose che mi stanno a cuore che, pur correndo a destra e a manca e dormendo assai poco, ho dovuto comunque rinunciare a qualcosa (uno per tutti aiutare per la vendita delle uova dell'A.I.L.).

L'appuntamento mensile all'oasi di Focognano l'ho ridotto alla sola domenica godendomi almeno un po' la mite aria primaverile. Abbiamo fatto ordine nel vivaio, ripulito le piantine ed abbiamo visitato la nuova oasi che è stata appena realizzata a un paio di chilometri da Focognano nella piana accanto all'aeroporto (e a rischio di venire cancellata dalla pista che vogliono realizzare). Mentre la vegetazione, sia spontanea che impiantata dai volontari, deve ancora crescere, i due capanni di avvistamento sono già terminati e gli stagni già realizzati (ed anche apprezzati da una colonia di Cavalieri d'Italia).



Sabato pomeriggio non sono potuta mancare ad un appuntamento promosso dall'ANPI provinciale con la partecipazione di numerose associazioni, sindacati e partiti. Lo scopo era di ribadire pochi ma chiari valori: no alla fascismo, al razzismo, alla violenza e al sessismo, sì alla democrazia, ai diritti, alla giustizia sociale e alla solidarietà. Concetti quasi ovvi, ma che purtroppo vanno difersi costantemente. In piazza è stato come ritrovarsi tra amici, ci si conosceva un po' tutti noi sognatori un po' fuori dal tempo. Tuttavia è stato bello ritrovarsi e persino cantare e ballare.


Intramezzo a questi due impegni ho cercato di ritagliarmi la partecipazione ad un convegno di tre giorni sulla legalità e la giustizia molto denso e interessante con interventi molto stimolanti.
"Era come essere vicino al cambiamento del mondo" ha raccontato ad una platea di ragazzi delle scuole Danilo Sulis, amico di Peppino Impastato e curatore della Rete Cento Passi. "A convincere i miei coetanei ormai ho rinunciato e per questo mi rivolgo a voi ragazzi" ha aggiunto.
Penso che abbiano impressionato molto le parole di Nadia Furnari che, ricordando la storia di Rita Atria, testimone di giustizia suicida a 17 anni, ha sottolineato che "le persone si uccidono quando sono state lasciate sole da una società che giudica e non lascia scampo" ed ha esortato i ragazzi a rivendicare "il diritto di essere noi stessi". Filippo La Torre, nipote del sindacalista siciliano ucciso dalla mafia, lo ha ricordato come "un uomo integro, quasi al limite dell'integralismo", analogamente a quello che ha fatto il fratello di Angelo Vassallo ricordando come il sindaco di Pollica avesse imposto ai suoi dipendenti di non accettare l'offerta neanche di un caffé dagli esercenti del loro paese. Dario Vassallo inoltre ha messo in guardia sul fatto che "qualcuno lavora perchè queste morti non abbiano senso" e (di fronte ad una platea purtroppo sparuta) "perché la gente non partecipi a queste iniziative". Giulio Cavalli ha esortato i presenti ad "allenare il muscolo della curiosità per essere differenti" mentre infine il magistrato Nicola Gratteri ci ha brevemente illustrato le sue proposte per rendere la giustizia snella ed efficace "rendendo così non conveniente delinquere".



Qui la petizione della Associazione Angelo Vassallo per la pulizia dei fondali marini

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