Una signora sulla settantina che frequento in villeggiatura ha avuto un brutto infarto lo scorso febbraio. E' sopravvissuta, abbastanza miracolosamente pare, e oggi, a distanza di quattro mesi, è ancora ricoverata. Il mio ex direttore, sessant'anni quest'anno, ha avuto un brutto ascesso da qualche parte nella gola ed è stato tenuto intubato per qualche giorno dopo l'operazione di asportazione per timore che l'infezione si propagasse ad organi vitali. Per fortuna, è fuori pericolo.
Si suole dire "oggi ci siamo, domani chissà" ma in realtà non so quanto ci crediamo. Sotto sotto ci illudiamo di essere eterni o comunque di avere davanti a noi chissà quanti anni. Facciamo programmi, progetti, rimandiamo cose che potremmo fare subito. E' normale che sia così ed è anche giusto.
Tuttavia è quanto mai necessario avere sempre a mente che dietro l'angolo ci potrebbe essere la nostra fine oppure, ancor peggio a mio avviso, ci potrebbe essere un evento che peggiora inesorabilmente la nostra vita.
Per questo, mai rimandare quello che ci piace e che è alla nostra portata. Mai dire "va beh, lo farò il prossimo anno". Assaporare e godersi tutto. TUTTO: un tramonto spettacolare, una giornata di sole, una cena risultata particolarmente gustosa, un buon vino, una tisana fatta con le nostre erbe spontanee, le chiacchierate con il nostro compagno o con un'amica, il sorriso di nostro figlio, un film che ci è piaciuto, una canzone che ci ha fatto ballare o cantare, un gruppo di rose sbocciate nel nostro podere.
Domani chissà...
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