martedì 24 giugno 2025

Amato tiglio

 


Non è un refuso con "f-iglio". Sto proprio parlando di questo nostro albero che un post se lo merita tutto. E' stato uno dei primi alberi che abbiamo piantato nel nostro podere nel 2015 (quelli preesistenti furono messi a dimora dai miei suoceri nei primi anni Novanta). Un conoscente in paese ci consigliò questo tipo di albero in quanto molto robusto. E in effetti, non ci ha mai dato ansie (al contrario di quelli seccati al primo anno, quelli tirati giù dal vento, quelli macchiolati di malattie fungine varie, quelli che soffrono troppo la siccità, quelli che le potature "andiamoci piano", quelli che dopo dieci anni sono più bassi di noi e l'elenco sarebbe lungo). In secondo luogo, già dopo un paio di anni, ci ha regalato profumatissimi fiori, molto apprezzati dagli insetti (e anche molto buoni come infuso rilassante). Inoltre, senza bisogno di innaffiature, ha prodotto delle bellissime fronde ombrose e ora svetta lassù, maestoso colorando di un bel verde il nostro podere giallognolo.

Lunga vita al nostro tiglio! 

sabato 21 giugno 2025

Cogli l'attimo

 Una signora sulla settantina che frequento in villeggiatura ha avuto un brutto infarto lo scorso febbraio. E' sopravvissuta, abbastanza miracolosamente pare, e oggi, a distanza di quattro mesi, è ancora ricoverata. Il mio ex direttore, sessant'anni quest'anno, ha avuto un brutto ascesso da qualche parte nella gola ed è stato tenuto intubato per qualche giorno dopo l'operazione di asportazione per timore che l'infezione si propagasse ad organi vitali. Per fortuna, è fuori pericolo.

Si suole dire "oggi ci siamo, domani chissà" ma in realtà non so quanto ci crediamo. Sotto sotto ci illudiamo di essere eterni o comunque di avere davanti a noi chissà quanti anni. Facciamo programmi, progetti, rimandiamo cose che potremmo fare subito. E' normale che sia così ed è anche giusto.

Tuttavia è quanto mai necessario avere sempre a mente che dietro l'angolo ci potrebbe essere la nostra fine oppure, ancor peggio a mio avviso, ci potrebbe essere un evento che peggiora inesorabilmente la nostra vita.

Per questo, mai rimandare quello che ci piace e che è alla nostra portata. Mai dire "va beh, lo farò il prossimo anno". Assaporare e godersi tutto. TUTTO: un tramonto spettacolare, una giornata di sole, una cena risultata particolarmente gustosa, un buon vino, una tisana fatta con le nostre erbe spontanee, le chiacchierate con il nostro compagno o con un'amica, il sorriso di nostro figlio, un film che ci è piaciuto, una canzone che ci ha fatto ballare o cantare, un gruppo di rose sbocciate nel nostro podere.

Domani chissà... 



mercoledì 4 giugno 2025

Bye bye America

Cominciamo dal personale. Il soggiorno a casa di mio figlio è stato bello oltre le aspettative. Abbiamo condiviso il suo piccolo appartamento con amore e rispetto reciproco. L'ho trovato maturato, tollerante, persino premuroso nei nostri confronti. Al di là dell'orgoglio di mamma, sono contenta che sia una così bella persona. Si merita davvero di trovare chi sappia apprezzare le sue innegabili doti.

Raleigh mi ha positivamente stupito. Una città molto vivibile con abitanti gentili ed educati. Non così vivibili New Orleans e Chicago, due città affascinanti (per motivi molto diversi).


Degli Stati Uniti, ci sono delle piccole cose che ho apprezzato: bagni pubblici e puliti abbastanza frequenti con annessi fontanelli di acqua fresca (superclorata, ma pazienza). Nella mia città spenna-turisti hanno tolto tutte le fontane pubbliche dal centro e se ti scappa pipì devi pagare. In USA non si vede una cacca di cane sui marciapiedi, mentre da noi va fatto lo slalom. Altra cosa bella i parchi pubblici (molto curati soprattutto al centro e al nord) e la vegetazione rigogliosa (soprattutto al Sud) con specie che da noi non si vedono.

Inoltre mi ha colpito la quantità di giovani dai quali mi sono sentita circondata. È vero che nella mia vita quotidiana tendo a frequentare ambienti destinati a persone ageé. Tuttavia è stato davvero piacevole, una volta tanto, sentirsi in minoranza.


In generale però è un paese che non mi piace. Molto caro. La parola più diffusa in giro è pay seguita in graduatoria da fine (multa). Secondo mio figlio che ci vive da più di due anni, in America se sei ricco vivi meglio che in Europa. Mi ha colpito anche la quantità di persone zoppicanti a causa di problemi alle anche. Problemi comunissimi anche da noi, ma qui normalmente il sistema sanitario ti paga l'operazione, lì a quanto pare in molti non se la possono permettere. Temo che sia lo stesso anche per le cure odontoiatriche. Dal punto di vista umano, può capitare di trovare persone gentilissime, ma anche di notare tanta indifferenza per i disperati che si trascinano per le città. In America i ricchi sono troppo ricchi e i poveri troppo poveri.


Altra cosa che non mi piace è il cibo. Difficilissimo mangiare sano fuori ma, anche avendo per fortuna una cucina propria, è una impresa trovare al supermercato cibi non troppo processati. Ad esempio trovare prosciutto cotto senza aggiunta di zucchero o miele.


Infine ho fatto una gran fatica con l'inglese. Me la cavo con la reading comprehension ma non capisco mai nulla quando mi parlano (sono sempre andata peggio quanto a listening comprehension ma temo che la mia ipoacusia abbia peggiorato ulteriormente le mie capacità). Mi sono sentita continuamente idiota e non ho trovato grande comprensione negli americani.


Insomma bilancio più che positivo ma sono contenta di tornare nella nostra vecchia cara Europa.

martedì 3 giugno 2025

Chicago


Sono rimasta sorpresa dalla bellezza di questa metropoli, cosi' raffinata, scintillante, attraente. Non solo belli i grattacieli (che mi aspettavo) ma affascinante il River Walk, percorso pedonale lungo il fiume che fa un po' Venezia moderna, sorprendenti le fontane come la barocca Buckingham Memorial Fountain o la magnifica Nicholas J. Melas Centennial Fountain, vivace e nello stesso tempo rilassante il Millennium Park e il Lakefront Trail. E poi il famoso skyline che ti accompagna ovunque tu vada, in lontananza dall'aeroporto, dal molo Navy Pier, nel riflesso nel Cloud Gate, tra il profumo dei fiori del Lurie Garden, dal novantaquattresimo piano del 360 Chicago.

Certo, una citta' molto turistica, affollata e anche molto molto cara. Se non hai nessuna preoccupazione economica, te la puoi godere al massimo, ma se sei appena un po' moneywise, finisci per non fare altro che camminare e camminare col naso all'insu.

Contenta di averla vista ma anche di tornare nella piu' tranquilla e umana Raleigh.

martedì 27 maggio 2025

New Orleans


New Orleans e' una citta' diversa dalle altre negli Stati Uniti. Il Quartiere Francese, con suoi edifici spagnoleggianti (pare che quelli del periodo francese siano stati distrutti da un incendio), con le balconate in ferro battuto, e' davvero bello e risente della cultura europea. Cosi' come la cucina creola e cajun rappresentano un misto culinario unico derivante da influenze francesi, spagnole, portoghesi, italiane, dei nativi americani e africane. Appena fuori dal Quartiere Francese (fatto solo di alberghi, pub, cafe' e ristoranti) ma sempre nell'Historical District, le case hanno lo stesso stile ma sono fatiscenti e spesso abbandonate. Pare che molti non siano tornati dopo l'uragano Katrina del 2005.

La gente e' allegra, colorata, estrosa. Molti giovani. I locali sono praticamente tutti neri e irrimediabilmente grassi. Io, donna bianca e magra, mi sono sentita davvero in minoranza. Purtroppo ci sono anche tanti disperati. Ho visto una ragazza buttata a dormire in terra senza scarpe sul lungo Mississippi dove scorrazzavano topi e scarafaggi. Ho visto una persona (non sono riuscita nemmeno a capire se donna o uomo, giovane o vecchio) raccogliere da terra un pezzo indistinguibile di cibo pesticciato chissa' da quante scarpe e metterselo in bocca.

A New Orleans il clima e' pessimo. Caldo afoso tropicale (e di conseguenza aria condizionata a palla in tutti i luoghi compresi i bus e i tram) e frequenti temporali.

New Orleans vive di turismo (quindi del suo passato, come Firenze del resto) e cerca di spennare i visitatori come puo'. Bourbon Street la sera e' un insieme cacofonico di musica sparata da ogni locale, anche quelli attigui, creando un unico caos dove la gente cammina, barcolla, beve, urla per sentirsi, ride e si fa trascinare dal vortice della vita notturna. Non oso pensare come sia il carnevale!

Una citta' comunque affascinante, che merita di essere visitata... carta di credito in mano.

giovedì 22 maggio 2025

Viaggiare stanca

Per spezzare il nostro soggiorno a Raleigh e anche per dare un po' di respiro al nostro solitario figlio, abbiamo fatto un giro di tre giorni con l'auto a noleggio verso il South Carolina.

Impressioni. 

Guidare in USA e' molto facile, l'auto va quasi da sola, il traffico e' lento e tutti sono molto pazienti. L'unica difficolta' e' non addormentarsi percorrendo le larghe e monotone autostrade. Cio' nonostante abbiamo assistito ad un rocambolesco incidente con auto ribaltata e successivo incredibilmente esagerato dispiegamento di vigili del fuoco.

Citta' considerate storiche e quindi attrazioni turistiche, come Charleston (South Carolina) e Wilmington (North Carolina), sono alla fine molto tranquille e poco affollate in confronto a mete anche mediamente gettonate in Italia. Per rendere l'idea, questo il cuore della citta' di Wilmington, 120 mila abitanti, un mercoledi' mattina alle dieci.

Son sincera, sara' perche' queste due mete non mi hanno emozionato piu' di tanto, sara' perche' avrei preferito qualcosa di piu' naturalistico, ma questi tre giorni mi hanno abbastanza stancata. Ho percorso a piedi dai quindici ai ventimila passi al giorno. Faccio fatica a leggere cartelli esplicativi in inglese che spesso capisco solo in parte. Peggio che mai l'inglese parlato. Anche scoprire come funzionano le cose, le pompe di benzina, i parcheggi, ecc. mi richiede un discreto impegno.

Spero che sia un buon esercizio cognitivo... 

domenica 18 maggio 2025

Raleigh, North Carolina, USA



Eccoci qua a far visita al nostro pargolo (e a stravolgergli la sua metodica vita da scapolo). Il suo piccolo appartamento e' carino e sufficientemente spazioso per lui. Due stanze con un piccolo patio che affaccia sul giardino condominiale ornato da begli alberoni affollati di scoiattoli e uccellini che ci svegliano la mattina. Le rifiniture purtroppo lasciano un po' desiderare. Ne' il bagno ne' (peggio) la cucina hanno finestre, il lavandino butta poco, le mattonelle sono in realta' dei pannelli di plastica che le simulano, meta' appartamento e' occupato da una pelosissima moquette. Visto quanto costa l'affitto potevano dargli qualcosa di piu', ma lui e' un ragazzo che bada all'essenziale e si adatta.



Raleigh e' una citta' molto vivibile, sicura, pulita (non ho visto una cacca di cane in terra), molto verde e poco trafficata. Un buon posto per vivere. Anche per un turista e' una meta piacevole (anche se di per se' non giustifica un volo transoceanico). Interessanti, ben allestiti e persino gratuiti i musei. I bus non sono frequentissimi ma sono gratuiti per i ragazzi fino a diciannove anni e per gli anziani oltre i sessantacinque. In ogni edificio pubblico trovi pulitissime e gratuite toilette con annesso fontanello di acqua fresca (in Italia stanno eliminando anche le poche fontane che c'erano per costringerti a comprare acqua in bottiglietta).

Impressioni sugli USA. Sono consapevole che di Americhe ce ne sono tante e molto diverse tra loro. Quindi penso che il North Carolina, e soprattutto una citta' come Raleigh, sia un angolo un po' troppo privilegiato per giudicare gli Stati Uniti. Qui sono quasi tutti bianchi e credo anche piuttosto benestanti (a giudicare dalle bellissime case). E quindi per ora l'impressione e' quella di un paese molto civile. Sono molto ossequiosi, si fermano sempre con le auto per farti passare a piedi, pochi homeless e non molestanti, strade pulite e nessuna cartaccia in giro. Siamo entrati nel campus della NC State University girando tranquillamente negli edifici senza che nessuno ci abbia chiesto nulla, ne' ci abbia guardato con sospetto. Certo, sull'attenzione all'ambiente ci sono spazi di miglioramento: la raccolta differenziata e' un po' una farsa e soprattutto la temperatura degli edifici (e anche dei bus) e' esageratamente bassa! Non c'e' assolutamente bisogno di tenere 17 gradi se fuori ce ne sono 25 (pur con tasso di umidita' piuttosto alto). A parte qualche ragazza e ragazzo palestrati, sono tutti vistosamente sovrappeso, sintomo di scarsa educazione alimentare. A voglia a scrivere le calorie a caratteri cubitali sulle confezioni e sui menu dei ristoranti! Non ingrassare qui credo sia una missione impossibile!



Nei prossimi giorni andremo a visitare altri stati ed altre citta' e potremo vedere le eventuali differenze.