domenica 4 luglio 2021

Tisane, che passione! Ma meglio con le nostre erbe

Sono amante delle tisane. Ne bevo a tutte le ore: pausa di metà mattina al lavoro, dopo pranzo, dopo cena, per scaldarmi di inverno, per raggiungere la quota di liquidi consigliata contro la calcolosi renale. Mi piacciono tutte e al naturale, senza zucchero né miele.

Per anni le ho fatte con le bustine in commercio ma da un po' di anni ho capito che sono molto più buone quelle fatte essiccando le "mie" erbe. Se ne possono fare con molte più piante comuni di quello che si immagini.

Ad esempio con la salvia e/o il rosmarino, con l'alloro o l'origano, con i fiori di tiglio, con il tarassaco, che abbonda nel mio podere in campagna (ottimo diuretico), con la melissa (individuata di recente dopo anni), con la squisita cedrina (o erba limoncina) col suo aroma di limone, con le bacche di rosa canina (essiccate e ripulite da semi e pelucchi), con i fiori di elicriso (per chi ama l'amarognolo, ottimi per il mal di gola), con i fiori di iperico (erba di San Giovanni), col finocchietto selvatico (buonissimo e digestivo).

C'è da sbizzarrirsi talmente tanto che nonostante l'uso frequente non ci si fa a finirle tra un anno e l'altro. Bisogna fare attenzione all'essicamento. No al sole perché pare che perdano la loro essenza (e proprietà). A temperatura ambiente, se il clima non è secco, tendono ad ammuffire una volta messe in barattolo. Ideale sarebbe l'essiccatrice o, in alternativa, il forno ventilato a bassissima temperatura.

Oggi raccolto di origano (antisettico, antispasmodico, digestivo ed espettorante) dal vascone in terrazza e nepitella (digestiva) dal mio giardino.



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