martedì 23 gennaio 2007

Le mie fonti di informazione e di... sopravvivenza civile

Perchè ho indicato la politica tra i miei interessi? Non sono iscritta a nessun partito, non faccio attività politica. Trovo però essenziale tenermi informata e quando guardo il telegiornale o leggo un giornale, la parte che mi interessa di più è quella della politica interna. Nel Sessantotto avevo sei anni e quindi non si può cert dire che sono una ex sessantottina ma, bene o male, ho ereditato da quella generazione il rifiuto di rinchiudermi nel privato. La politica italiana non è certo entusiasmante. La differenza tra un partito e l'altro oggi sta più che altro negli interessi economici o sociali che esso difende (imprenditori, commercianti, operai, pubblica amministrazione, ecc.). Il bene comune, l'interesse generale dell'Italia, vengono spesso citati ma in realtà non interessano a nessuno (vedi post sull'egoismo). Sento molto la mancanza di valori condivisi in cui credere.
Sono convinta però che non deve vincere il qualunquismo con posizioni del tipo "tanto sono tutti uguali, tanto fanno sempre come vogliono, tanto rubano tutti alla stessa maniera". Se anche fosse vero, non dobbiamo mai abdicare al nostro compito di cittadini, non dobbiamo lasciare deleghe in bianco.
Per me quindi informarmi ed interessarmi di politica significa rimanere viva dal punto di vista civile, indipendentemente dal partito che posso scegliere di votare nel momento delle elezioni. Informarmi non significa infatti sapere semplicemente quello che è successo (per quello basta aprire il televideo o quegli odiosi giornali gratuiti che infestano le città). Significa cercare spunti di riflessione per vedere un po' più in là della notizia.
Questi tipo di approfondimenti li trovo soprattutto su Internet con i video di Arcoiris TV, i blog di Beppe Grillo , di Piero Ricca, di Nando Dalla Chiesa, mentre, per quanto riguarda la carta stampata, il giornale in cui mi ritrovo è L’Unità (di cui soprattutto apprezzo gli articoli di Marco Travaglio, Furio Colombo e Antonio Padellaro). Trovo molto interessante inoltre la rassegna stampa e microfono aperto di Radio Popolare e la mailing list "Criticamente".
Grazie ad Arcoiris TV ho potuto seguire interviste e dibattiti registrati in varie parti di Italia su argomenti che mi stanno a cuore (ambiente, movimenti, antimafia, ecc.). Ne segnalo due per tutti: un video inedito di Paolo Borsellino registrato in una scuola superiore nel 1989 e una videointervista a Roberto Saviano sul "Sistema Camorra".
Che dire di Beppe Grillo? Sono contenta che esista, che esista il suo blog, che abbia tanto successo, che esistano i "grillini", ma non condivido certi toni qualunquisti che prende talvolta con una certa superficialità. Inoltre, secondo me, dovrebbe mettere un filtro ai commenti ai suoi post, non certo per censura ma perchè molti, oltre ad essere beceri ed offensivi, non sono di alcun interesse ed attinenza al tema.
Piero Ricca: noto ai più come colui che gridò "buffone" a Berlusconi (ha vinto la causa, per fortuna), fa un ottimo lavoro con le sue inteviste insieme a Marco Canestrari e non risparmia certo gli esponenti dell'attuale governo.
Mi piace molto il blog di Nando Dalla Chiesa, perchè ha la rara qualità di esprimersi con pacatezza e buon senso e di sottolineare anche le cose positive invece di criticare sempre e comunque come fanno tanti.
Trovo grande Marco Travaglio. Ha la rara qualità di dire le cose come stanno, suscitando in tal modo l'odio di molti. I suoi articoli (come i suoi interventi ad Anno Zero) sono taglienti e sempre conditi con un'ironia sottile ma irresistibile.
Gli articoli di Furio Colombo ed di Antonio Padellaro sul L'Unità mi trovano quasi sempre d'accordo. Forse molti non sanno (anch'io non lo sapevo fino a circa un anno fa) che L'Unità non è più il noioso organo del partito ma un giornale indipendente che, pur collocandosi come linea di pensiero nell'area DS, pubblica articoli di ottimi giornalisti indipendenti. Durante una tavola rotonda organizzata da Micromega dal titolo "Libera stampa in libero stato" (seguita naturalmente su Arcoiris TV) ho sentito chiamare L'Unità un "campo profughi" per il fatto che ci sono finiti molti giornalisti allontanati dalla televisione o dalla stampa omologata.

1 commento:

  1. Cara Artemisia, ho messo un link al tuo bel blog, che passo a vedere spesso. Complimenti. Un caro saluto Davide

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