domenica 26 agosto 2007

W la TV di Iacona

Nello squallido palinsesto televisivo estivo, hanno spiccato le puntate di "W l'Italia in diretta", il programma di attualità ed inchiesta giornalistica di Riccardo Iacona su RAI3 . Dopo aver apprezzato la pur lievemente confortante puntata sulle associazioni antiracket, la desolante puntata sull'ndrangheta e quella interessante sugli effetti nefasti della legge 40 (fecondazione assistita), mi è piaciuta molto la puntata sui cambiamenti climatici: Deserto del 14/8/07.
La trasmissione ci ha mostrato con esempi concreti quello che si sente dire continuamente sul declino del pianeta.
La ragazza Masai che si fa bastare 20 litri di acqua al giorno per la sua famiglia di quattro persone impiegando due ore per andare a procurarsela al pozzo.
Le condizioni terribili della baraccopoli di Nairobi dove la società che gestisce l'acqua è stata privatizzata.
La desertificazione in piena Pianura Padana, cioè ettari ed ettari di terra coltivata in modo intensivo a mais e quindi impoverita e resa produttiva solo grazie a grande quantità di acqua (8 ore al giorno di irrigazione artificiale per tre mesi) e grandi quantità di fertilizzanti che poi vanno ad inquinare le falde acquifere.
Le montagne di ecoballe in Campania che hanno reso contaminate e inservibili le terre limitrofe e che non sono nemmeno utilizzabili come CDR, mentre l'impresa di Aversa, specializzata in riciclaggio di materie plastiche, rischia di chiudere perchè dai comuni arriva pochissima plastica
raccolta e mentre i rifiuti tossici sono versati e bruciati dappertutto abusivamente.
Infine, la protesta degli abitanti di Gualdo Tadino e di Nocera Umbra che difendono il Rio Fergia dal prosciugamento dovuto al sempre maggiore prelievo della multinazionale che vende l'acqua Rocchetta . A Nocera Umbra, detta "la città delle acque", sono costretti a portare ad alcune famiglie l'acqua con le autobotti mentre sempre più camion di acqua minerale escono dallo stabilimento.
Personalmente trovo eccezionale che la RAI decida di dare visibilità a questa protesta nonostante il potere che la multinazione Idrea detiene grazie all'enorme quantità di pubblicità con cui ci martella e con cui può benissimo ricattare la RAI. Questo tipo di trasmissioni (poche purtroppo) fanno secondo me servizio pubblico ed mi fanno dire che mai vorrei l'abolizione del canone perchè ciò vorrebbe dire una TV completamente in mano alle imprese che vi fanno pubblicità, cioè ai più forti poteri economici.

7 commenti:

  1. Sante parole!
    In questo senso io vorrei che la Rai fosse divisa in due tronconi, di cui uno solo ed esclusivamente finanziato dal canone (che faccia solo documentari e tg e programmi di informazione: liberi, però).

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  2. tu hai il layout
    vai a vedere qui per i commenti recenti e riprova:
    http://outer-impressions.blogspot.com/2007/05/widget-personalizzabile-dei-commenti.html
    ciao erica

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  3. @verrocchio: d'accordissimo.

    @erica: grazie! Adesso vedo se funziona con questo commento.

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  4. Ti ho risposto sia all'indirizzo da te indicato, sia nel mio blog.

    Ciao Artemisa,
    Irnerio

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  5. Sono d'accordo con te... Ormai i soldi decidono tutto, ma condizionano anche i politici. Sono dell'idea che almeno a chi la segue dovrebbero dare una telelvisione più intelligente, ma sarebbe importante che diventasse veicolo di cultura anche per i giovani che stiamo in parte perdendo per la quantità di porcherie che la maggioranza vede tutti i giorni.

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  6. sono una tifosa di Jacona, uno dei pochi giornalisti che fa davvero il suo lavoro.
    Anche io ho scoperto questa storia assurda di Nocera Umbra da quella puntata.
    Circa la RAI ho le idee abbastanza confuse. Credo che tre reti a fare servizio pubblico siano troppe numericamente (che poi non lo facciano è un altro discorso): Io preferirei che ce ne fosse solo una, per la quale pagherei volentieri il canone, che facesse davvero informazione, cultura e intrattenimento di buon gusto. Le altre le potrrebbero anche dichiarare apertamente per quello che sono, feudi politici. Allora tanto vale venderle e abbandonarle nel calderone delle altre tv. E magari con i soldi ricavati rilanciare la rete pubblica alla grande. Ma mi sa che Gentiloni ha altre idee in testa.
    O forse le mie sono ingenue.

    ciaomarina

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  7. Io ero d'accordo con la proposta di legge di Sabina Guzzanti e Tana De Zulueta
    http://www.perunaltratv.it/index.php?leggealtratv, ma la proposta Gentiloni e' assai lontata da essa.

    @Giulia: lo so che il rimedio migliore alla TV spazzatura e' quello di spengerla, ma purtroppo la televisione influenza la testa degli Italiani piu' di ogni altra cosa e quindi, secondo me, bisognerebbe battersi perche' sia di qualita', anche se non abbiamo nessuna intezione di vederla.

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