domenica 13 gennaio 2008

Mamma frustrata /4 (ovvero la "serata culturale")

Tranquilli, non ho litigato di nuovo con i miei figli. Vorrei solo farmi strapazzare di nuovo un po' raccontando la storia di un esperimento, la cosiddetta serata culturale.
L'idea nasce quest'estate quando, parlando con i miei suoceri che avevano ospitato il figlio grande (14 anni) e gli avevano fatto delle preziosissime lezioni di matematica (lui) e di latino (lei) in vista dell'inizio del liceo, avevamo constatato quanto il vocabolario di mio figlio fosse povero. Credo che sia un problema generale perchè i miei figli fanno quello che fa la maggior parte dei loro coetanei: leggono pochi libri e solo se costretti dagli insegnanti, non leggono giornali o riviste (se non la Gazzetta dello Sport), guardano anche pochi film, passano la maggior parte del tempo a giocare ai videogiochi e parlano tra loro usando sempre le stesse parole. Come possono avere un vocabolario ricco?
Pertanto la solita mamma ambiziosa e zuccona di vostra conoscenza, ha pensato di lanciare l'idea, (va bene, lo ammetto) di imporre l'idea della "serata culturale" e cioè una volta alla settimana (tipicamente il finesettimana perchè non siano stanchi) di guardare un film insieme a loro scelta all'interno di quelli che abbiamo in cassetta o DVD.
Ora, per favore, non pensate ad una specie di cineforum fantozziano (anche se il marito insisteva a proporre La corazzata Potemkin, proposta respinta all'unanimità). Insieme a film di un certo impegno (tipo La battaglia di Algeri) abbiamo visto anche Frankenstein Junior e Il ritorno di Don Camillo . Il mio scopo era far loro capire che tutto può essere fonte di arricchimento culturale, anche quello che non ti immagineresti. Ovviamente ogni settimana era una lite fissa perchè non ne volevano sapere di staccarsi da quel maledetto computer, salvo poi dichiarare tranquillamente di aver gradito quasi tutti i film che abbiamo visto.
Come è finito l'esperimento? Dopo la celebre arrabbiatura di Mamma frustrata /3 ho dichiarato concluso l'esperimento della serata culturale, ho detto loro che la cultura se la faranno da soli quando si accorgeranno di essere ignoranti e che da ora in poi io mi guarderò i film che voglio e quando voglio; chi ci sta, ci sta.
Il risultato è che in questo periodo, mentre sto guardando un film, me li vedo arrivare accanto chiatti chiatti sul divano (soprattutto dopo le 22 quando mio marito fa spengere loro il computer, per esser precisi) e non si schiodano di lì finchè non è finito. Una volta si sono persino visti la puntata di La storia siamo noi su Don Milani e l'hanno apprezzata molto! L'avessi proposta io, sarebbe venuto giù il cielo!

22 commenti:

  1. Ma perché le storie di noi genitori con i figli si assomigliano tutte?
    ;-)

    Sai che mi sembrava di leggere la cronaca di alcuni fatti capitati in casa nostra? Invece della serata culturale era il libro da leggere, o i piselli da mangiare, o altre cose che adesso non ricordo, ma lo svolgimento era identico.

    Quando sarà che noi genitori impareremo che imporre non porta a niente (se non a volte solo ad un rifuito ancor più radicale)? Io ad esempio me ne dimentico molto spesso.
    Forse dovremmo cercare di 'osservere' di più i nostri figli, accettarli per quello che sono e come sono. E poi agire di conseguenza. Col grande, ad esempio, bisognava parlare, spiegare, ma soprattutto incuriosire. Col piccolo serviva una tattica diversa: proibire, dirgli che quel libro non era per lui, che quel film non gli sarebbe piaciuto. E allora lui per affermarsi leggeva il libro o vedeva il film.

    Certo che il 'mestiere' del genitore è il più difficile, e non esiste nessun manuale. Perché tutti quelli che ci sono descrivono figli che esistono solo sulla carta, e genitori che noi non siamo. Di errori ne facciamo (e ne faremo) tanti. Però penso che dobbiamo tranquillamente riconoscerlo, anche davanti ai nostri figli. E riconoscere che comunque questi errori li abbiamo fatti solo per amore.
    Pace e benedizione
    Julo d.

    RispondiElimina
  2. Quando leggo i post dove parli dei tuoi figli, non so se rallegrarmi di non averne o meno :-)
    Sono certa che sarei stata una mamma come te, una che avrebbe cercato di trasmettere loro i propri valori . Proprio come hanno tentato di fare con me i miei genitori, ma io fuggii, perchè le loro erano imposizioni che non inducevano a riflettere.Eppure molte delle cose che mi hanno insegnato, pur avendole io violentemente rifiutate, oggi sono dentro di me, scolpite.
    Continua così Arte, non demordere, sei una grande mamma, anche se frustrata :-)

    RispondiElimina
  3. Da figlio mi ricordo che qualunque cosa imposta era scartata da me per partito preso!!
    Talvolta la spontaneità è meglio di proclami, imposizioni e progetti..
    Un altro spunto... e se provate a vedere i film sul computer? heeheh

    RispondiElimina
  4. Da figlio mi ricordo che qualunque cosa imposta era scartata da me per partito preso!!
    Talvolta la spontaneità è meglio di proclami, imposizioni e progetti..
    Un altro spunto... e se provate a vedere i film sul computer? heeheh

    RispondiElimina
  5. Carissima, mi viene da proporti di aprire una rubrica sul blog l'isola sconosciuta, perchè quello che dici è sempre molto stimolante e può stimolarealtre mamme a raccontarsi per discutere insieme come avevi proposto nei commenti.

    RispondiElimina
  6. Sei sempr di una grandissima simpatia, i tuoi racconti presi dalla vita reale sono davvero bellissimi. Giulia

    RispondiElimina
  7. Julo: hai ragione ma chi ce lo insegna il mestiere? Ognuno di noi va a naso magari facendo gli stessi errori. Basterebbe ci fossero momenti di incontro e di confronto tra genitori. Si' e' vero i figli sono tutti diversi ma i problemi sono molto simili.

    Anna: grazie ma mi sa che demordo. Sono un po' stanca di discutere e mi sto facendo l'idea che mollare le briglie faccia bene a tutti. Altrimenti mio figlio quando avra' la tua eta' mi chiamera' "colonnella", che ne dici?

    Spunto: gia' provato anche quello. Funzionava solo se sul computer c'e' un tappeto verde con omini in mutande che correvano dietro una palla. Film gia' visto, non ti pare?

    Costanza e Giulia: pubblicate quello che volete ma non mi date compiti per casa, vi prego prof! Non ce la faccio a farli ;-)

    RispondiElimina
  8. Ci puoi mandare un tuo inirizzo email a questo indirizzo: fuoriclasse2008@libero.it? Se non ti dispiace naturalamente.

    RispondiElimina
  9. Chi ci insegna il 'mestiere' di genitore? Non lo so. Forse però sono diventato un po' meno frana come padre quando ho cercato di farmi insegnare dai figli. Certo che di errori ne ho fatti, e ne continuo a fare, tantissimi. Ma se non altro ho imparato dai figli a non colpevolizzarmi, a riconoscere gli errori, e a domandare scusa.
    Quanto poi ai momenti di incontro tra i genitori .... dipenderà dalle mie esperienze, ma sono molto dubbioso. Sarò io che sono sfigato, ma sono sempre capitato dove c'era almeno una "famiglia perfetta", senza problemi tra i coniugi, coi figli ubbidienti, studiosi e dalle compagnie irreprensibili. E che non faceva altro che dirti di fare come facevano loro. NON LE SOPPORTO LE FAMIGLIE PERFETTE!!!!! O sono ipocrite o cieche.
    Io non sono né un marito né un papà perfetto. Non sono neanche il marito e il papà che avrei voluto essere. Sono solo 'io' e cerco di fare del mio meglio, imparando dai miei errori, ma anche dalle cose giuste che riesco a fare. Penso che accettare questo sia il primo passo per migliorare sia come marito che come papà.
    Scusa lo sfogo, ma è una serata no.
    Pace e benedizione
    Julo d.

    RispondiElimina
  10. grande Artemisia! un piccola soddisfazione!

    RispondiElimina
  11. cara Artemisia, a quell'età è normale che facciano i bastian contrari
    quando io voglio ottenere qualcosa a scuola, non impongo mai
    o contratto o proprongo il contrario
    così sono sicura che poi lo fanno di certo !!!
    un saluto erica Pensieri in libertà

    RispondiElimina
  12. ciao carissima,
    i miei tati sono ancora piccolini e riesco a gestirli su tempi alla tv e ogni tanto mi chiedono di stare al pc con qualche giochino ma non piu' di tanto. d'etsate il problema non si pone perche' stanno sempre all'aperto e nel periodo della scuola ognuno e' impegnato nello sport, soprattutto quelo di squadra. La grande fa pallavolo e quest'anno ha iniziato basket e i piccoli fanno calcio e quando ci arrivo li porto in piscina... alla sera di solito sono sufficientemente stanchi per guardare di buon grado il letto :-)
    vediamo un po' quando crescono come sara' l'antifona!!!

    RispondiElimina
  13. Brava, sei passata ai vecchi trucchi di noi genitori!

    Segnalazione abusiva:
    Invito alla discussione sull'anima blogger

    ciaomarina

    RispondiElimina
  14. Ciao Artemisia, volevo suggerirti un metodo che fu consigliato, a me ed a tutti i genitori della classe di mio figlio, da uno psicologo.
    Ti premetto che anche io ho un figlio di 13 anni e quindi vivo, più o mno, le stesse difficoltà. Insomma questo tizio ci consigliò di usare, con le piccole belve, il parodosso.
    Hai presente la pubblicità in cui il figlio porta a casa una fidanzata fuori di testa o quella in cui la figlia si vuole tatuare un qualcosa di impossibile sul corpo? Bene in entrambe queste pubblicità, i genitori restano stranamente impassibile e rispondono in modo ancora più surreale e provocatorio. I figli restano spaizzati e questo sposta subito il loro livello di attenzione, poichè fa crollare di botto l'effeto della loro sfida, o del loro capriccio.
    Io quando posso applico questo metodo e devo dire che funziona ed allenta, inoltre, molte tensioni. Spesso infatti si finisce con una bella risata.

    RispondiElimina
  15. Ciao, scusami se mi permetto ma ieri ho partecipato alla discussione sull'anima del blog ed oggi mi è capitata una cosa che potrebbe rispondere a tutti noi. Volevo quindi approffitare per segnalare come ha fatto marina che ho scritto un post sull'uso dei nostri blog ed i suoi imprevedibili effetti.Grazie.

    RispondiElimina
  16. Scrivi:
    "L'avessi proposta io, sarebbe venuto giù il cielo!"
    Credo proprio di sì.
    Forse fai sentire loro troppo il tuo fiato sul collo.
    Lasciali liberi di scegliere, vedrai che risultato !
    Hai anche scritto:
    “Il mio scopo era far loro capire che tutto può essere fonte di arricchimento culturale, anche quello che non ti immagineresti.”
    Guarda che questo vale in primo luogo per te. Adattati TU a trasformare in “arricchimento culturale” ciò che a loro piace, allargando piano piano il campo in base ai loro interessi. Non ai tuoi…
    Educare è e-ducere
    portare alla luce
    quello che vi è dentro una persona...

    RispondiElimina
  17. Ringrazio tutti per i commenti che sono sempre benvenuti. Però sento la necessità di chiedere ai commentatori di non salire troppo in cattedra se non sanno tutti i particolari del rapporto con i miei figli. Cara Paola, con tutto il rispetto possibile, tu che ne sai che io non mi sia sforzata e non continui a sforzarmi di interessarmi a ciò che piace a loro? Pensi davvero che io e mio marito non ci sforziamo di interessarci di calcio, di andare a vedere le loro partite o, peggio, di andare allo stadio?

    RispondiElimina
  18. Sinceramente penso che tu e tuo marito nel vostro spasmodico desiderio di fare in realtà vi avvicinate allo strafare.
    Credo che i vostri figli - come anche tutti i ragazzi - abbiano voglia di scegliere, di imparare a decidere sa soli, di commettere errori e di imparare a correggerli. Se ti senti così tanto "toccata" dalle mie parole non è che forse in esse vi è qualcosa di vero che percepisci ma non accetti ?

    RispondiElimina
  19. SE per te andare allo stadio è
    "peggio", beh allora il tutto mi diventa ben chiaro.....(peggio, di andare allo stadio?)

    RispondiElimina
  20. Si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio.
    Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio.

    Fabrizio De André.

    RispondiElimina
  21. Ahhh che vedo?!?! Ma è una bottiglietta di acqua minerale quella sulla scrivania alla destra di tuo figlio?!?!??! lol

    RispondiElimina
  22. Accidenti che osservatore, Marco! Ebbene si', e' una delle tante cose in cui mio figlio non mi da' retta. Quando e' fuori e ha sete non sente ragioni e si compra una bottiglietta d'acqua (per fortuna non altre bibite schifose). Pero' la riutilizza piu' volte (anche perche' in casa non ne trova :-) ).

    RispondiElimina