domenica 24 febbraio 2008

Povera Campania!

Ho visto l'ultima puntata di Anno Zero ed ho capito molte cose sul problema dei rifiuti in Campania che non mi erano affatto chiare prima:

1) Lo sciagurato errore primordiale è stato quello di affidare con una gara (anzi due ma vinte dalla stessa ditta) tutta la gestione dei rifiuti ad una impresa privata (Impregilo). Per gestione si intende la costruzione di un inceneritore (con luogo scelto dalla ditta), la raccolta, la differenziazione e l'incenerimento. La gara è stata fatta dal presidente della regione nel 1998 (Antonio Rastrelli di AN) e il contratto portato a termine da Antonio Bassolino. L'aggiudicazione è stata fatta, come spesso accade nelle pubbliche amministrazioni, al prezzo più basso che corrispondeva ovviamente alla qualità più bassa dell'impianto e che trasferiva il risparmio sulla scarsa efficienza nel dividere i rifiuti da destinare all'inceneritore (di qui le famose ecoballe inservibili come combustibili).

2) Il famoso sito di Acerra, dove dovrebbe essere fatto l'inceneritore non solo, a detta di tutti, non è adatto per motivi geologici che non ho ben capito, ma è anche inutile per il recupero dell'energia visto che è a 14 km da Napoli e 3 dal paese di Acerra. "Becchi e bastonati" si dice a Firenze.

3) Non è vero che i cittadini campani che protestano si muovo solo perchè affetti dalla sindrome NIMBY ("non nel mio giardino"). Tra loro ci sono anche facinorosi ultras, camorristi, ecc. ma più che altro sono persone disperate che già vivono in una realtà degradata, in case sorte abusivamente sopra discariche illegali. Il terreno sul quale vivono è pieno di rifiuti industriali tossici provenienti da tutte le parti d'Italia. Hanno un tasso di mortalità per tumore che fa paura. Non per nulla il commissazio De Gennaro, che in un primo momento aveva affermato che non c'è alcun pericolo a vivere accanto ad una discarica, dopo aver visitato i luoghi, ha detto che i cittadini avevano ragione.

4) La raccolta differenziata in Campania è bassa ma non più bassa di quella del Lazio e addirittura è più alta di quella della Sicilia. Il problema nasce dal fatto che sono state chiuse le discariche (dove sono stati scaricati anche altri rifiuti oltre a quelli urbani).

5) La ditta Erreplast di Aversa, l'unica in Campania che si occupa di riciclaggio della plastica, non ha materiale sufficiente per lavorare ed è costretta a farselo mandare da fuori regione. E non può nemmeno raccoglierlo dalle strade perchè c'è l'esclusiva dell'Impregilo.

6) Le responsabilità politiche sono completamente trasversali tra tutti i partiti e infatti tutti i politici presenti in studio hanno concordato che l'unica soluzione sia un ricambio completo della classe dirigente campana.

Nel mio post La Campania non è tutta uguale ho parlato di fatalismo dei Campani, ho scritto che potrebbero cominciare a bere l'acqua del rubinetto per buttare meno bottiglie di plastica. Poi però ho scoperto che in alcuni siti le falde acquifere sono pesantemente contaminate e allora mi sono un po' vergognata. Non escludo che ci sia in certe terre un buon tasso di ignoranza e fatalismo, ma quando cominciano a morirti i figli di cancro, credo che faresti di tutto, altro che raccolta differenziata.

L'altra sera sono andata a dormire con lo stomaco chiuso.



Puntata di Anno Zero: Tutta colpa dei verdi

Biùtiful cauntri documentario che uscirà il 7 marzo 2008 nelle sale cinematografiche

L'anima perduta nella monnezza di Napoli
di Roberto Saviano

8 commenti:

  1. Proprio ieri, in prima di copertina della rivista Newsweek, c'era una foto del problema Campania e relativi rifiuti.
    Mi sono vergognato.

    Rino.

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  2. Io no, ero preoccupata sì, ma era la prima volta che in una trasmissione televisiva uomini di diverso orientamento politico dicevano le stesse cose, parlavano di responsabilità di tutto il paese e concordavano sul tipo di interventi.
    Invece di insultarsi per qualche voto. Forse cominciano a capire che ci sono problemi veri della gente da affrontare e non facile propaganda? speriamo
    ciao marina

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  3. E' vero, anche a me la trasmissione è piaciuta perchè una volta tanto non si parlavano uno sull'altro insultandosi a vicenda.
    Speriamo davvero che sia un segnale.

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  4. Non ho visto la puntata di "Anno zero". Scrivo alcune cose di getto e senza ordine:
    - I rifiuti in Campania sono un problema da prima del 1998.
    - Temo che il problema "rifiuti" sia una parte del problema "indistrializzazione senza modernizzazione" che è tipico dell' italia intera
    - Ho letto alcuni estratti da studi e stattistiche secondo i quali i rifiuti in italia dal 2001 al 2006 sono aumentati del 25% (su studi e statistiche che non conosco bene sono comunque prudente)
    - Rimango convinto (da campano di nascita) che abbia un suo ruolo anche lo scarso senso civico che vuol dire anche sapersi incazzare prima che scoppi la bomba
    - Dopo 25 anni di vita in toscana (i miei figli dicono "la hasa", "i' tocco", "ducento", etc. :-) ), di senso civico non ne trovo tantissimo nemmeno qui
    - Quando penso alla bellezza dei posti dove sono nato, ad Atrani, ai monti a picco sul mare, quando penso alla bellezza di Firenze mi chiedo come facciamo tutti ad essere così stupidi a peggiorare la nostra vita, ad impoverirci sempre più di cose belle, a perdere qualità della vita (lo so: è 'na frase fritta e rifritta...).
    - Ma davvero avere cento euro di più di stpendio è più importante che avere un parco pubblico sotto casa?
    - Credo di non poterci fare un bel niente

    Ciao

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  5. Giam, le tue considerazioni mi fanno proprio pensare alla mia idea di sviluppo intelligente a cui accennavo nel post precedente.
    Giam, lasciami un recapito che passo una di queste domeniche da Vaiano...

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  6. Ormai io mi rifiuto di guardae queste cose... Continuo solo a sperare. Ma forse no nserve...

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  7. Bisognerebbe che dpo aver visto tante trasmissioni in cui si denincia ci fosse qualcuno che ci dicesse come dobbiamo comportarci, cosa dobbiamo fare per cambiare questo paese. Un segnale positivo è che, almeno a sinistra, i toni sono cambiati... Speriamo, Giulia

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  8. credo che a volte il fatalismo sia l'unico modo per sopravvivere. ci sono luoghi dove veramente l'impegno è scoraggiato. e poi secondo me, la campania è veramente abbandonata dalle istituzioni, non si può addebitare alla gente la loro situazione, non quando lo stato offre solo assenza. almeno io la vedo così

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