martedì 30 novembre 2010

Che tristezza le risse tra maschi alpha!

Che tristezza apprendere delle diatribe tra gli oppositori di Berlusconi! Volano coltelli dentro l'Italia dei Valori tra Luigi De Magistris e Sonia Alfano contro un tale Antonio Borghesi. Grande can can per un uscita di Beppe Grillo contro Saviano durante uno spettacolo, raccontata da Beatrice Borromeo, investita per questo da 2800 commenti arrabbiati. Ma che senso ha tutto questo?
Non entro nei particolari di queste dispute, che conosco solo superficialmente e non sono neanche sicura che mi interessi conoscerli.
Faccio solo con grande amarezza qualche considerazione:
1) Chi l'ha detto che gli oppositori all'attuale governo debbano pensarla tutti allo stesso modo? Per fortuna ognuno ha idee ben diverse su come uscire dal declino e propone alternative diverse, come è normale e augurabile.
2) Perché chi si oppone all'attuale governo non si unisce su quello che condivide perseguendo in tal modo il bene comune invece che dividersi per dimostrare chi è più ganzo? Temo che la risposta sia proprio che il fine non è il bene comune ma l'affermazione della propria personalità sotto i riflettori mediatici.
3) Perché c'è tanta gente che ha bisogno di essere "seguace" acritico e talebano di un guru, innamorandosi del messia di turno, anziché ragionare con la propria testa e saper apprezzare e/o criticare i contenuti più che il personaggio leader nel suo insieme? Credo che sia una mancanza di cultura nel senso di allenamento alla fatica di riflettere, farsi domande, porsi dubbi o anche solo approfondire gli argomenti (costa tempo e fatica approfondire, meglio aderire agli slogan).
4) Perché nessuno ragiona come un "noi" ma sembra non esserci via di uscita da una società individualista dove conta solo il proprio successo e la propria affermazione personale? Era così anche prima della caduta (con tutti i loro mali) delle ideologie novecentesche? In questo mi sento giovane e non mi ricordo. Mi piacerebbe capirlo.
Insomma queste polemiche mi fanno un gran male, non perché mi importi di De Magistris o di Grillo, ma perché danno la misura di quante poche speranze ci sia in un reale cambiamento di passo.
A questo proposito mi è piaciuto molto quanto scrive Concita De Gregorio nel suo fondo di domenica scorsa (anche se non condivido fino in fondo la lettura femminista che ne fa del fenomeno):
"Sgomenta la rissa da galli nel pollaio che si è scatenata contro Saviano fra campioni dell'opposizione mediatica. Dicevo molti mesi fa che c'è un eccesso di testosterone, in queste dispute: lotta fra aspiranti maschi alfa. Michele Serra giorni fa ha scritto: la consueta gara a chi ce l'ha più lungo. La sindrome si associa spesso alla sua gemella: ce l'ho solo io. Sono stato il primo, non metto il cappello sulla manifestazione degli altri, eccetera. Vorrei far notare alle prime donne - mai come in questo caso: ai primi uomini - che il pubblico (l'elettorato) da casa è lo stesso. Sono le stesse persone, a volte più a volte meno, e si aspettano che chi conduce la medesima battaglia sia solidale. In tv come in politica. E' quella malattia lì il cancro dell'opposizione. Spiace farne una questione di sesso, ma è una malattia maschile."

8 commenti:

  1. fantastico il pezzo d'articolo: non lo trovo femminista, riporta le cose a quel che sono davvero.
    sarà la mia esperienza quotidiana, ma mi batte proprio, non faccio alcuna fatica a immaginare.

    cmq che tristezza, sarebbe bello vedere qualche volta un po' di stima reciproca anche fra pensatori di idee diverse, che usassero cervello e lingua per criticare le cose gravi e buttare ogni tanto qualche idea costruttiva!

    RispondiElimina
  2. "Femminista", a mio parere, non significa necessariamente "legato al movimento delle donne nato negli anni Settanta". Per me significa semplicemente "dalla parte delle donne, le donne non sono cosi', le donne non lo fanno". E' su questo che ho qualche dubbio e penso a qualche scazzo che ho visto su qualche ottimo blog femminile.

    RispondiElimina
  3. E' indubitabile che ormai siamo in un mondo globalizzato di individui separati in cui ognuno cerca in ogni modo di andare avanti all'altro. Quindi non meraviglia che nella politica, in cui è facile perdere di vista un sano obiettivo, ci si batta solo per i propri individuali obiettivi piuttosto che per il popolo. Profonda mia convinzione è che alla fine a Di Pietro, Bersani ecc. faccia comodo avere il premier che abbiamo, tanto in fin dei conti loro hanno sempre la loro comoda poltrona e nello stesso tempo non si devono prendere la responsabilità dei problemi cronici italiani... quindi fanno di tutto per non andare praticamente al governo ma di rimanere lì dove sono.
    Per quanto riguarda il femminismo, io sono convinto che le donne possano dare un contributo importante al mondo ma per farlo non devono (come fanno in genere) imitare gli uomini ma far uscire il proprio carattere femminile.

    RispondiElimina
  4. Forse però rifiutarsi di entrare nel merito talvolta può essere un atteggiamento sbagliato. Lasciamo perdere una persona qualsiasi, come siamo tu ed io, ma se lo fa una come la De Gregorio, da direttrice di giornale, da personaggio ella stessa politica, allora mi pare una bella furbata per evitare di esprimere giudizi.
    La litigiosità è senza dubbio un problema dei nostri tempi, ma non tutte le argomentazioni possono essere liquidate così semplicisticamente.

    RispondiElimina
  5. io non penso "le donne non lo fanno" ma si punta sempre il dito sui difetti di genere nostri, una volta tanto puntiamo il dito dall'altra parte.
    si dice non a caso spregiativamente "prime donne" ma in realtà è un problema dell'uomo in genere quello di avere manie di protagonismo e sentirsi migliore di tutti gli altri.

    RispondiElimina
  6. Mah, a volte anche a me pare che sia una questione di chi ce l'ha piu' lungo. Spesso pero' mi pare che anche questa lettura faccia parte del teatrino inscenato per "il pubblico a casa".

    Per quanto riguarda una possibile alleanza di governo alternativo, sono pienamente d'accordo con me. Pero' qualche tempo fa mi sono capitate sotto gli occhi due foto. Due biancheneri bellissimi. Nella prima c'era Fini che stringeva la mano ad Almirante. Nell'altra c'era una foto di gruppo in cui compariva almirante accanto al Duce. Si', quel duce che ha fatto firmare le leggi raziali al re. Quel duce che ha fatto bere una quantita' industriale di olio di ricino a mio nonno Gino, proprietario di una aziendina artigianale calzaturiera apprezzata a livello internazionale, e lo costringeva a fare gratis le scarpe ai tedeschi che gli entravano in casa senza bussare con le armi in mano.

    Questione di ideologie? Bah... non so, io la storia non riesco a metterla da parte con tanta leggerezza.

    RispondiElimina
  7. ;-) ovviamente sono d'accordo anche con te, mica solo con me ehehe...

    RispondiElimina
  8. Totalmente d'accordo con te.
    Mi colpisce sempre l'affinità che c'è col cancro, malattia elettiva della nostra epoca: anche lì c'è qualche cellula che fa l'individualista e non collabora più al bene comune: il risultato è che perirà essa stssa insieme a tutto l'organismo di cui fa parte.
    Secondo me bisognerebbe rifletterci seriamente.
    Giorgio

    RispondiElimina