lunedì 6 ottobre 2014

Viaggio della memoria al confine orientale

Partiamo da qui. Il 28 luglio 1914 l'Impero Austroungarico dichiarò guerra alla Serbia dando inizio a quella carneficina chiamata anche Grande Guerra. In quei giorni migliaia di giovani Triestini furono chiamati ad arruolarsi per andare a combattere con la divisa austriaca in Galizia. Non deve sorprendere quindi che per Trieste la memoria di lutti e di sofferenze legata alla Prima Guerra Mondiale sia "dall'altra parte" rispetto alla nostra, non per questo meno dolorosa.


Ecco una delle cose che ho imparato nello scorso finesettimana partecipando ad un "viaggio della memoria" su quello che era "il confine orientale" (o per dirla in asburgico: "il litorale") organizzato dall'Istituto Storico della Resistenza di Reggio Emilia.


Nella splendida luce che solo ottobre sa dare, abbiamo visitato Gorizia (quanto sangue è costata questa cittadina ormai un tutt'uno con la sua corrispondente slovena, Nova Gorica!), il sacrario di Redipuglia, che pur essendo una monumentale opera fascista riesce a rendere l'idea della dimensione del massacro, le trincee e le doline carsiche, la mostra "Trieste 1914" di cui sopra, i monumenti ai cinque fucilati dai fascisti al poligono di tiro e quello ai settantuno ostaggi a Opicina.


Tutto molto interessante, ma soprattutto mi ha colpito come questa zona abbia da sempre vissuto i complessi problemi e i conflitti di una terra di confine: il bilinguismo, le identità contrapposte, le dominazioni succedutesi, le strumentalizzazioni, la sovrapposizione della toponomastica, ecc. Non è solo una questione di identità nazionale (che oggi si spera superata con l'Europa) ma, per lunghi anni, qui passava anche la cortina di ferro. Nel mio piccolo, ricordo infatti negli anni Settanta il passaggio in treno verso Spalato con un'inquietante perquisizione accuratissima da parte della polizia ferroviaria yugoslava.
Dove la storia si fa più complessa, come ci ha detto l'eccezionale presidene dell'ANPI triestina, Stanka Hrovatic, è ancora più importante capire e ricordare.


Qui altre immagini del viaggio

4 commenti:

  1. Sei passata da Trieste e neanche un cenno (che poi quei giorni ero in Baviera)?
    Di Redipuglia era molto più bello il vecchio Sacrario, quello sulla collina proprio di fronte alla 'gradinata', ma sono tanti anni che non vado più e non so come sia ora (tempo fa avevo sentito parlare di stato di abbandono).
    Peccato che non abbia visitato anche la Risiera (unico campo di sterminio nazista in Italia, perché dopo l'8 settembre Trieste e il litorale sono stati annessi alla Germania) e la Foiba di Basovizza (non so se sei stata a quella di Opicina)
    Qui i problemi e le ferite sono stati molti e laceranti da entrambe le parti. Per fortuna il tempo lenisce e appiana. La scomparsa della frontiera poi ha aiutato molto.

    Un saluto
    Julo

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  2. Grande rappresentante dell'A:N:P:, grazie.
    Ho cambiato indirizzo, tanto per non cambiare ( e scusa il gioco di parole), ma.......non vorrei che ci perdessimo di vista.
    Ciao Cri

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  3. Ricordo anche io quell'ispezione accuratissima...

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  4. Ricordo anche io quell'ispezione accuratissima...

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