domenica 12 giugno 2016

Vicinato

La mia vicina di casa è morta di cancro qualche settimana fa. E io l'ho saputo solo oggi, per caso.
Quando comprammo la casa dove vivo da ventidue anni, la proprietaria ci disse: "Avrete dei vicini eccezionali." "Eccezionali in che senso?" mi chiesi. Ho sempre apprezzato, oltre all'educazione e il rispetto, anche la discrezione dei miei vicini di casa. "Buon giorno!" "Buona sera!" e niente di più. Forse l'apprezzamento di chi mi ha venduto la casa si riferiva proprio a questo.
Penso allora alla signora anziana, ma di una tempra incredibile, che vive dirimpetto alla nostra casa in Lunigiana e che per noi è un prezioso punto di riferimento svolgendo tante piccole incombenze e facendoci  risparmiare un viaggio di due ore. Le siamo molto grati per averci preso a cuore. Sappiamo però che dobbiamo contraccambiare facendole visita ogni giorno quando siamo là. Un piccolo obbligo che talvolta ci pesa un po'. Va da sé che a lei non sfugga nulla dei nostri spostamenti, dei lavori che facciamo alla casa, di chi viene a trovarci, eccetera. Un piccolo sacrificio di privacy in cambio di un aiuto prezioso.
Tutto un altro stile di vicinato nella piccola frazione di campagna in confronto a quello di Firenze. Meglio? Peggio? Non so. 
Tuttavia ora che la mia vicina di Firenze è morta mi dico che forse oltre al buon giorno avrei dovuto chiederle qualcosa di più. Chissà, forse le avrebbe fatto piacere. 

Nella foto: i primi fiori della nostra ortensia nel loro pieno vigore.

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