Volge al termine una settimana di tempo splendido. Dopo tanta pioggia, dopo le giornate di vento, dopo il grigiore, finalmente primavera. Una luce stupenda e una temperatura piacevolissima. Quando arrivano queste giornate mi pervade un'ebrezza speciale, un'eccitazione che non so tenere a bada. Vorrei fare tutto, vorrei essere dappertutto, ho paura di perdermi qualcosa, un tramonto, un panorama, un fiore appena sbocciato, una gemma dischiusa. La primavera mi è sempre piaciuta. Sin da ragazza mi pareva di rinascere in questa stagione.
Ma con gli anni una venatura di malinconia mi impedisce di godermi a pieno la mia stagione preferita. Inevitabilmente il secondo pensiero che affiora alla mia coscienza è che questa bellezza non è infinita. Mi viene in mente quando si dice "avere molte primavere sulle spalle" per intendere di essere anziani. Ed invece io lo sento al contrario: quante primavere ancora? E anche quando d'inverno mi dico: "Basta freddo! Non ne posso più!" adesso mi fermo e mi dico che quel freddo, quella stagione non tornerà più. I fogli del calendario si girano e poi si butta il calendario e quella data non la scriverò più.
Poi mi scuoto e mi impongo di non pensarci. Prendo lo smartphone e via a fotografare il primo tulipano e il primo narciso sbocciati nella mia nuova casa.Anche perché per l'alta pressione se ne sta andando e ci aspetta una bella settimana di pioggia...
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