giovedì 25 aprile 2013

Se i Tau continuano, noi li seguiremo



"Un passo con le ali e poco importa che chi lo compie creda o non creda, sia fedele di una religione o no, il pellegrino è sempre un ricercatore, a volte non capìto anche dai più prossimi (ma è così importante essere capiti?) a volte ritenuto uno strano che si gioca le ferie facendosi venire male alle spalle e vesciche ai piedi e magari ignorando la ragione del proprio andare. Uno che si mette in gioco lontano dai luoghi conosciuti, in compagnia o da solo, sempre e comunque solitario nella ricerca. E allora avviene la scoperta, si scopre che la meta è più in là, che si nasconde oltre la meta geografica, ma diviene una nuova partenza."
Angela Maria Serracchioli, Con le ali ai piedi

E chi poteva tenerle ferme quelle due? Soprattutto se a loro si aggiunge un altro pellegrino.

1 commento:

  1. Erri De Luca sostiene che non si può fermare che va a piedi. Lo puoi ammazzare, ma non fermare.
    Iniziare a pellegrinare a piedi è una malattia incurabile. Una volta presa non guarisci più. E solo chi ce l'ha può capirti. Solo che ce l'ha può capire perché non puoi fare a meno di caricarti uno zaino sulle spalle e iniziare a mettere un piede davanti all'altro dalla mattina alla sera, giorno dopo giorno. E non importa se c'è il sole o la pioggia, se c'è caldo o freddo, l'unica cosa che importa è andare. E poi la sera condividere gioie e dolori con chi vorrà.

    Pace e benedizione
    Julo d.

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