domenica 1 marzo 2015

La democrazia minacciata e le microutopie


Due giorni al convegno di Libertà e Giustizia dal titolo "Democrazia minacciata". Grande affluenza e relatori di ottimo livello. Il problema però è che, come previsto, ne esci con la sensazione che la democrazia, in Italia soprattutto ma non solo, non sia solo minacciata ma già abbastanza smantellata. Dopo aver sentito da Barbara Spinelli e Tommaso Fattori come siamo messi male in Europa, da Gustavo Zagrebelski quanto è in pericolo la nostra Costituzione, da Alberto Vannucci e Nando Dalla Chiesa quanto sia sistemica la corruzione, da Marco Travaglio quanto sia servile e manipolata l'informazione, la domanda d'obbligo (più volte espressa alla fine degli interventi) è: che si può fare?
Ad essa i relatori rispondono come possono (farsi sentire, fare rete, non abbassare la guardia, lavorare sulla cultura, creare gli anticorpi, ecc.) ma queste risposte lasciano comunque l'amaro in bocca e non leniscono la depressione "civica".
E allora che fare? Siccome a cinquant'anni suonati non è più il tempo di pensare alle magnifiche sorti e progressive, personalmente ho scelto di ripiegarmi in quelle che Luigi Zoja chiama le Utopie minimaliste o microutopie. Ciò significa che, pur lasciando ritta l'antenna per intercettare qualsiasi cosa possa dare una svolta più ampia, mi dedico a fare quello che posso per lasciare il mondo migliore di come l'ho trovato: dall'attività sulla memoria storica che sto portando avanti attraverso l'ANPI al tenere aperta la bottega dei prodotti di Libera un pomeriggio al mese, da contribuire al restauro del Battistero, a regalare un pomeriggio l'anno per vendere le uova di Pasqua per l'AIL, da dare una mano a chi coltiva le terre confiscate alle mafie al contribuire ad una informazione dal basso.
Si tratta solo di qualche suggerimento, niente di speciale. Ma d'altra parte come dice la mia amica R. "a me non basta passare il sabato alla Coop".
Ho sentito proprio ieri ad Ambiente Italia di RAI3 di una microutopia che si chiama SEKEM e sembra non essere più tanto "micro". Nel servizio in questione citavano una bella frase che pare essere di Maometto: "Quando la terra sta per essere distrutta, semina. Non essere pessimista perché il futuro verrà."
Rimango pessimista, ma non rinuncio alle mie personali utopie minimaliste.

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