Finalmente è finita la settimana in cui ho dovuto fare da tassista al figlio con il piede ingessato.
Casa - scuola - ufficio - scuola - casa - ufficio - casa: ho fatto più chilometri in questa settimana che in tre mesi. Sarà che invecchio, sarà che non sono abituata a guidare ma mi chiedo come faccia la gente ad andare in macchina tutti i giorni. E dire che gli orari e il tragitto che ho fatto sono tali che non ho quasi mai trovato code. Ciò nonostante mi fa diventar matta il districarmi nel traffico stando attenta a quelli che tagliano la strada, a quelli che vogliono parcheggiare, ai pedoni che attraversano dove gli pare, a non stringere a destra i ciclisti, agli scooter che zigzagano, ai bus o ai camion che se ne fregano tanto sono grossi. Senza contare il problema di dove parcheggiare. Davanti a casa per fortuna la situazione non è malvagia ma fermarsi davanti alla scuola a distanza stampelle non è banale.
Chi mi conosce sa che di solito sono una persona pacata e tollerante (familiari esclusi!) ma in macchina divento una belva. Mi trasformo. E' tutto un imprecare, un bofonchiare, uno scuotere la testa.
Chi prende la macchina perchè non ha scelta, ha tutta la mia solidarietà. Ma chi la prende nonostante abbia un'alternativa (piedi, bus, bici, treno, metro), io francamente non lo capisco.
Ma come fate?
Casa - scuola - ufficio - scuola - casa - ufficio - casa: ho fatto più chilometri in questa settimana che in tre mesi. Sarà che invecchio, sarà che non sono abituata a guidare ma mi chiedo come faccia la gente ad andare in macchina tutti i giorni. E dire che gli orari e il tragitto che ho fatto sono tali che non ho quasi mai trovato code. Ciò nonostante mi fa diventar matta il districarmi nel traffico stando attenta a quelli che tagliano la strada, a quelli che vogliono parcheggiare, ai pedoni che attraversano dove gli pare, a non stringere a destra i ciclisti, agli scooter che zigzagano, ai bus o ai camion che se ne fregano tanto sono grossi. Senza contare il problema di dove parcheggiare. Davanti a casa per fortuna la situazione non è malvagia ma fermarsi davanti alla scuola a distanza stampelle non è banale.
Chi mi conosce sa che di solito sono una persona pacata e tollerante (familiari esclusi!) ma in macchina divento una belva. Mi trasformo. E' tutto un imprecare, un bofonchiare, uno scuotere la testa.
Chi prende la macchina perchè non ha scelta, ha tutta la mia solidarietà. Ma chi la prende nonostante abbia un'alternativa (piedi, bus, bici, treno, metro), io francamente non lo capisco.
Ma come fate?
Oh, andare in auto è un utilissimo training per la ferocia quotidiana...:-)))
RispondiEliminaIo abito a 35 km da Torino e lavoro in città, se usassi treno+mezzi pubblici viaggerei per quattro ore al giorno anzichè per meno di due...quindi giocoforza sono obbligato.
Ma davvero, la rinuncia all'automobile è il mio sogno. Questa estate mi farò una vacanza a piedi (e, ora che ci penso...sono arrivato a questo blog proprio cercando su google "vacanza a piedi " o qualcosa di simile...)
Infatti attendo con ansia che il tempo migliori per usare la bici....e per chetare il marito ansioso mi sono comprata anche il casco!!Mi manca solo il bel tempo non ho voglia di ammalarmi perchè è un lusso che non mi posso permettere.Confermo che la guida alla macchina tira fuori il lato oscuro delle persone!!!
RispondiEliminaLupo, se vuoi consigli sui viaggi a piedi (oltre a quello che ho scritto sul blog), fammi sapere. Ho un po' di esperienza con Boscaglia e quest'anno proverò Trekking Italia.
RispondiEliminaCarla: sull'ultimo numero di Altroconsumo c'è un articolo sulle biciclette a pedalata assistita. Ricordami di farti una fotocopia.
Per certe strade comunque capisco l'ansia del marito.
Preferisco usare i mezzi pubblici, la gente non sa più guidare e non rispetta. Eppoi sono anni che ho venduto l'auto!
RispondiEliminaRino, a piedi
Rino, senza TV, senza auto, un uomo di altri tempi. Lo dico con ammirazione. Ci credo che riesci a viaggiare nella storia!
RispondiEliminaLa tv ce l'ho, ma sono anni che non la guardo (tanto è monopolizzata da moglie/figli quando potrei/vorrei guardarla), la macchina ce l'ho, una da dividere tra me e i 2 figli (la moglie non ha patente). Per andare al lavoro uso il bus e le gambe. Sono talmente abituato che l'altro giorno dovevo andare al lavoro in macchina e quando sono sceso dal bus mi sono accorto che non lavevo presa
RispondiElimina;-) e anche ;-(
Pace e benedizione
Julo d.
PS comunque anche a me l'auto tira fuori il peggio.
E' capitato qualcosa di simile anche a me, Julo. Se qualche volta prendo il motorino per venire in ufficio, capita che mi precipiti di corsa alla fermata del bus e solo all'ultimo minuto mi ricordo che non lo devo prendere. Prima o poi farò come te e arriverò a casa lasciando lì lo scooter.
RispondiEliminaCapitato 2 (due) volte. E una quando subito dopo pranzo dovevamo partire IN AUTO per la ferie!!!!!!
RispondiEliminaTi lascio immaginare le frasi della moglie, ma soprattutto le prese in giro dei figli (non te ne lasciano scappare una!)
Pace e benedizione
Julo d.
Parli esattamente come mio padre.
RispondiEliminaVado e torno a/da scuola a piedi e con l'autobus; alla palestra di ginnastica posturale ci vado solamente a piedi; per andare dal dentista al centro di Roma ci vado con l'autobus; per andare dal dermatologo o dal "plantarolago" ci vado con l'autobus o a piedi.
Naturalmente, per un pigrone come me l'auto sarebbe l'ideale, ma mio padre mi ha sempre insegnato a non viziarmi e a non inquinare inutilmente. Pur prendendola tutti i giorni per andare a Fiumicino, la detesta. Non solo perché è inquinante, ma anche perché diventa estremamente nervoso ed irritato. Quando la prendiamo con lui, diventa un'impresa sopportarlo!
Eppure, fin da piccolo, ho sempre visto molti miei amici che per andare in qualsiasi posto, anche vicino la posizione in cui si trovano, sono sempre stati accompagnati con l'auto. Camminare un po', a quanto pare, fa troppo male ai piedi!
Lorenzo
Prima o poi qualcosa succederà.
RispondiEliminaIo uso la macchina una volta a settimana e odio doverla prendere. Ma a differenza di molti anni fa', in cui mi trasformavo come te, ora sono di una calma olimpica. Li lascio fare. Fra me e me scuoto la testa e mormoro: dove credete di andare?
RispondiEliminaciao buona domenica di gita marina
Arte,
RispondiEliminaincredibile:ho letto il tuo post ed ho scoperto che hai usato le medesime riflessioni ed argomentazioni e conclusioni che adduco come risposta alla domanda che spessissimo mi viene rivolta "Ma come????? Non guidi????"
No, ho buttato la patente all'ortica quasi venti anni fa e, garantisco, sto benissimo!!!!!!
P.S. Belva è dir poco, diventavo un' erinni :-))
avevo pensieri simili l'altra mattina mentre camminavo a fianco alla fila degli automobilisti incazzati (lo si capiva dai clacson) in una spendida mattina di primavera.
RispondiEliminadi solito danno della matta a me (ma vai a piedi????) ma a me sembrano matti loro... ho più soldi in tasca, meno stress, niente problemi di peso, in bus mi rilasso e camminando mi rigenero... ma chi glielo fa fare???
Mi pareva di leggere un mio pensiero tanto son anch'io abituato ad usare i mezzi pubblici per andare in ufficio... mi fa strano quando uso la macchina (per cause di forza maggiore) ed ha il pregio di far uscire la mia parte peggiore del carattere ;-)
RispondiEliminaPerò nonostante i prezzi alle stelle della benza e il parlare della gente... il traffico persiste...
Va bene, Artemisia, grazie: ti contatterò in separata sede per il discorso "viaggiare a piedi"...
RispondiElimina(PS hai mai letto, al riguardo, il bellissimo libro di Renato e Davide Scaroglia "Osterie d'Oriente" - 1994- ? Te lo consiglio, ti piacerà di sicuro)
Già che sono andato OT, non posso non consigliarti anche "Sentieri di ghiaccio" del mitico Werner Herzog (ma se l'hai già letto mica mi stupisco:-))): nel 1974 Herzog andò a piedi da Monaco a Parigi per trovare una amica gravemente malata.
RispondiEliminaLei poi si salvò, ed attribuì il fatto di avercela fatta anche a questo bellissimo gesto di amore e di amicizia.
Grazie dei consigli, Lupo. Mi sembra di capire che il primo libro sia "Osteria d'Oriente" di Renato e Davide Scagliola:
RispondiEliminahttp://www.libreriauniversitaria.it/osteria-doriente-scagliola-renato-gribaudo/libro/9788880580096
Ho trovato la prefazione e sembre molto interessante.
No, non ho letto nemmeno quello di Herzog. Lo ammetto, non sono una grande lettrice. Ma metto di sicuro il lista i libri che mi hai consigliato.
Siii, scusa il lapsus, ormai l'Alzheimer avanza:-(...il titolo è al singolare, ed è ovvio che si trattava di Scagliola (padre e figlio), chissà Scaroglia da che anfratto del cervello mi sarà mai uscito!:-) (il buffo è che l'ho ripreso in mano giusto ieri sera!...)
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