lunedì 21 luglio 2008

Giornalismo di frontiera



Pino Maniaci è direttore di una piccola emittente di Partinico, Telejato, vista in venti due comuni tra Corleone e Cinisi, comprensorio ad alta densità mafiosa. L'anno scorso mi capitò di sentire un paio di telegiornali di Telejato scaricati da Arcoiris TV e mi colpì il coraggio che questo giornalista dimostrava con le sue denunce senza remore, sia sull'attività della distilleria Bertolino che inquina con i propri scarichi da decenni, sia sulla zona grigia della politica. "Questo finisce male", ho pensato subito immaginando come, in un paese di 30 mila abitanti, dove presumibilmente tutti si conoscono, sia facile per lui incontrarsi faccia a faccia con i protagonisti dei suoi servizi.
Ed infatti oltre ad una montagna di denunce, all'inizio di quest'anno Pino Maniaci ha subito un pestaggio da parte di due minorenni di cui uno era il figlio del boss Vitale, in carcere sotto il 41bis ma la sera stessa è tornato subito in onda con la faccia piena di lividi.
Giovedì scorso un nuovo avvertimento. Qualcuno ha dato fuoco la sua auto. “Vogliono impedirmi di lavorare, ma non ce la faranno”, ha affermato.
Vorrei quindi nel mio piccolo dare solidarietà e visibilità a questo giornalista coraggioso che mi ricorda tanto Peppino Impastato del quale spero proprio che non condividerà la sorte.

6 commenti:

  1. Bravissima Arte. Avevo letto proprio ieri con stupore e ammirazione questa vicenda sul blog di Piero Ricca.

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  2. Non conosco questa Arcoiris TV,spero di avere il tempo di vederla prima che arrivino le pulci!

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  3. Accippicchia questo è da brivido ! Conoscevo la storia, una volta l'ho visto anche sulla tv nazionale, però appunto solo dopo il pestaggio ...Sarebbe bello se questo tuo allarme fosse pubblicato , forse potresti provare!
    Un saluto a tutti
    Angela

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  4. In che senso "pubblicato", Angela? Se intendi "reso pubblico" ti dirò che per fortuna ho letto diversi articoli sull'ultimo attentato a Pino Maniaci (da Repubblica a art21, da Aprile a Piero Ricca, ecc.)
    Pare che dopo il primo attentato avessero offerto la scorta ma che il giornalista l'abbia rifiutata adducendo che le forze dell'ordine non dovessero essere impiegate per lui. Adesso gliel'hanno riproposta. Spero che stavolta l'accetti.

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  5. Mi pare che sia presente anche nel documentario "la mafia è bianca" del team Sciuscià.

    Speriamo bene...

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