lunedì 23 maggio 2011

Non è giusto



E come facciamo noi a fare a meno del tuo sorriso, della tua brillante intelligenza, della tua sensibilità, dei tuoi post, dei tuoi preziosi spunti di riflessione, della tua ironia, dei tuoi libri, insomma di te?
Luciano, per me eri un punto di riferimento. Tutte le volte che mi facevo un'opinione sull'attualità politica ma non mi sentivo sicura andavo sul tuo blog e mi confortava vedere che anche tu la pensavi come me. Solo allora mi dicevo: "Ecco, anche Luciano la pensa così, quindi c'ho visto giusto".
Non riesco proprio ad accettare che tu te ne sia andato.
Ci mancherai, Luciano. Ci mancherà il tuo insostituibile "Ringhio di Idefix".

6 commenti:

  1. :-(:-(:-(
    Non me lo sarei mai aspettato, visto che ero in fiduciosa attesa del suo ritorno.
    Ci mancheranno la sua straordinaria passione, il suo entusiasmo di vivere, e la sua capacità di ascolto e di autocritica.
    Il suo blog era un'agorà vitale e piena di fermento. Era sempre bello passare da lui e sentirlo incazzato per l'ennesima porcata dei manigoldi al governo o entusiasta come un ragazzino per l'ennesimo concerto visto o l'ennesimo libro letto o l'ennesimo incontro con i ragazzi.
    Ciao, Luciano.
    Come dice Arte, NON E' GIUSTO.

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  2. Da quando l'ho saputo ci penso in continuazione e ci sto così male da non capacitarmi di non conoscerlo personalmente.
    Ormai tanti anni fa me lo fece conoscere Lorenzo e da allora, pur frequentando poco il blog, è sempre stato un punto di riferimento.
    Vorrei ora acquistare qualche suo libro per mantenerne viva la memoria.
    Mi consola constatare quanto è apprezzato e stimato.

    Sempre con affetto
    Vanessa

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  3. Ho conosciuto Luciano un giorno che era di passaggio a Firenze. Chiacchierammo un'oretta e mi regalò uno dei suoi libri di Michele Crismani con una dedica per mio figlio adolescente. Quanto mi rammarico adesso di aver sempre rimandato di andarlo a trovare a Trieste come gli avevo promesso!

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  4. Non mi è capitato spesso di pensare quasi in continuazione ad un amico che non c’è più come mi sta succedendo con Luciano; spesso quasi come per un amico personale con cui ho “vissuto”, un amico con cui ho scambiato parole, sorrisi, abbracci, incazzature…
    Prima quando ci ha informati con la solita schiettezza che aveva una brutta malattia, poi adesso che se ne è andato in silenzio.
    Sapevo di volergli bene, ma solo ora capisco quanto lo stimavo e ci tenevo alla sua amicizia; che ora mi manca.
    Adesso tutti siamo un po’ più soli.
    Pensavo anch'io di dedicargli un post, ma non mi viene, forse perchè nel mio inconscio lo voglio ricordare sempre come una persona viva, sempre vivissima. Talmente era "vivo" che sembra impossibile...
    Ciao Artemisia,
    Irnerio

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  5. Ti capisco, Irnerio. A me è venuto di impulso e lo si capisce dallo stile.

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  6. Ciao, Artemisia.
    Durante questi giorni ho preferito non commentare la morte di Luciano: le parole non potevano uscire dalla mia bocca, e ogni frase mi sembrava pleonastica. Soltanto ora trovo un po' d'ispirazione, qui nel tuo blog, per scrivere qualche cosa su questo tragico evento.
    La sua scomparsa era l'ultima cosa che mi sarei aspettato. Sapevo della sua malattia; ormai quotidianamente visitavo il suo blog per ricevere aggiornamenti o notizie. E quando ho saputo che non c'era più... ci sono rimasto malissimo. Come Vanessa (...) e Irnerio, anch'io non posso fare a meno di pensarci. Oltre, ovviamente, al dispiacere umano che provo per lui e per i suoi familiari, ciò che più mi addolora è che non potrò più leggere le sue parole. Non potrò più conoscere le sue opinioni e le sue considerazioni su questioni di attualità, politica, etica e molto altro. Non avrò più occasione di leggere la sua (auto)ironia, la sua perspicacia, il suo modo di rendere semplici e chiare tutte le metafore incomprensibili che avvengono nella nostra società e nel nostro mondo.
    Non credo in una vita dopo la morte, per cui non mi consola pensare possa vederci in questo momento. A cinquantasette anni, cazzo, a cinquantasette anni, con un preavviso brevissimo... è la cosa più normale del mondo, quanto la più terribile.
    L'unico modo in cui cerco di renderlo ancora vivo è ricordarlo com'era e per come lo conoscevo. Come "Canzone per un'amica", no? "Voglio pensare che ancora mi ascolti / e che come allora sorridi".
    Lorenzo

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