domenica 4 dicembre 2011

Il deputato "bolscevico" e il partito "riprendiamoci la ricchezza"



Furio Colombo mi è sempre piaciuto sin dai tempi in cui era direttore de L'Unità e dava molto fastidio non solo alla destra ma anche al PD al quale non risparmiava critiche. Mi ha sempre colpito il suo modo diretto di dire le cose con il loro nome, senza giri di parole o eufemismi, che mi viene da attribuire, oltre che ad inclinazione personale, ai numerosi anni in cui è stato corrispondente ed ha insegnato negli Stati Uniti. Ad ottanta anni, ha un'energia ed una verve invidiabili.
Il libro "No" raccoglie i suoi interventi in Parlamento dal 2008 al 2011. Si tratta, salvo un paio di eccezioni, di interventi di un minuto, lasso di tempo che spetta a chi chiede di parlare a titolo personale e non come incaricato del gruppo di cui fa parte (il PD se ne guarda bene da incaricarlo!).
Anche nell'intervista rilasciata a Fahrenheit, Furio Colombo parla come un fiume in piena del movimento Occupy Wall Street e della presidenza Obama. Del primo il giornalista dice: "Questa è gente, giovane e meno giovane, che vede le cose esattamente così come stanno e cioè che la politica non nasce più da Washington, ma da Wall Street. La loro non è una minaccia, è una testimonianza per dire agli Americani (ma anche a noi) che sono coloro là dentro a decidere la politica, a monopolizzare la ricchezza, a impedire a 46 milioni di Americani di avere le cure mediche (e che non sono solo i poveri), sono coloro a far sì che i contratti di lavoro non coprino le spese mediche in modo che siano più leggeri per l'impresa."
Secondo Furio Colombo quello che sta accadendo non è colpa del Presidente degli Stati Uniti in quanto le sue radici stanno nel monopolio della ricchezza, in una sorta di movimento o di partito che egli battezza in "riprendiamoci la ricchezza". Colombo è un acceso sostenitore di Barack Obama, che definisce "il più promettente personaggio che sia diventato presidente degli Stati Uniti, un vero intellettuale, dotato di un carisma assolutamente unico". Purtroppo questi ha trovato una barriera di odio e di violenza che ormai si capisce essere anche razziale. Il potente partito "riprendiamoci la ricchezza" gli ha impedito di attuare il nucleo della sua presidenza cioè il progetto dell'assistenza sanitaria agli Americani che non sono in grado di pagarsela. La sfida al potere delle assicurazioni significava espropriare uno dei punti più famelici e aggressivi del sistema finanziario americano. Al momento, racconta Furio Colombo citando l'esperienza della figlia medico negli USA, tra la disumanità e la vita americana c'è un'unica tenue ma appassionata difesa: il fatto che i medici si rifiutano di cacciare dagli ospedali i pazienti bisognosi di cure che non possono pagare, anteponendo il giuramento di Ippocrate a quello come cittadini americani.
Anche nel nostro paese dove si chiede agli operai di rinunciare al contratto nazionale, dove si continua nelle banche salvate dallo Stato a distribuire come prima bonus astronomici e compensi fuori misura, agisce il partito "riprendiamoci la ricchezza". "Ricchezza chiama ricchezza, pretende ricchezza senza limite e spinge indietro tutti coloro che vorrebbero almeno essere curati se sono ammalati, avere una pensione decente, un lavoro rispettabile e finire le scuole". Come non essere d'accordo con il semplice pensiero del "bolscevico" deputato Furio Colombo.

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