domenica 15 settembre 2013

Marciando per i diritti tra Agliana e Quarrata

Radié (Radia) Resch è il nome di una bambina Palestinese, morta di polmonite mentre era in attesa di una vera casa; con la famiglia infatti viveva in una grotta a Betlemme. 
La Rete Radié Resch è una associazione di solidarietà internazionale fondata nel 1964 dal giornalista Ettore Masina, su ispirazione del prete operaio francese Paul Gauthier. L'associazione si occupa di progetti a favore del Sud del Mondo (il primo fu appunto quello di finanziare la costruzione di case per alcune famiglie Palestinesi).

Tutti gli anni, la Rete Radié Resch di Quarrata, paese in provincia di Pistoia, organizza una marcia circa 7 km, per ribadire la necessità di giustizia sociale e di diritti per tutti e da diversi anni mi ripromettevo di parteciparvi. Ieri finalmente, grazie anche alle sollecitazioni di alcuni compagni del campo a Sessa Aurunca, ho partecipato.
Partiti poco prima dell'imbrunire da Agliana, dopo un piccolo ristoro a circa metà percorso con acqua e brigidini, siamo arrivati intorno alle 21 nella piazza di Quarrata. Gli interventi dal palco si sono aperti con il videosaluto di Moni Ovadia e la lettura del messaggio della ministra Kyenge, impegnata negli USA. Wuer Kaixi, leader della protesta di Piazza Tienanmen, ha ricordato che la libertà è come l'aria: ci ricordiamo della sua importanza quando ci manca. Benedetta Tobagi ha sottolineato l'importanza del diritto ad un lavoro dignitosamente retribuito sancito dall'articolo 36 della Costituzione (e sempre di più disatteso) ed ha invitato a leggere la rivista online Articolo36.it. Mi ha colpito quando Gherardo Colombo ha ricordato che i diritti vanno di pari passo con i doveri, tra i quali quello di pagare le tasse, seguito da un timido accenno di applauso smosciato subito dal silenzio della stragrande maggioranza del pubblico. Lungo e fumoso l'intervento della teologa Antonietta Potente che ha assopito i presenti svegliati subito dopo bruscamente dalla voce tonante di Don Ciotti. "E' vent'anni che facciamo questa marcia e ci diciamo sempre le stesse cose!" ha esordito. Ha proseguito citando episodi di piccoli furti per fame, annunciando il lancio della campagna Miseria ladra, e, come sempre, ha sottolineato la responsabilità di ciascuno di fare la propria parte, di metterci la faccia e non solo belle parole. Mi ha fatto piacere apprendere che le proteste per la messa all'asta dell'azienda di Suvignano hanno portato ad una sospensione dell'asta. Segno che qualche volta farsi sentire serve.
Un serata piacevole anche se, in tutta sincerità, analogamente alla Marcia della Pace Perugia Assisi a cui partecipai un paio di anni fa, mi sfugge il senso di questo tipo di manifestazioni che sono di testimonianza più che di protesta. Tanto di cappello a chi si impegna in questi progetti di solidarietà, ma io personalemente, oltre che inserire il mio misero contributo nella scatola della raccolta dei fondi, vorrei poter fare di più per la giustizia, per la salvaguardia dei diritti e contro le disuguaglianze.

Qui alcune foto della marcia


1 commento:

  1. Confesso che anche io vorrei fare di più, molto di più... E insieme ad altri contare soprattutto di più. Ma sembra che siano in tanti a non essere d'accordo, ma pochi a prendere iniziative che in qualche modo incidano. Manca un lavoro di base.
    Ciao, Silvia. Spero davvero di vederti

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