domenica 1 settembre 2024

Il mio nuovo tempo libero

Da oggi non sono più una lavoratrice dipendente, non faccio più parte della cosiddetta "popolazione attiva".

Ho delle remore a definirmi "in pensione" perché ne avrò la certezza quando l'INPS risponderà alla mia domanda. Di sicuro domani non dovrò andare in ufficio, niente cartellino da timbrare, niente pratiche di acquisto, niente email da sbrigare, niente portali da imparare, niente consulenza ai colleghi ricercatori, niente pagamenti da firmare, niente riunioni.

Si volta pagina. Era questo era uno dei grandi cambiamenti in vista a cui accennavo ad inizio del 2024. Confesso che questo, per il momento, mi suscita incredulità ed eccitazione

"Incredulità" perché dopo quarantadue anni di lavoro (avevo diciannove anni quando, salendo la collina di Arcetri, andavo incontro alla mia prima giornata di lavoro), non ricordo più cosa vuol dire non avere i giorni irregimentati. Una sorta di "terzo tempo" della mia vita. Dopo il tempo della formazione, dopo il tempo della "produzione", viene ora il tempo della "libertà". E adesso è tutto da inventare finché la salute me lo permetterà.

"Eccitazione" perché, dopo l'inaspettata emozione del congedo dai miei colleghi, mi vengono continuamente idee di cose da fare, da imparare, da seguire, più o meno impegnative. So già che avrò delle delusioni ma qualcosa di sicuro nascerà. Non mi sento affatto "collocata a riposo", anzi, se mi conosco bene devo stare attenta alla mia tendenza a riempire troppo le mie giornate. Devo imparare a tollerare i tempi vuoti, i ritmi blandi, devo imparare a sopportare anche la noia.

"Verso nuovi orizzonti" mi ha scritto la mia cara amica S., già in pensione da qualche anno.

 

1 commento:

  1. Benvenuta nel club. Andato in pensione d'anzianità il 1/8/2019. All'inizio mi pareva di essere in ferie. Poi certe volte mi dicevo che quando lavoravo avevo più tempo libero :) Dopo un paio d'anni sono strafelice di essere in pensione!

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