Dal mio diario di adolescente: 8 marzo 1980
Non so come potrei definire questa giornata.Penso che l'aggettivo più adatto sia ricca. Ricca di avvenimenti, ricca di emozioni, ricca anche di arrabbiature, soprattutto di lotte. Oggi la mia virtù e la fortuna hanno avuto un grande duello e sono felice di annunciarti che ha vinto la virtù. Evviva!... La mia virtù aveva predisposto di fare assolutamente sciopero anche se fossi stata l'unica a farlo e di andare alla manifestazione anche da sola. La fortuna ha risposto con una giornata dal tempo pessimo, a tratti pioveva a tratti smetteva, poi la mia amica che mi aveva promesso di venire alla manifestazione con me non è nemmeno venuta a scuola e non ho trovato nemmeno quella di quinta a cui aggregarmi. Ma la mia virtù ha risposto andando lo stesso in piazza S.Marco. Non conoscevo un cane ma poichè richiedevano una per collaborare a reggere lo striscione che apriva il corteo mi sono offerta. Ed eccomi quindi in prima fila con lo striscione davanti a urlare tutti gli slogan. Finito il corteo, ho firmato una petizione per l'aborto alle minorenni. Poi ho assistito ad uno spettacolo di una cantante che cantava canzoni popolari: era molto bello. La fortuna non si è data per vinta cominciando a piovere, piovere. Quella poveraccia che con un freddo boia, sotto la pioggia continuava a cantare suonando la chitarra (gratis naturalmente) mi sembrava una martire, un'eroina. Dopo una buona oretta di spettacolo sono andata via (la mia virtù riteneva di averne avuto abbastanza).
8 marzo 2008
Quest'anno non mi basta scagliarmi contro l'8 marzo della pizza con le amiche o degli spogliarelli maschili. Dopo ventotto anni ho sentito il bisogno di tornare in piazza.
Alle 9.30 arrivo in Piazza San Marco dove si concentra la manifestazione indetta dall'associazione "Libere tutte" . Mi guardo attorno e noto che siamo proprio pochine. Scorgo alcune facce note e ci scambiamo tutte le stesse impressioni: "Ma come: ancora qua a manifestare per le stesse cose?!" Per fortuna ci sono diverse ragazze under 20 e persino qualche loro compagno. Compro un foularino per finanziare la manifestazione. Distribuiscono copie del testo della 194.
Parte il corteo. Anche stavolta aiuto a reggere uno striscione, un piccolo striscione rosa del Comitato perla . Mi appendo al collo un cartellone ("Le donne hanno memoria, il femminismo è nella storia") che poi cedo ad una mia amica e grido gli slogan, qualcuno un po' datato ma sempre valido, qualcuno nuovo (Ferrara, Vaticano, ecc.).
Mentre sfiliamo per le vie del centro il corteo si ingrossa. Dai, non siamo tanto poche, temevo assai peggio. C'è un signore di colore con un cartello arancione: "La violenza contro le donne ci riguarda!". Una ragazza dai capelli arancioni con tre o quattro piercing sulle labbra e sul naso fa alle sue amiche: "Figliole, mi sono dimenticata di farvi gli auguri! Auguri, eh!" Una signora sulla sessantina ad un certo punto alza le braccia e fa il rombo con le dita: grandi applausi. Un ragazzo di quindici/sedici anni accanto a me dietro lo striscione grida tutti gli slogan compreso: "Ferrara a casa, preti in sagrestia/donna gridalo: io sono mia" Io e la mia amica ci guardiamo compiaciute.
Arriviamo in piazza Ghiberti verso le 11.30 dove c'è un piccolo palco. Una ragazza sui sedici anni (l'età che avevo quando ho scritto la pagina di diario di cui sopra) parla a nome di un gruppetto di giovanissime e dice di essere contenta di aver partecipato a questa manifestazione per difendere i diritti delle donne e soprattutto il diritto di abortire. Applausi. Dai, non è andata male. Ci ritroviamo il prossimo anno, tanto in Italia non si può dar nulla per acquisito perchè come dice la Cortellesi: "ne vogliamo riparlare?"
8 marzo 2008
Quest'anno non mi basta scagliarmi contro l'8 marzo della pizza con le amiche o degli spogliarelli maschili. Dopo ventotto anni ho sentito il bisogno di tornare in piazza.
Alle 9.30 arrivo in Piazza San Marco dove si concentra la manifestazione indetta dall'associazione "Libere tutte" . Mi guardo attorno e noto che siamo proprio pochine. Scorgo alcune facce note e ci scambiamo tutte le stesse impressioni: "Ma come: ancora qua a manifestare per le stesse cose?!" Per fortuna ci sono diverse ragazze under 20 e persino qualche loro compagno. Compro un foularino per finanziare la manifestazione. Distribuiscono copie del testo della 194.
Parte il corteo. Anche stavolta aiuto a reggere uno striscione, un piccolo striscione rosa del Comitato perla . Mi appendo al collo un cartellone ("Le donne hanno memoria, il femminismo è nella storia") che poi cedo ad una mia amica e grido gli slogan, qualcuno un po' datato ma sempre valido, qualcuno nuovo (Ferrara, Vaticano, ecc.).
Mentre sfiliamo per le vie del centro il corteo si ingrossa. Dai, non siamo tanto poche, temevo assai peggio. C'è un signore di colore con un cartello arancione: "La violenza contro le donne ci riguarda!". Una ragazza dai capelli arancioni con tre o quattro piercing sulle labbra e sul naso fa alle sue amiche: "Figliole, mi sono dimenticata di farvi gli auguri! Auguri, eh!" Una signora sulla sessantina ad un certo punto alza le braccia e fa il rombo con le dita: grandi applausi. Un ragazzo di quindici/sedici anni accanto a me dietro lo striscione grida tutti gli slogan compreso: "Ferrara a casa, preti in sagrestia/donna gridalo: io sono mia
La legge sull'aborto
non si tocca
la difenderemo con la lotta
non si tocca
la difenderemo con la lotta
PS Ehm, ehm.... sono ventotto gli anni... no diciotto!!! Sveglia, Artemisia!!!!
..non sono andata a nessun corteo, ma, come accade ormai spessissimo con te, molto molto in sintonia.:-)
RispondiElimina..anch'io ho scritto..a modo mio..
Un bacio, cara Artemisia
Frida
Bella la foto del ragazzo con (come lo chiamiamo, cartellone?) scritto -La violenza contro le donne ci riguarda-. Bello, bella foto.
RispondiEliminaComunque neanche a farlo apposta, ho fatto un post riguardante una discussione avvenuta da Lorenzo tra me e gianluca. Volevo sapere che pensavi. Ti avverto: è lunghetto e l'inizio non attira molto.
Ciao, Panettone (chi?)
doppio brava Artemisia, sia alla ragazza "virtuosa" che alla donna di oggi.
RispondiEliminati abbraccio marina
se mi dai la tua mail ti mando copia della lettera e dell'articolo in PDF
RispondiEliminaunodicinque@katamail.com
Rispettabile modo di ricordare, l'importante e' credere in quello che si fa.
RispondiEliminaun caro saluto
Dona
Cambiano i tempi e gli aspetti, ma quando si frequentano le barricate poi è difficile starne fuori eheheh
RispondiEliminaLe mie sono molto lontane nel tempo ma quello spirito non è mai morto anche oggi si dirige su altri fronti, non mollare mai, l'età è solo un aspetto anagrafico :-)
Non so bene... davvero non so come dirtelo... Speriamo che non ti arrabbi e non mi fraintenda:
RispondiEliminama questo (o questi) "otto marzo" sono stati anche l'occa sione per riflettere sugli spogliarelli maschili, le schiere di ragazze che si fanno riempire le tette di silicone. che non sognano altro che essere delle gran fiche, etc.?
Sicuri che le donne vogliono non essere oggetti?
Ciao Arte
...ma non ero io il maschilista?
RispondiEliminacome è che adesso mi ritrovo a fare cazziatoni ai miei figli quando dicono che una ragazza è "brutta" e mi sembra di sbagliare i tempi? come è che adesso mi ritrovo a leggere blog (e mica pochi), forum, siti web, etc. di donne e chi mi fanno accapponare la pelle per il loro "maschilismo"? come è che adesso conosco tante donne desiderose di avere potere fine a se stesso?
Ero io il maschilista! Mi volete levare pure quello? :-)
Il mio era un maschlismo così naif...
Non mi arrabbio, giam, anzi sono d'accordo. Infatti mi sono gia' scagliata anch'io contro l'8 marzo degli spogliarelli maschili nel post dell'anno scorso (che ho anche rilinkato, ma ahime' i post vecchi, chi li legge?).
RispondiEliminaAnche contro l'ossessione della moda a costo della salute ho scritto un post: Per esser belle bisogna soffrire?. Idem come sopra.
Riguardo al tuo presunto maschilismo non so che dirti, per quello che ti conosco non sei affatto maschilista...
Mi spiace moltissimo fartelo notare, Artemisia, e non vorrei provocarti un trauma...:-))) ma tra il 1980 ed il 2008 ci sono VENTOTTO anni e non solo diciotto, sigh...:-)))
RispondiEliminaUn abbraccio
(in piazza idealmente c'ero anch'io)
Marco
http://luposelvatico.blogspot.com
Orrore, Marco, hai ragione!!!
RispondiEliminaChe gaffe! Pensare che gli altri commentatori (forse per delicatezza) non me l'hanno fatto notare!
Come posso salvarmi, vediamo? Posso dire "come passa il tempo!" Oppure che "gli anni ottanta, anni di riflusso e edonismo reaganiano, e' come se fossero stati rimossi..
Un po' tirata per i capelli, eh?
Che bello, ritrovare il proprio diario, vero?
RispondiEliminaA me fa sempre un effetto straordianario rileggerne qualche vecchia pagina. Ad esempio quando ritorno ai primi incontri con Tatjana, mia moglie, e vedo cosa ne scrivevo in presa diretta quindici anni fa (senza il "senno del poi").
Un salutone a te e alla tua famiglia.
http://lucianoidefix.typepad.com/