Il nome. Penso di interpretare il pensiero di molti dicendo che mi sento orfana della Festa de L'Unità perché l'associo ad un'atmosfera che non c'è più e il fatto di vederne cambiato il nome mi costa lo sforzo di prenderne atto. Non è dovuto al caso lo scaturire di fantasiose soluzioni che si sono viste in giro per la penisola: da chi ha caparbiamente mantenuto il vecchio nome, a chi ha scelto il bipartisan "Festa democratica de L'Unità"; al ligio "Festa comunale del Partito Democratico" passando per il goliardico "Democratici in festa", per arrivare a chi non ne ha fatto di nulla e la festa non l'ha fatta proprio.
Il luogo. Ricordo una bellissima festa nazionale de L'Unità negli anni ottanta che, pur avendo assestato un colpaccio al povero parco delle Cascine, era grande, viva, piena di ristoranti insoliti tipo quello della DDR, quello dell'Ungheria, ecc. Va da sè che andare alla festa nazionale del PD con questo tipo di ricordi, fa sì che ci venga da fare dietrofront appena entrati. Basti pensare che la Fortezza da Basso, l'attuale sede, è molto più piccola delle Cascine e, nonostante questo, è mezza vuota, come vedremo più avanti.
La musica. Come vi potete immaginare, non c'è una bandiera rossa, niente canzoni degli Intillimani o di Giovanna Marini. "Farebbero tenerezza" dice l'articolo di Luca Sofri sul sito della festa ed elenca una bella playlist fatta di brani per me sconosciuti. Insomma, ne deduco che bisogna essere "ggiovani" a tutti i costi.
L'edonistico. Già da diversi anni il lato commerciale e soprattutto mangereccio aveva avuto la meglio sul politico. "Qui è tutto un magna magna" commentavamo sempre io e mio marito, citando Benigni. Eh sì, i'culturale ormai non va più e rimane recluso nell'angolino e i' ricreativo la fa da padrone.
Tra gli stand gastronomici però mi sarei aspettata che ci fosse almeno qualcosa proveniente da altre regioni d'Italia, visto che siamo nientepopodimenoche alla festa nazionale, almeno avrei assaggiato qualche specialità nuova. Ed invece ci sono esattamente gli stessi identici ristoranti e bar della festa commerciale Infortezza che si era tenuta a luglio tra l'altro collocati nello stesso identico posto, cioè non hanno nemmeno smontato. Almeno la festa commerciale non aveva nessun ambizione politica! Era schiettamente edonistica.
I dibattiti. Scusate ma dissento da questa formula, in voga peraltro da alcuni anni, che scimmiotta la televisione: in ambiente appunto da studio televisivo con cameramen che girano e riprendono tutto e tutti, maxischermo, ecc., un giornalista nel mezzo dei due "contendenti" fa finta di fare domande. Fa finta perché la risposta di solito dura un quarto d'ora e spesso esula dal tema della domanda. Ergo non e' una risposta. In più la pensata di quest'anno è di metter su dei faccia a faccia tra un esponente del governo e il suo omologo del governo ombra. Io mi chiedo: a che serve andare ad assistere ad un surrogato di Porta a porta o di Ballarò? Alla festa di un partito io mi aspetterei il dirigente del partito, che posso finalmente vedere in faccia, a cui posso fare domande ed eventualmente manifestare il mio dissenso. Non ce lo voglio quello dello schieramento avverso! Se devo assistere ad uno pseudo salotto televisivo, me ne sto a casa e lo guardo in televisione!
Gli stand. E' stato entrando nel padiglione commerciale che mi è preso lo sconforto: pochissimi stand e "diluiti" in modo da cercare di riempire l'ampio spazio e far notare meno il deserto. Ovviamente in mostra auto e moto ma anche mobili. Qualche rivenditore di cianfrusaglie e stop. La mia massima delusione riguarda gli stand dell'associazionismo collocati in un angolo e ridotti all'ARCI, la LAV e l'ANPI (che per fortuna almeno c'è!). Cosa avrei voluto? Per esempio lo stand di Libera, di Trekking Italia, dello UAAR, una bottega del commercio equo e solidale, un'associazione ambientalista, Slow Food ed altri che non mi vengono in mente? Alcuni di questi erano alla festa nazionale dell'anno scorso a Bologna. Che ci voleva? Forse hanno chiesto prezzi esosi?
Una domanda vi sorgerà spontanea: che ci sono andata a fare? Per curiosità e anche, perché no, per raccontarla a voi che non siete a Firenze. Se avete altre curiosità, fatemelo sapere che cercherò di soddisfarle. E raccontatemi anche le vostre esperienze locali.
Mi sono un po' consolata ascoltando Oscar Luigi Scalfaro parlare della Costituzione con tanto amore e con tanta fermezza. Questa povera Costituzione, una fanciulla di sessant'anni, che stanno rosicchiando giorno per giorno nei suoi contenuti visto che la forma, almeno per ora, siamo riusciti a difenderla.
Il luogo. Ricordo una bellissima festa nazionale de L'Unità negli anni ottanta che, pur avendo assestato un colpaccio al povero parco delle Cascine, era grande, viva, piena di ristoranti insoliti tipo quello della DDR, quello dell'Ungheria, ecc. Va da sè che andare alla festa nazionale del PD con questo tipo di ricordi, fa sì che ci venga da fare dietrofront appena entrati. Basti pensare che la Fortezza da Basso, l'attuale sede, è molto più piccola delle Cascine e, nonostante questo, è mezza vuota, come vedremo più avanti.
La musica. Come vi potete immaginare, non c'è una bandiera rossa, niente canzoni degli Intillimani o di Giovanna Marini. "Farebbero tenerezza" dice l'articolo di Luca Sofri sul sito della festa ed elenca una bella playlist fatta di brani per me sconosciuti. Insomma, ne deduco che bisogna essere "ggiovani" a tutti i costi.
L'edonistico. Già da diversi anni il lato commerciale e soprattutto mangereccio aveva avuto la meglio sul politico. "Qui è tutto un magna magna" commentavamo sempre io e mio marito, citando Benigni. Eh sì, i'culturale ormai non va più e rimane recluso nell'angolino e i' ricreativo la fa da padrone.
Tra gli stand gastronomici però mi sarei aspettata che ci fosse almeno qualcosa proveniente da altre regioni d'Italia, visto che siamo nientepopodimenoche alla festa nazionale, almeno avrei assaggiato qualche specialità nuova. Ed invece ci sono esattamente gli stessi identici ristoranti e bar della festa commerciale Infortezza che si era tenuta a luglio tra l'altro collocati nello stesso identico posto, cioè non hanno nemmeno smontato. Almeno la festa commerciale non aveva nessun ambizione politica! Era schiettamente edonistica.
I dibattiti. Scusate ma dissento da questa formula, in voga peraltro da alcuni anni, che scimmiotta la televisione: in ambiente appunto da studio televisivo con cameramen che girano e riprendono tutto e tutti, maxischermo, ecc., un giornalista nel mezzo dei due "contendenti" fa finta di fare domande. Fa finta perché la risposta di solito dura un quarto d'ora e spesso esula dal tema della domanda. Ergo non e' una risposta. In più la pensata di quest'anno è di metter su dei faccia a faccia tra un esponente del governo e il suo omologo del governo ombra. Io mi chiedo: a che serve andare ad assistere ad un surrogato di Porta a porta o di Ballarò? Alla festa di un partito io mi aspetterei il dirigente del partito, che posso finalmente vedere in faccia, a cui posso fare domande ed eventualmente manifestare il mio dissenso. Non ce lo voglio quello dello schieramento avverso! Se devo assistere ad uno pseudo salotto televisivo, me ne sto a casa e lo guardo in televisione!
Gli stand. E' stato entrando nel padiglione commerciale che mi è preso lo sconforto: pochissimi stand e "diluiti" in modo da cercare di riempire l'ampio spazio e far notare meno il deserto. Ovviamente in mostra auto e moto ma anche mobili. Qualche rivenditore di cianfrusaglie e stop. La mia massima delusione riguarda gli stand dell'associazionismo collocati in un angolo e ridotti all'ARCI, la LAV e l'ANPI (che per fortuna almeno c'è!). Cosa avrei voluto? Per esempio lo stand di Libera, di Trekking Italia, dello UAAR, una bottega del commercio equo e solidale, un'associazione ambientalista, Slow Food ed altri che non mi vengono in mente? Alcuni di questi erano alla festa nazionale dell'anno scorso a Bologna. Che ci voleva? Forse hanno chiesto prezzi esosi?
Una domanda vi sorgerà spontanea: che ci sono andata a fare? Per curiosità e anche, perché no, per raccontarla a voi che non siete a Firenze. Se avete altre curiosità, fatemelo sapere che cercherò di soddisfarle. E raccontatemi anche le vostre esperienze locali.
Mi sono un po' consolata ascoltando Oscar Luigi Scalfaro parlare della Costituzione con tanto amore e con tanta fermezza. Questa povera Costituzione, una fanciulla di sessant'anni, che stanno rosicchiando giorno per giorno nei suoi contenuti visto che la forma, almeno per ora, siamo riusciti a difenderla.
che tristezza lo spettacolo che ci descrivi! ma non mi meraviglia. grazie per la tua cronaca, molto meglio di quelle dei giornali
RispondiEliminamarina
Ottimo reportage... davvero.
RispondiEliminaChe dire...? Come di consueto espongo in disordine sparso:
- Di feste del PD me ne sono fatta una quest'anno. Era a m. 800 da casa mia. Se non altro c'era un po' di atmosfera strapaesana, con il liscio, facce che più o meno si erano già incontrate a "eventi" vari, etc. Una sera c'era lo "spettacolo" con Davide Riondino e Dario Vergassola che ho trovato penosissimi, con le battutelle sulla gnocca/scopare/stronzo ad ogni piè sospinto che a me non mi hanno fatto nemmeno sorridere (ma Tognazzi e Vianello erano dei geni inarrivabili...? Avranno lavorato anche per la Radio dell' RSI, ma forse hanno fatto meno danni). Poi avevano invitato (così mi è stato detto) un gruppo di bikers, con motociclettone, giubotto con le borchie e pit-bull al guinzaglio. Erano lì a far bella mostra di sè. C'era il banchetto che vendeva roba di Libera. Hanno fatto dei dibattiti, ma me li sono risparmiati.
- Ehhhhh la democrazia...! Roba difficile...! Se stai lì a dare alla gggente quello che chiede la gggente, gli dai alla gggente Vergassola (cio' il pisello piccolo, uh che ridere). Come si dice...? Bisogna dare delle risposte alla ggggente. Se la ggggente chiede A tu devi dargli una risposta. Ma se A è una stronzata siderale...? Sei antidemocratico se gli dici: oh gggente! guardate che A è una stronzata siderale ed io ora mi metto lì e cerco di dimostrarvelo. Ma così la gggente non ti ascolta, perdi pubblico, voti, etc. Che poi è vero che la gggente vuole cose semplici e facilmente digeribili e non è che ci abbia tanta voglia di star lì a complicarsi la vita.
- Sono talmente tanto vecchio che non riesco a dimenticare pessime esperienze avute nei dintorni del mondo eco/bio/solidal/alternativ/echipiùnehapiùnemet/etc. A volte mi chiedo (sul serio) se è magari anche una caratteristica italica, specificamente italica, il far chiacchiere, stare attenti più al far bella figura che alla sostanza, cercare di essere sempre allineati e coperti, etc.
- Osservazione azzecatissima: i dibattiti ricalcano il modello televisivo. Mi torna in mente un mio aforisma (sono tanto vecchio e rimbecillito che oramai ripeto sempre le stesse cose o, per dirla in maniera elegante, mi autocito): Berlusconi non ha vinto perchè cià le televisioni, ma perchè avevano già vinto le televisioni.
Scusa la prolissitudine Arte... :-)
Ciao a tutti
Di feste dell'unità ne ho viste tantissime. A partire dal 1973, quando, qui a L'Aquila si doveva fare quasi di nascosto e chi partecipava all'organizzazione era bollato come "comunista", alias il peggio del peggio :-)
RispondiEliminaHo partecipato attivamante per anni, all'inizio lavando i piatti, poi facendo altro. Tutti eravamo volontari e molto motivati con l'unico intento della diffusione delle nostre idee e della linea del partito.
Capirai bene che, da anni, non frequento più quei luoghi.
Comunque quello che mi dici mi intristisce, ma non mi sorprende. E' ovvio che la festa sia il nulla, espressione del nulla che c'è dietro.
Ho letto il tuo commento da me a proposito dei giovani blogger. Mi riservo di andare a vedere con calma quanto mi indichi e di trarre le mie conclusioni.
Un bacio, non ci pensa' al disfacimento della sinistra.
ciao arte, intanto ti rispondo qua al commento sul mio post sul comunismo. Ti dico che in effetti ho riveduto il mio pensiero nel post che ho scrito subito dopo quello, ma credo comunque che il comunismo ideale sia impossibile applicarlo..
RispondiEliminacomunque, anche io sono andato alla festa dell'unità a Zelarino (VE) l'altra sera, perchè suonavano i TALCO, un gruppo di ragazzi che cantano 'ska' e ovviamente hanno rifatto canzoni come bella ciao, bandiera rossa, fischia il vento etc!
a presto !
Marina e Anna: il decadere della festa non ha meravigliato nemmeno me ma insomma ho voluto toccare con mano. Sono una capatosta!
RispondiEliminaLuca: per quanto un paio di canzoni nostalgiche non facciano contenuto, sono contenta di quello che mi racconti, specialmente se avviene nel profondo est!
Giam: non ti preoccupare della prolissità che è sempre gradita.
Riondino mi è sempre stato sulle balle e Vergassola è penoso anche a "Parla con me" dove mi tocca tollerarlo perchè mi piace il resto della trasmissione.
Vedi che a Vaiano c'era lo stand di Libera, mannaggia!
Non ho capito bene il paragrafo sull'adeguarsi a ciò che chiede la gggente ma sono d'accordo fino ad un certo punto. Secondo me si può fare qualcosa di qualità ma che non sia troppo difficile, come si può fare TV di qualità che non sia noiosa. Tanto per dirti, Giam, probabilemente non conoscerai il Festival della mente di Sarzana: conferenze di vario argomento a cura di studiosi niente male come Odifreddi, Barbero, Marc Augè, ecc. Per di più si paga, non molto, ma si paga. Ci credi che è già due anni che cerco di andarci e non trovo posto? Ci credi che i biglietti sono già esauriti quindici giorni prima? A me ciò ha stupito ma ha anche rincuorato.
Riguardo alle esperienze del mondo eco/bio..., sai, io ho presente Terra Futura. Ci sei mai stato? Terra Futura ospita tutti dibattiti e stand del genere, è già alla quinta edizione, si svolge sempre alla Fortezza e registra un numero di partecipanti sempre maggiore. E' vero che molte sono chiacchiere ma l'interesse da parte della gente c'è altrimenti dopo i primi due anni avrebbero archiviato l'esperienza.
La frase su Berlusconi e le televisioni a me e a mio marito è piaciuta molto. Bravo!
Oh, non mi risparire, mi raccomando (vedi commento al precedente post)!
Anche noi siamo atati alla fortezza da basso, effettivamente il senso di "mangia mangia" era il più evidente,per il resto un senso di vuoto assoluto.
RispondiEliminapreziso, puntuale e preciso il tuo reportage dalla festa nazionale del PD. Sai cosa manca a questo partito (che sento ancora, anche se non so per quanto , il MIO partito) ?!? Il coraggio!!! E quello non si trova negli stand ma nell'affermazione di idee forti. Queste mezze cose sono il frutto di un partito che non ha ancora trovato una sua identità, una sintesi ma che mantiene in se ancora più di un'anima.Vedremo, vedremo.....io non rimuncio alla speranza :o)
RispondiEliminaunodicinque: spero davvero sia solo una questione di coraggio. Per quanto mi riguarda più passa il tempo e meno mi ritrovo in questo partito. Non fanno che arrivare segnali che me lo fanno sentire sempre più estraneo.
RispondiEliminaDavvero non mi aspettavo altro, ma forse un po' ci speravo. Ma la tua descrizione mi ha dato un panorama di quello che pensavo sarebbe stato. Hai fatto bene ad andare.Un caro saluto, Giulia
RispondiEliminaMi fa piacere che, amarezza a parte, abbiate apprezzato il reportage.
RispondiEliminaPuoi dirlo forte!
RispondiEliminaAnche se, devo dire, la festa dell'unità - almeno, quelle molto grosse, tipo quella di Milano - non mi piacevano da anni. Quelle di paese, invece, sono tutta un'altra cosa...
Amavo Le feste di Liberazione, che purtroppo sono definitivamente morte...
Alice, pensa che nel piccolo paesino dove andiamo in vacanza anni fa facevano sia la festa di Liberazione sia la festa de L'unità. Da qualche anno facevano solo la festa de L'Unità. Quest'anno c'è rimasta solo la festa della VAB (volontari antincendio boschivo). E a cucinare erano sempre le stesse persone!
RispondiEliminaE a che servono le feste se nessuno fa niente?
RispondiEliminaPs: sbaglio o la scrittura si è rimpicciolita?
Unodicinque ci spera ancora.
RispondiEliminaIo penso che lo spirito che animava questo genere di manifestazioni si sia volatilizzato,per sempre.
Forse è meglio così perchè non vorrei che diventassero un surrogato delle feste del padrone,nei circoli della libertà.
Cristiana
Pandoro, sei tornato!!!! Ora finalmente starai un po' calmino a casina tua, vero?!?! Le feste essenzialmente servono per raccattare soldi ma nel passato servivano anche per coinvolgere la gente, per discutere i problemi, ecc. Nei piccoli paesi, come raccontano anche alcuni commentatori sopra, le feste de L'Unita' erano momenti di socialita' paesana senza quasi nessun significato politico.
RispondiEliminaSul carattere io non ho fatto nessuna modifica: non sara' il tuo browser? Mi pare che tua abbia dovuto far fare qualche riparazione al tuo PC. Magari reinstallando i programmi con nuova versione e' cambiato qualcosa. Io vedo tutto uguale.
Cristiana, anch'io sono pessimista.
Arte, sulla democrazia intendevo dire che il paradosso della democrazia è la ricerca del consenso: devi averlo, ma per averlo devi dire quello che la gente vuol sentirsi dire, scontentare il minor numero possibile. Così "porti avanti" il pseudo-ecologico insieme al pseudo-sviluppo per essereconcorrenziali sui mercati e cose del genere.
RispondiEliminaCiao a tutti :-)
Sai cosa? Ho cominciato a leggere questo post e mi e' venuta un po' di nausea, precisamente alla parola "Unita'". E ho deciso quindi di non proseguire, almeno per adesso...
RispondiEliminaun piccolo appunto per quanto riguarda la musica:
RispondiEliminaThe Smiths- nascono nel 1982
Marvin Gaye- Periodo di attività 1939-1984, non esattamente un opaco cantante di oggi
Lou reed- crea i Velvet Underground nel 1966. Celebri per la loro collaborazione con Andy Warhol. I velvet underground... non proprio un gruppetto sconosciuto.
Pearl Jam- Nascono nel 1990 sono uno dei piu importanti gruppi degli anni 90. hanno venduto 60 milioni di copie.
Guccini- Beh che dire?
Pixies- Nascono nell'86. Sono uno dei gruppi piu influenti del rock alernativo di fine anni 80. Tra gli altri i Nirvana si ispirarono fortemente a loro.
R.E.M.- Sono in giro dall 80. Figure chiave del rock alternativo e dell'underground.
Radiohead- Esistono dal 91Considerati uno dei più grandi gruppi rock dei giorni nostri.
Cure-Sono in giro dal 1976 e sn uno tra i gruppi fondatori del post-punk e della dark-wave..
Insomma come vedi la maggior parte sono gruppi che sono in giro da una ventina d anni e ti assicuro che non sono assolutamente sconosciuti per chiunque si interessi un minimo alla musica dagli anni 70 in poi. Controlla pure. Inoltre non è che siano gruppi che ascoltano esclusivamente i 15enni, anzi. Ti posso assicurare che hanno un vasto seguito anche tra perosne piu adulte.
Caro Anonimo, grazie per le preziose informazioni. Confesso la mia quasi completa ignoranza di musica rock.
RispondiEliminaComunque l'esigenza di musica piu' nuova era l'ambizione degli organizzatori. Cito dall'articolo di Luca Sofri: "musica più vicina al passato recente e al presente".
Da quello che scrivi, si protrebbe dire che proprio nuova non e'.
Giusto?
Certo non sono le ultime uscite discografiche. DIpende da cosa si intende per "nuova". Se appunto per nuovi si intendono quei brani usciti negli ultimissimi anni pochi di quelli in playlist si possono considerare tali. Se per nuovo si intende una scelta musicale che vada al di là dei classici da festa dell Unità, talvolta anche un po' ingenui, allora si si possono considerare nuovi. Diciamo che è un tentativo e diciamo che almeno alcuni di questi musicisti sono notevolemnte apprezzati da pubblico e critica. Poi è ovvio che questi eventi si tramutino in un enorme calderone di generalizzazioni su ciò che ad esempio potrebbero ascoltar ei gggiovani, di banalizzazioni ideologiche e strumetalizzazioni anche in campo musicale. Il mio era diciamo un appunto puramente tecnico^^
RispondiEliminaUhm... bandiera rossa... bella ciao...
RispondiEliminacerto sono canzoni ingenue. Ma non credo che sia il contenuto del testo o la ritmica, la melodia e l'armonia l'importante. E' invece il significato che sta dietro all'incarnazione di queste canzoni.
Non e' che se sparisse Bandiera Rossa dalla faccia della terra morirebbe il comunismo. Ma non puoi nemmeno cambiare dall'oggi al domani l'inno del comunismo in Psycho Killer o My Sharona.
Personalmente preferisco il funky jazz elettrico alla Miles Davis ultimo periodo alle canzoni delle mondine. Ma ascoltare Tutu, ad esempio, non mi evoca affatto i valori cui sono cosi' affezionato e che dovrebbero essere rappresentati alla festa del PD.
Ue'... poi... io non c'ero... che c'entro io?
Va benissimo. Grazie ad entrambi.
RispondiEliminaAll'anonimo che mi ha fatto imparare cose nuove sui gruppi rock e a Dario che ha detto la sua.
Sai quante volte metto bocca nelle discussioni su altri blog!
Ce ne fossero di piu' di commenti come il vostro!
Ciao, sono finito qua perchè sto facendo ricerche sulle feste dell'unità, per un esame di Storia (sì, stiamo parlando del passato...) all'università...niente...ti ringrazio per questo bell'intervento: molto utile, preciso, per chi come me non è potuto esserci. Un punto di vista che sento di condividere, anche se voglio convincermi che non tutto è perduto, e mi riservo una una punta di ottimismo per il futuro.
RispondiEliminaMi permetto di farti i complimenti per questo blog.
Ciao, piacere...
Dario
Grazie per il commento, Dario. Mi fa piacere se ti sono stata utile. Ho sentito il pezzo del blogger ZORO a Parla con me dove citava anche la festa del PD. Molto bellino. Se non lo hai sentito te lo consiglio.
RispondiEliminaCiao,