Questo mese non ho rinnovato l'abbonamento all'autobus e così ho deciso di venire in ufficio in bicicletta. Si tratta di una decina di chilometri all'andata e altrettanti al ritorno ma tutti in piano. Cerco di evitare il più possibile le strade con il traffico.
Vi propongo il foto racconto del mio viaggio mattutino che, pur attraversando anche un quartiere periferico, un po' triste e anonimo come tutte le periferie, per chi sa cercare, offre degli sprazzi di natura. Niente a che vedere con le Alpi però fa tenerezza scoprire che la natura c'è anche dove non te l'aspetti.
Il racconto che fa il paio con quello invernale di sei mesi fa.
Vi propongo il foto racconto del mio viaggio mattutino che, pur attraversando anche un quartiere periferico, un po' triste e anonimo come tutte le periferie, per chi sa cercare, offre degli sprazzi di natura. Niente a che vedere con le Alpi però fa tenerezza scoprire che la natura c'è anche dove non te l'aspetti.
Il racconto che fa il paio con quello invernale di sei mesi fa.
Comincio percorrendo il noto Parco delle Cascine con i suoi alberoni giganteschi che mi rassicurano e rinfrescano il mio pedalare:
Attraverso poi il quartiere di Quaracchi (detto China Town perché effettivamente si incontrano più Cinesi che occidentali), pieno di capannoni industriali, e passo su uno stretto ponticino che attraversa un canale costellato di bottigliette di plastica, lattine ed altre schifezze. Ma ecco che tra i rifiuti scorgo una colonia di gallinelle d'acqua che saltella sull'acqua melmacciosa:
Sfidato il pericolo dell'attraversamento di via Pratese, passo sopra l'autostrada e percorro una pista ciclabile che costeggia da un lato campi di grano e dall'altra l'aeroporto. Il filo spinato mi evoca sensazioni un po' lugubri:
E questione di pochi metri, però, e mi si apre la vista che preferisco. Un paesaggio bucolico. Una distesa di fiori viola dell'umile malva, cavalli del vicino maneggio che pascolano tranquilli, balle di fieno e il sole radente che comincia il suo giorno.
Il tempo di ammirare queste bellissime piante palustri, che, se non erro, si chiamano Thyphe e sono pure protette, e arrivo al lavoro. C'e quasi da dire: "Che peccato!"
Con questo foto racconto, vi saluto di nuovo e vado un paio di settimane nel mio Buen Retiro.
Un caro saluto e un abbraccio a tutti,
Artemisia
PS Forse non a tutti e' noto che per ingrandire le foto basta cliccarci sopra.
Sai che ti invidio proprio tanto? Quando stavo a Torino qualche volta (troppo poche, invero) sono andato al lavoro in bici, e anch'io sono riuscito a trovare un percorso in mezzo ai parchi, salvo rischiare la vita per duecento metri inevitabili in mezzo ad arterie trafficose.
RispondiEliminaAdesso il paesaggio sarebbe anche piu' bello, ma il problema e' che, al ritorno, mi troverei una salita di dieci chilometri per superare un dislivello di quattrocento metri... diciamo che sarebbe tutta salute, ma che fatica!!!
Tempo fa ho cominciato anche a pensare di acquistare una bici elettrica, e forse sarebbe la soluzione.
Si tratta di una bici quasi normale, che pero', quando e' accesa, un motorino a batteria aiuta a spingere la pedalata (quando non si pedala invece non ti tira da sola...).
Mi piacerebbe provare, prima di fare la spesa di comprarla.
Piano con l'invidia, Dario. Se devi affrontare una salita di 400 m di dislivello significa che abiti al fresco invece che nella piana afosa e inquinata dove abito io!
RispondiEliminaLe biciclette a pedalata assistita (credo che si chiamino cosi') non le ho mai provate ma costano un bel po' di soldini. Era interessata anche mia sorella (che prima o poi passera' di qui). Non so poi quale sia stata la sua conclusione.
La butto la': forse potresti organizzare un percorso multimezzo, cioe' lasciare una bici non appetibile ai ladri dove comincia il tratto che puoi percorrere con quella e fare il tratto con il dislivello in macchina. Non so, e' solo un'idea.
Per i 200 metri trafficosi io non ho dubbi: marciapiede. Ho troppa paura!
Un abbraccio,
20km al giorno sono un'impresa mica da poco! E io che quando ci siamo incontrati mi vantavo dei miei 7-8...!
RispondiEliminaDai, Marco, 10 + 10 in piano non sono granche'. Tra l'altro a ritmo quasi da pensionata, soprattutto al ritorno visto il caldo!
RispondiEliminaC'e' un mio collega che ne fa 25+25 con tutte le stagioni. In effetti e' visto come un marziano dalla maggioranza (quella che per fare 500 metri e andare a mensa prende l'auto, per intendersi).
Ecco, brava, "pedalata assistita"... e' proprio a quel tipo di bici che mi riferivo.
RispondiEliminaQuando mi sono interessato costava circa 1000 euro. Che li spenderei anche, visto che mi farebbero anche risparmiare GPL. Pero' vorrei essere sicuro che funziona bene per il mio scopo.
Il percorso misto l'ho anche pensato. E' che dal lavoro (che e' vicino al lago) a casa (in montagna) e' TUTTA in salita. Pensavo di parcheggiare la bici in un luogo che non e' sul percorso casa-lavoro, ma che si congiunga su un tratto in piano con il lavoro. Pero' lo troverei piuttosto stupido di fare un percorso piu' lungo in auto per poi avere un tratto da fare in bici. Per giunta sulle strade piu' brutte.
Dai, fammi sapere se tua sorella ha qualche informazione da darmi sulla bici.
Certo, la mia invidia era limitata alla sola possbilita' di muoversi in bici che io non ho.
C'e' in effetti parecchia gente che percorre la mia strada in mountain bike, ma si tratta di quei supermen super attrezzati in bici tecnologiche, tutine attillate e muscoli sulle gambe che ci puoi fare una grigliata per 20 affamati.
E dai che ti ci vedo con la tutina attilata! :-)))
RispondiEliminaMia sorella poi non l'ha comprata la bici a pedalata assistita. Ma tanto, sta sicuro, che passa di qui e ti spiega perche'.
L'altro giorno ho partecipato ad una pedalata sociale di Firenzeinbici.
Va beh, metto il link alle foto.
C'era un tizio con tutta la famiglia che, a quanto ho capito, sponsorizzava le bici a pedalata assistita che stavano usando. Ad occhio, dubito pero' che ce la facciano a fare salite ripide, ma e' solo una mia impressione.
Per il percorso, vedi te. L'unica cosa che ti posso dire e' che talvolta fa piu' fatica iniziare. Poi una volta presa l'abitudine si scopre che i disagi sono inferiori ai vantaggi. Io per esempio con il liberty in un quarto d'ora sarei in ufficio ma non mi sento piu' sicura a girare in motorino e non mi godo il viaggio come invece capita sia in bus che in bici. Eppure per piu' di vent'anni sono venuta in ufficio
in motorino. Ora non tornerei indietro anche se ci metto il doppio.
Buon 'Buen Ritiro' allora !
RispondiEliminaAnche io ho 10 chilometri da fare per arrivare al lavoro...ma sono tutti di città. Se venissi in bici rischierei la vita almeno due volte. La prima per l'inquinamento che inevitabilmente si respirerebbe, la seconda perchè è facile prendere sotto un ciclista in una città come Torino(e leggo che Dario ne sa qualche cosa). Non c'è attenzione per le moto, per le bici peggio. E' bello però questo reportage e si potrebbe fare in ogni caso perchè spesso chi non è abituato percorrei gli stessi percorsi in maniera distratta. Soffermandosi invece sui particolari si potrebbero notare sempre delle cose interessanti anche in città. Solo dei camminatori e degli attenti osservatori possono però permettersi questo lusso.
A presto !
si', Max, la viabilita' ciclabile e' sempre carente nelle citta' anche se alcuni passi avanti sono stati fatti. Tieni presente pero' che talvolta (non sempre) si puo' scovare un percorso altenativo piu' sicuro fatto un po' di piste ciclabili, un po' di stradine secondarie, un po' magari di parchi. Il mio percorso per esempio non e' assolutamente quello piu' corto ne' quello piu' lineare (per intendersi, quello che farei se venissi in motorino o in macchina). E' proprio studiato per la bici.
RispondiEliminaRipeto: non sempre e' possibile pero' piu' spesso di quanto si possa immaginare. E su questo le associazioni della FIAB di solito sono utili.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMax, sei di Torino?
RispondiEliminaQuando stavo a Torino abitavo dietro alla Gran Madre e lavoravo a San Mauro, all'Autoporto Pescarito.
Per farla in bicicletta facevo il ponte della gran madre, poi la pista ciclabile sulla sponda sinistra del po, attraversavo poi un ponticello (anche quello ciclabile) sulla Dora e finivo nel parco della Colletta, poi, dopo il ponte di Strada Settimo passavo sotto alla curva delle Cento Lire pedalando sul marciapiede. Da li' percorrevo l'alzaia del canale di scolo fino a San Mauro, dove attraversavo il paese fino a destinazione.
I punti pericolosi erano solo gli incroci con strade trafficate e i due ponti (corso Regina/Tortona, ponte di Sassi, ponte di strada Settimo, incrocio con Strada San Mauro), peraltro con semaforo, che pero', si sa, per i torinesi si tratta solo di abbellimenti cromatici per le strade. In macchina quel percorso lo facevo in un quarto d'ora (10km). In bici saranno almeno 15km e ci mettevo mezz'ora ad andare, un po' di piu' a tornare, che' me la prendevo comoda.
Sapessi come ti invidio, cara Artemisia: non ho mai imparato ad andare in bicicletta! Sarà pure faticoso, però è tutta salute, se si ha la possibilità di attraversare anche zone verdi. Comunque a parte tutto, credi che sia giunto il momento per me di imparare? Visto l'andamento della nostra economia e con i prezzi da capogiro del carburante, mi sa che le strade torneranno ai tempi passati, quando c'erano solo bici e carri. Bellissime le foto, e ti auguro di ritemprarti in agosto. Ciao, Annamaria.
RispondiEliminaCiao Annamaria! Grazie per essere ripassata dal mio blog. Mi piacerebbe visitare il tuo ma non vedo il link.
RispondiEliminaSe ce l'hai fammelo sapere.
Riguardo alla bicicletta forse potresti provare ad imparare in situazione tranquilla (se stai a Firenze ti direi al parco delle Cascine altrimenti nelle stradine al mare, ecc.)
Io adoro la bicicletta ma ci posso andare poco perche' soffro di mal di schiena e di cistite.
A presto,
Arte,
RispondiEliminatornerai ed io partirò :-(
Buona vacanza!!!!!!!
Ma come... non rinnovi l'abbonamento all'autobus nel mese di agosto per andare in bici e poi te ne vai due settimane in ritiro... ;-)
RispondiEliminaUn caro saluto e ti auguro buon riposo.
un abbraccio
Dona
La sorella è passata di quà! Per quanto riguarda la bici elettrica ci sto ancora pensando,ci sono di due tipi le cinesi che sono quelle che costano meno ma non so dove si comprano i pezzi di ricambio, e le italiane che costano il triplo.Un notevole dubbio che non ho ancora sciolto sono proprio i pezzi di ricambio e le eventuali batterie di ricambio.Esistono bici elettriche che sono più leggere rispetto alla media e sono adatte anche alle salite, basta pagarle....Per quanto riguarda la pratese dopo 3 volte che degli..... m'hanno tagliato la strada di brutto ho deciso di andare a lavoro in bici solo il sabato e la domenica.
RispondiEliminaBeh, 7300 km in bici l'anno non sarebbero male eh!?
RispondiEliminaAlla faccia del bicarbonato di sodio! Ma quante decine di chilometri dista casa dal lavoro? Se fossi in te ci andrei sempre in bicicletta (se ci sapessi andare, lo farei anch'io con la squola). Si è molto più rilassati; non si contribuisce all'inquinamento atmosferico; ci si allena e, forse, si fa anche prima. Se non fosse per la seconda foto, direi che è tutto splendido.
RispondiEliminaLorè (alla Irnerio), nella seconda foto sono papere non lattine o bottiglie!
RispondiEliminaPs: direi che 'si arriva prima' è da escludere.
Va be'! Volevo dire la terza!
RispondiEliminaE dopo tutte queste pedalate buone vacanze e...buen ritiro
RispondiEliminati invidio un po' anch'io , sai? Io proprio non ptrei a meno di non essere uno di quegli arrampicatori della montagna che dominano alcune tappe del giro d'Italia! Buone vacanze ed a presto :o)
RispondiEliminaMi sembra di aver pedalato con te cara mica, un abbraccio. Giulia
RispondiEliminaSalve amici, appena tornata e contenta di trovare i vostri commenti.
RispondiEliminaPer Lorenzo: anch'io andrei in bici tutto l'anno se no fosse che mi farebbe peggiorare il mal di schiena + altri problemi all'apparato urinario.
Rimanete sintonizzati: appena ho disfatto le valige, fatto la presa, la lavatrice, ecc. ecc., pubblicherò un nuovo post.
tu che sei vicina, dai un'occhiata al sito del censimento dei cervi che si terrà a fine settembre!
RispondiEliminaciao
http://cervo.forumfree.net/
Grazie per la segnalazione, Liber! L'anno scorso sono andata a sentire i bramiti ma in un'altra zona (Appennino Pratese). Molto emozionante!
RispondiEliminabeh, se mai decidessi per il casentino, me lo fai sapere vero? almeno un caffè... o un gelato a Bibbiena.... ^,^
RispondiEliminaScusa, Liber ma non avevo capito: sarai in Casettino per la fine di settembre? In tal caso vengo volentieri, cervi o non cervi!
RispondiEliminama la mia vera casa è in casentino. il mio paradiso, dove ho vissuto più di un anno e dove lui lavora. e naturalmente farò il censimento del cervo (lui per lavoro, io come volontaria :-))))
RispondiEliminabeh, la mia mail ce l'hai!