Noi supermamme eravamo bambine a cui piaceva far bella figura a scuola, essere considerate serie, volenterose, irreprensibili, non necessariamente saccenti ma comunque abbiamo sempre cercato l'approvazione degli altri.
Noi supermamme siamo donne che, in buona fede, abbiamo preso talmente sul serio l'arduo compito di allevare dei figli che non ci accontentiamo di preparare pasti caldi e di prenotare visite mediche ma vorremmo per i nostri figli tutte le occasioni che a noi sono mancate, tutte le esperienze interessanti e gratificanti possibili, la migliore scuola con i migliori insegnanti, insomma quanto di meglio si può.
Tutto questo è naturale, comprensibile e legittimo.
Talvolta noi supermamme tendiamo ad escludere il padre dalla gestione dei figli lasciandogli a mala pena il ruolo di autista perchè non ci fidiamo e vogliamo controllare noi la situazione (salvo poi al momento opportuno rinfacciargli la latitanza).
Ormai ho imparato a fiutare da lontano le supermamme. "Queste insegnanti fanno troppo poco. Queste maestre danno troppi compiti. Questa maestra non sa insegnare l'analisi logica. In quinta elementare non sa niente di inglese, come farà alle medie? Ma come, mio figlio ha la fortuna di avere una mamma che gli può dargli ripetizione ed invece rifiuta ogni aiuto! Ti pare che si possa andare in giro vestiti così! Si ostina a non mangiare la frutta: dove prenderà le vitamine?" Sono tanti i motivi di recriminazione delle supermamme, ma la scuola è uno dei principali. Le supermamme non hanno "consegnato la scuola ai figli", per usare le parole di Gustavo Pietropolli Charmet.
Rilassiamoci donne! Non ho niente da insegnare a nessuno. Sono solo una supermamma pentita che sta lentamente guarendo. La vita dei nostri figli non e' la puntata successiva della nostra. Gli insuccessi scolastici sono i loro, non i nostri. Noi possiamo offrire il nostro aiuto, dare consigli, accertarsi che siano sereni, ma non sentiamoci responsabili delle loro sconfitte.
Deleghiamo ai padri la loro fetta di responsabilità e di impegno. Saranno meno efficienti? Può darsi, ma non è detto che questo sia un male.
Sorvegliamo i nostri figli da lontano, con discrezione, cercando di prevenire i grossi pericoli ma per il resto, lasciamo che sbaglino da soli.
Soprattutto disinvestiamo dalla loro vita un bel po' di aspettative e di energie e reinvestiamole nella nostra.
Provate, mie care sofferenti supermamme, provate e vedrete come ci si sente sollevate e magari alla fine ci guadagnamo tutti.
Ci sarebbe poi un'altra interessante categoria da trattare: quella dei "babbi orgogliosi" sulla quale però lascio la parola a qualcun altro.
Tutto questo è naturale, comprensibile e legittimo.
Talvolta noi supermamme tendiamo ad escludere il padre dalla gestione dei figli lasciandogli a mala pena il ruolo di autista perchè non ci fidiamo e vogliamo controllare noi la situazione (salvo poi al momento opportuno rinfacciargli la latitanza).
Ormai ho imparato a fiutare da lontano le supermamme. "Queste insegnanti fanno troppo poco. Queste maestre danno troppi compiti. Questa maestra non sa insegnare l'analisi logica. In quinta elementare non sa niente di inglese, come farà alle medie? Ma come, mio figlio ha la fortuna di avere una mamma che gli può dargli ripetizione ed invece rifiuta ogni aiuto! Ti pare che si possa andare in giro vestiti così! Si ostina a non mangiare la frutta: dove prenderà le vitamine?" Sono tanti i motivi di recriminazione delle supermamme, ma la scuola è uno dei principali. Le supermamme non hanno "consegnato la scuola ai figli", per usare le parole di Gustavo Pietropolli Charmet.
Rilassiamoci donne! Non ho niente da insegnare a nessuno. Sono solo una supermamma pentita che sta lentamente guarendo. La vita dei nostri figli non e' la puntata successiva della nostra. Gli insuccessi scolastici sono i loro, non i nostri. Noi possiamo offrire il nostro aiuto, dare consigli, accertarsi che siano sereni, ma non sentiamoci responsabili delle loro sconfitte.
Deleghiamo ai padri la loro fetta di responsabilità e di impegno. Saranno meno efficienti? Può darsi, ma non è detto che questo sia un male.
Sorvegliamo i nostri figli da lontano, con discrezione, cercando di prevenire i grossi pericoli ma per il resto, lasciamo che sbaglino da soli.
Soprattutto disinvestiamo dalla loro vita un bel po' di aspettative e di energie e reinvestiamole nella nostra.
Provate, mie care sofferenti supermamme, provate e vedrete come ci si sente sollevate e magari alla fine ci guadagnamo tutti.
Ci sarebbe poi un'altra interessante categoria da trattare: quella dei "babbi orgogliosi" sulla quale però lascio la parola a qualcun altro.
* se non fosse chiaro il termine è ironico.