Ascoltare "Lezioni di stile", una trasmissione di Controradio di Firenze dove si parla di comportamento etico, sostenibile, di consumo consapevole, critico o comunque attento, mi fa sentire "a casa mia". E' grazie a queste persone, le stesse che incontro nei convegni e nei dibattiti organizzati da varie associazioni come i Consumattori o dallo sportello Ecoequo del Comune di Firenze o dalle botteghe del commercio equo e solidale, a Terra Futura, ecc., è grazie a queste persone che negli anni ho maturato il gusto di vivere con il "passo leggero", di fare la mia piccolissima parte per un mondo diverso.
Non è affatto una questione di rinunce. Non mi costa farmi cinquecento metri a piedi o in bicicletta per buttare un minuscolo sacchettino di rifiuti organici in attesa che mi mettano un cassonetto apposito vicino a casa (dicembre 2009!). Non mi costa sciacquare il bicchierino del caffè per riutilizzarlo almeno una decina di volte. Non mi costa affatto essere diventata praticamente vegetariana per diminuire ancora di più il mio impatto sull'ambiente. Anche Milena Gabanelli nella interessantissima puntata di Report del 13 aprile 2008 ha affermato:
Non è affatto una questione di rinunce. Non mi costa farmi cinquecento metri a piedi o in bicicletta per buttare un minuscolo sacchettino di rifiuti organici in attesa che mi mettano un cassonetto apposito vicino a casa (dicembre 2009!). Non mi costa sciacquare il bicchierino del caffè per riutilizzarlo almeno una decina di volte. Non mi costa affatto essere diventata praticamente vegetariana per diminuire ancora di più il mio impatto sull'ambiente. Anche Milena Gabanelli nella interessantissima puntata di Report del 13 aprile 2008 ha affermato:
"Siamo ciò che mangiamo, questo vuol dire che il cibo oltre ad essere una merce, deve avere anche un senso. L’agricoltura, riportano i testi scolastici , è alla base dell’economia e della vita. Il ciclo completo dell’agricoltura oggi, secondo gli studi della Fao incide per il 30% sul riscaldamento del pianeta, tanto per avere un raffronto, i trasporti non legati al settore dell’alimentazione incidono per il 17%. Il settore zootecnico, invece produce gas serra 296 volte più dannosi del COo2, questo è il letame. L’aumento degli allevamenti è dovuto all’aumento del benessere quindi all’aumento del consumo di carne, questo nonostante tutti gli studi medici dicano, che mangiare troppa carne fa male. Un americano ogni anno ne mangia 122 chili , un italiano 87, un cinese 50, un indiano 4. Bisognerebbe ridistribuirla meglio, ma se il modello è la nostra ingordigia si può rischiare di arrivare alla rovina del pianeta. Un hamburger di 150 grammi, prima di arrivare sulla nostra tavola ha consumato 2500 litri di acqua, tutta quella che serve per irrigare il terreno che cresce mais o il foraggio che serve ad alimentare l’animale. Ma la carne è poca cosa rispetto ad un sistema di produrre e consumare che sfugge alle ogni logica minime di tutela, della salute, del pianeta, del portafogli. Possiamo continuare a fregarcene, oppure vedere di cambiare abitudini."
Insomma cambiare le mie abitudini non mi è costato molto, anzi.
Poi però non sento che parlare di crescita economica a tutti i costi, di centrali nucleari perché pare sia impensabile diminuire il fabbisogno di energia e quindi bisogna trovare il modo di produrne di più. Sento dire che la soluzione per i rifiuti è comunque bruciarli anziché produrne di meno. Sento dire che bisogna produrre e consumare sempre di più altrimenti si fa a catafascio.
E allora mi trovo patetica. Si', lo confesso, talvolta mi guardo da fuori, con disincanto, e mi trovo patetica.
Eppure Stefano Floris nel video che ho postato sopra non mi sembra patetico, mi sembra ragionevole. Parla proprio di diminuire i rifiuti, di fare le feste con le stoviglie lavabili invece che con quelle usa e getta (nemmeno di materbi!), di portarsi le borsine di stoffa per la spesa e rifiutare i sacchetti di plastica, di fare acquisti tramite un GAS. E' veramente cosi' fuori dal mondo? E' gente radical chic che non ha problemi ad arrivare alla fine del mese e quindi si balocca con queste cose? Talvolta mi vengono questi dubbi.
E' fuori dal mondo la Gabanelli (e i suoi colleghi) per averci mostrato in televisione l'assurdità' della nostra agricoltura industriale, per la quale è conveniente economicamente solo coltivare frutta e verdura fuori stagione; l'assurdità' del prezzemolo in busta a 29 euro al chilo; lo spreco immorale della massa dei prodotti che la grande distribuzione e i mercati sono costretti a buttare?
Non so dare una risposta a queste domande. Io di sicuro mi sento patetica, ma pazienza! Mi piace sognare un mondo diverso, un mondo più leggero, un mondo immaginario, forse un po' meno moderno ma affascinante. Lasciatemi almeno il gusto di sognare un mondo cosi'.
Poi però non sento che parlare di crescita economica a tutti i costi, di centrali nucleari perché pare sia impensabile diminuire il fabbisogno di energia e quindi bisogna trovare il modo di produrne di più. Sento dire che la soluzione per i rifiuti è comunque bruciarli anziché produrne di meno. Sento dire che bisogna produrre e consumare sempre di più altrimenti si fa a catafascio.
E allora mi trovo patetica. Si', lo confesso, talvolta mi guardo da fuori, con disincanto, e mi trovo patetica.
Eppure Stefano Floris nel video che ho postato sopra non mi sembra patetico, mi sembra ragionevole. Parla proprio di diminuire i rifiuti, di fare le feste con le stoviglie lavabili invece che con quelle usa e getta (nemmeno di materbi!), di portarsi le borsine di stoffa per la spesa e rifiutare i sacchetti di plastica, di fare acquisti tramite un GAS. E' veramente cosi' fuori dal mondo? E' gente radical chic che non ha problemi ad arrivare alla fine del mese e quindi si balocca con queste cose? Talvolta mi vengono questi dubbi.
E' fuori dal mondo la Gabanelli (e i suoi colleghi) per averci mostrato in televisione l'assurdità' della nostra agricoltura industriale, per la quale è conveniente economicamente solo coltivare frutta e verdura fuori stagione; l'assurdità' del prezzemolo in busta a 29 euro al chilo; lo spreco immorale della massa dei prodotti che la grande distribuzione e i mercati sono costretti a buttare?
Non so dare una risposta a queste domande. Io di sicuro mi sento patetica, ma pazienza! Mi piace sognare un mondo diverso, un mondo più leggero, un mondo immaginario, forse un po' meno moderno ma affascinante. Lasciatemi almeno il gusto di sognare un mondo cosi'.
se ti senti 'patetica', sappi che non sei da sola (non a essere patetica, ma a pensare e soprattutto cercare di vivere come dici tu).
RispondiEliminaPace e benedizione
Julo d.
:-) non mi freghi, non e' vero che ti senti patetica!!!
RispondiEliminaAllora. Io non ho sentito il video che hai linkato perche' in ufficio non ho le casse per il pc, ma il senso generale mi pare di averlo colto dalle tue parole.
Io mi comporto piu' o meno come dici che dice Stefano Floris, e un po' anche come ti comporti tu (unico vezzo che mi concedevo fino a settimana scorsa era l'alimentazione... poi settimana scorsa mi sono messo a stecchetto per motivi medici). Non e' vero che acquisto solo frutta e verdura proveniente da questa zona, ma cerco di farlo. Quando non lo faccio e' perche' il supermercato dove mi servo non me lo consente. Pesche che vengono dalla spagna non ne voglio, ma se quel giorno non ci sono quelle che vengono dall'italia le compro lo stesso.
Sto incominciando da qualche settimana ad indagare sulle realta' dei GAS. In realta' mi sto disilludendo un po'. Sono solidali e tendono a fornire prodotti locali, ma spesso non sono affatto ecologici. Pacchetti di plastica, polistirolo a iosa eccetera eccetera... comunque continuero' l'indagine e ti sapro' dire le mie conclusioni, forse.
Il punto e' che se non mi sento patetico, mi pare che pero', come spesso avviene con gli atti solidali, che lo sforzo mio in quanto singolo non serve a niente, perche' e' il sistema che non funziona. Guarda il mercato equo e solidale. Da qualche anno c'e' il reparto equo solidale al supermercato dove mi servo (Esselunga), ma comprare in quel reparto non significa di nuovo dare soldi alla grande distribuzione? Esselunga (come tutti gli altri!) non si convertira' mai all'equo solidale, ne' spingera' mai per diminuire gli sprechi, per eliminare le plastiche, per dare il giusto compenso al produttore. Perche' in realta' Esselunga e' solo l'effetto del sistema in cui viviamo, e mi rendo conto che non siamo affatto noi a volerlo. La politica e' subordinata al consumismo. Nuove centrali nucleari ci vogliono non perche' e' berlusconi a dirlo, ma perche' il sistema in cui viviamo non e' in grado di sopravvivere senza un continuo aumento della richiesta di energia.
E allora l'unica soluzione e' sovvertire il sistema. Tu fai bene ad agire come dici di agire, io faccio bene a fare altrettanto, e conosco un'infinita' di gente che fa come noi, ma finche' non ribalteremo il sistema economico che ci governa e schiaccia, non otterremo che un piccolo rallentamento del percorso verso la distruzione del mondo.
Ma come si fa a sovvertire il sistema? Boh! E poi, io ce le ho le palle per fare una rivoluzione, se servisse? Mah...
Minchia, mi pare di aver pontificato un po' troppo vero? Scusate.
RispondiEliminaSei...sei...come dire? Sei grande.
RispondiEliminaUn saluto.
Dario, non me ne volere. Te lo dico con affetto: mi sembri patetico anche te! Sei sicuro che la maggior parte della gente voglia "sovvertire il sistema"? Io ne dubito.
RispondiEliminaSiamo una minoranza, caro Dario e caro Julo. Prendiamone atto. Non cambieremo il mondo, pero' io indietro non ci torno, anzi.
Be', ;-) se proprio proprio vuoi darmi del patetico fallo perche' non utilizzo plastica, perche' porto la mia borsa per far la spesa, perche' cerco di consumare verdura prodotta in zona eccetera pur sapendo che non serve a niente.
RispondiEliminaNon sono pero' patetico nel senso che faccio finta di credere che questo mio atteggiamento contribuisca in alcun modo a creare un mondo diverso. Cerco di avere il minore impatto ecologico e sociale possibile, eppure so che non serve a niente.
Per quanto riguarda sovvertire il sistema, be', non mi sento patetico, perche' in realta' non faccio proprio niente per realizzare questo scopo, se non scrivere commenti su questo blog e su blog analoghi.
Non c'e' molta gente che voglia sovvertire il sistema, come dici tu ma.... che ti devo dire? Io ti fornisco la soluzione. Come realizzarla non lo so... posso mica fare tutto io!?!?! :-)
Non ti sentire assolutamente patetica... qualunque decisione ed attività che realizzi, se fatta (come nel tuo caso) con fini sinceri e profondi, può anzi esser di esempio per qualcun altro... Ognuno ha diritto a poter prendere le proprie decisioni in autonomia senza nessuna remore e con il massimo rispetto degli altri..
RispondiEliminaTi confesso che io non sono altrettanto attenta,pur cercando di non contravvenire alle regole.Tu hai un raro senso del dovere civico e non sei patetica,sei coerente.
RispondiEliminaCristiana
Spero solo siano sempre di più le persone che acquistino coscienza: ne abbiamo bisogno. Che non sia solo moda passeggera!
RispondiEliminaRino.
beh, invece secondo me siam patetici in tanti, e ogni anno cresciamo sempre più.
RispondiEliminaArte, a me piace davvero tanto confrontarmi con te, ed e' questo il senso di questo commento che sto per scrivere.
RispondiEliminaIl mio problema e' riuscire davvero a trovare una alternativa.
Cioe', il motivo sostanziale per cui noi pochi (o tanti?) "patetici" cerchiamo di camminare in punta di piedi in questo mondo, riciclando, consumando l'indispensabile, biodegradando il piu' possibile, ma anche solidarizzando e cercando di dividere almeno un po' con chi sta peggio e' che il mondo in cui viviamo e che ci piace tanto sta andando a catafascio per colpa di un meccanismo difficile (o impossibile?) da controllare, secondo cui il modo di vivere di noi tutti (i pochi - o tanti - "patetici" e anche tutti gli altri umani dei paesi ricchi) si basa proprio sui comportamenti opposti: sprecare, consumare il piu' possibile, deturpare la natura, ma anche aumentare la forbice sociale che ci divide dai Paesi poveri.
Ora, non saro' certo io a dare le linee guida al mondo per costruire una societa' migliore (come proponevo ieri, in effetti, con uno spirito un po' troppo spavaldo), ma qual'e' il modo di uscirne?
Bisognerebbe buttarsi sull'eolico e il solare, ad esempio, invece che sul nucleare. Ma ho l'impressione che il nucleare costi di meno e, all'atto pratico funzioni meglio, se lo scopo non e' la salvaguardia del pianeta quanto piuttosto la produzione di energia a basso costo. E allora, se anche ci fossero elezioni domani, se anche ci fosse un serio programma di una formazione politica che realmente avesse qualche chance di convertire l'intera economia italiana all'eolico e solare, e se anche una consistente maggioranza di elettori votassero per quella formazione, che cosa cavolo avremmo ottenuto? Che l'Italia andrebbe a solare ed eolico, ma la sua economia non potrebbe competere con il resto del sistema globale, che invece sfrutta il nucleare e altre porcherie. E se anche convincessimo gli States a fare altrettanto? Niente, perche' questo significherebbe darla vinta ai Cinesi che avrebbero pure loro il diritto di partorire quanti figli vogliono senza buttarli giu' dalla torre e di andare in ufficio in auto invece che pedalare. Perche' i Cinesi non sono molto in condizioni di "sprecare" energia a basso costo per salvaguardare l'ambiente. E allora dovremmo convincere anche i Cinesi. E poi gli Indiani e poi.... a questo punto anche gli Africani e gli Americolatini comincerebbero ad alzare la cresta.
Intanto va be'.... ricicliamo eccetera eccetera, che e' cosa giusta e pia. Ma come lo salviamo il mondo?
Ecco. Questo per spiegare i miei messaggi di ieri.
ciao
dario
Dario, anche a me piace confrontarmi con te pero' non ho tempo a sufficienza. Scusami quindi se sono un po' sbrigativa. Non so quanti blog segui tu. Io ne ho 31 solo di "amici" cioe' di persone che reputo simpatiche e interessanti come te. Inoltre ogni tanto devo anche lavorare, purtroppo.
RispondiEliminaQuindi perdonami se privilegio la sintesi.
In sintesi, quindi: nessuna velleita' di salvare il mondo, io faccio solo la mia microscopica parte, sapendo che e' microscopica e probabilmente inutile. Hai letta la storiella che ho linkato nel post http://artemisia-blog.blogspot.com/2007/07/io-faccio-la-mia-parte.html?
Ecco io mi sento il colibri'. E mi va bene cosi', nonostante mi arrabbi tutti i giorni. Pensa che i miei figli continuano buttare tutto nella pattumiera dell'indifferenziato. Io faccio loro continuamente cazziatoni, sbraito, inveisco, ecc. ma loro non cambiano. Non riesco a cambiare le abitudini della mia famiglia, figurati se riesco a cambiare il mondo!
PS per il nucleare ho informazioni diverse ma non sono un'esperta e quindi non mi cimento nella discussione.
PPS sono veramente commossa dell'attenzione che dedichi al mio blog!
Arte:
RispondiElimina1) No problem, rispondi solo quando hai tempo e voglia di farlo.
2) Scusa per la mia mancanza di sintesi ma a me un commento sintetico prende piu' energia e tempo di uno lungo.
3) Concedimi una critica semantica: il titolo del tuo post "Il fascino di un mondo diverso" mi ha erroneamente comunicato un forte desiderio di cambiare il mondo.
4) Per il nucleare ho informazioni contrastanti, la tesi che ti ho riportato e' quella che mi sembra piu' giustificabile, ma anche io non sono un esperto, ed era comunque a puro titolo esemplificativo.
5) Bella la storiella del colibri', e anche quella di William.
Carissima,tempo fa duccioblog mi segnalò una cosa simile.Io non ho mai notato niente e non saprei a chi rivolgermi o suggerirti qualche mossa.
RispondiEliminaUn abbraccio
Cristiana
No, indietro non si torna... Davvero sono d'accordo con te, anche su quello che dici nel mio blog. Anch'io non so con chi manifstare tutto il dissenso che sento... Ma nel mio piccolo faccio quello che posso e sento di fare. Come te. non cambiamo il mondo pazienza... Ma continuiamo. Un abbraccio, Giulia
RispondiEliminaun saluto al colibrì...
RispondiEliminasentirsi a posto con se stessi è la cosa più importante
ma mi chiedo: e quelli che si sentono a posto con se stessi quando vanno sull'acqua con le moto?
Senza riprovazione sociale non si va lontano
Io ho un'amica, persona intelligente, colta, sensibile, un'orafa, una vera artista che giorni fa mi ha detto che lei la raccolta differenziata NON LA FA perché i secchioni sono lontani e in salita e il comune dovrebbe metterglieli più vicini SIC
marina
E lo so, Marina. L'episodio che racconti fa parte proprio di quegli esempi che mi portano a pensare di essere fuori dal mondo. Vi assistiamo tutti i giorni. Non perche' io sia impeccabile, per carita'. Anch'io ho i miei compromessi (ma non ve li dico). Pero' poi mi rendo conto di essere lontana anni luce dalla media delle persone.
RispondiEliminanecessita di verificare:)
RispondiElimina