domenica 20 dicembre 2009

Pacchetto "Crollo del muro"

Se penso che nel 1989 avevo ventisette anni mi chiedo davvero dove ero. Il ricordo della caduta del muro di Berlino è nebuloso quasi come quello dell'atterraggio sulla luna che ho vissuto all'età di sei anni. Come scrivevo qualche post fa, negli anni ottanta io ero assai ripiegata in me stessa e troppo presa dai fatti miei per chiedermi cosa stesse succedendo nel mondo.
Così ho approfittato del ventennale per farmi un'idea degli eventi di quel periodo:

- Ho cominciato ascoltando la serie di Alle Otto della Sera "La Stasi sopra Berlino" di Paolo Soldini, per anni corrispondente da Berlino per L'Unità, il quale racconta di una città divisa in due, delle difficoltà quotidiane dei suoi abitanti, del clima di sospetto e di paura nella DDR, delle speranze legate alla caduta del muro. Il giornalista si sofferma soprattutto sull'operato della Stasi e in particolare sul come spiassero la vita delle persone anche attraverso i cosiddetti "Informeller Mitarbeiter", cioè persone comuni che venivano costrette con il ricatto a fare gli informatori. Il caso più eclatante fu quello dell'apparente dissidente Ibrahim Böhme sul quale c'è un bell'articolo di Soldini sul L'Unità di oggi.
Le puntante mi sono sembrate interessanti anche se il tono con cui parla Soldini non è dei più avvincenti e il procedere del racconto è un po' disordinato con salti temporali non aiutano a seguire.

- Poi ho visto il bel film "Le vite degli altri", che hanno dato recentemente su RAI1, nel quale è raccontata una storia emblematica di spionaggio della Stasi. Un capitano di questa organizzazione, molto diligente e convinto del suo lavoro all'inizio del film, si deve occupare di spiare uno scrittore ma finisce per mettere in discussione quello che fa perchè capisce quanto sia assurdo e ingiusto entrare in modo subdolo e vigliacco nella vita degli altri.

- Molto carino e per niente banale il film "Goodbye, Lenin!", anch'esso su Berlino prima e dopo la caduta del muro. La protagonista del film, convinta sostenitrice del regime della DDR, entra in coma proprio la sera della caduta del muro e si risveglia dopo mesi ma il medico raccomanda ai figli di evitarle assolutamente ogni shock. Poichè la città è completamente cambiata, i figli fanno i salti mortali per ricostruire davanti alla madre, in modo anche divertente e rocambolesco, una realtà che non c'è più. Nel film si sottolineano anche gli aspetti negativi della riunificazione della Germania e dell'occidentalizzazione fulminea che ha subito la DDR (e che ha generato quel fenomeno, di cui accenna anche Soldini, chiamato Ostalgie).

- Infine come non vedere le due puntate di La storia siamo noi Il crollo del muro:diplomazie e segreti? Molto interessanti, soprattutto la prima anche se io avrei tagliato gli intermezzi di Gorbaciov e Kohl che parlano amabilmente ricordando gli eventi mostrati nel documentario.

Insomma come direbbero nelle agenzie di viaggio, un bel pacchetto che mi ha aiutato a capire un pezzo di storia che mi era scivolata addosso.

Aggiornamento: mi era sfuggita la puntanta Ostalghia di La Storia Siamo Noi: molto interessante.

7 commenti:

  1. Io invece nell'89 avevo 35 anni, per cui me lo ricordo bene.
    Piuttosto, sempre in tema di trasmissioni che aiutano a capire il nostro passato, ieri sera su rai2 hanno mandato un concerto di Shel Shapiro. Molto interessante per capire gli anni 60/70. A mio avviso da trasmettere nelle scuole.

    Pace e benedizione, e se non ci si sente prima: Buon Natale e Felice Anno Nuovo a te a alla tua famiglia (in particolare ai figli)!

    Julo d.

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  2. Pensa che qualcuno rimpiange il muro. Io, da "vecchio" comunista, non lo rimpiango affatto.
    Nell'89 avevo 30 anni.

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  3. Credo che nessuno rimpianga il muro. Diverso e' quel fenomeno che si chiama Ostalgie (ho scoperto solo ora che c'e' un'altra puntata di La storia siamo noi sull'argomento). Si tratta infatti di sottolineare gli aspetti negativi della riunificazione. Cioe', a quanto ho capito, l'occidentalizzazione della Germania Est ha si' portato la liberta' ma insieme ha portato il capitalismo, il consumismo, lo stress, la mancanza di sicurezza economica. Non si tratta di essere comunisti. Si tratta di una cosa molto semplice: l'occidente non e' tutto rose e fiori.

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  4. Una bella carrellata. Sempre attenta a quel poco di buono che ci offrono. Mi piace la tua nota positiva. Un abbraccio

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  5. Mi soffermo a leggere e nello stesso tempo augurare a te e ai tuoi lettori serene festività e un 2010 pieno di salute e desideri appagati.
    Rino.

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