Se c'è una cosa di cui sono feticista, forse quasi a livello patologico, sono gli appunti, le annotazioni, i pezzi di carta che si associano ad un segmento anche piccolissimo della mia vita. Chi lo sa perché. Forse è il mio modo di fermare il tempo e di esorcizzare la morte. Forse la stoffa della storica mancata. Ma non divaghiamo.Ho da poco finito il mio primo Moleskine, un taccuino che mi ha regalato mio marito un paio di anni fa e che pare sia di gran moda. In ogni caso è carino, leggero e pratico.
Archiviandolo mi è presa la nostalgia e mi sono messa a sfogliarlo. Da esso sono usciti frammenti più o meno importanti, più o meno curiosi della mia vita negli ultimi due anni. Il taccuino inizia infatti il 27 luglio 2007 con gli appunti presi durante un convegno con Rosy Bindi che spiegava come aveva contribuito alla naufragata legge sui DICO e le sue idee di candidata alla segreteria del PD: "chiarezza da subito", sono le sue parole che ho sottolineato.
Continuo a sfogliare e trovo:
- numerose tracce di quelli che poi sono diventati post;
- qualche indirizzo email o internet del tipo www.volodellangelo.com (come mi piacerebbe fare questa cosa qua!);
- molte annotazione tratte dagli audiolibri che ascolto in bus e che si riconoscono per la calligrafia traballante;
- i nomi dei miei compagni di viaggio a Ischia dell'anno scorso con accanto a ciascuno una breve frase per fissarli nella mia memoria;
- gli appunti delle riunioni a scuola di mio figlio;
- quelli delle assemblee sindacali (tipo "Brunetta ha deciso che c'è un fannullone su quattro dipendenti pubblici");
- quelli della demo del portale di una ditta che ci vende componenti elettronici;
- le indicazioni stradali per il posto dove abbiamo fatto il bivacco dei bramiti;
- gli appunti della conferenza su Simone de Beauvoir;
- quelli della lezione di storia di Alessandro Barbero;
- l'elenco dei professori universitari che si rifiutarono di giurare fedeltà al fascismo;
- alcune frasi in cui mi sono imbattuta e che mi sono piaciute, tipo:
"Non ci sarà chiesto se siamo stati credenti ma credibili" (Rosario Livatino)
"La politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società" (John Dewey)
"Essere coperte per dettami religiosi oppure spogliate per leggi di mercato è sempre una forma di schiavitù" (Nawal El-Saadawi)
"Oggi la tragedia non è il clamore provocato dall'odio dei cosiddetti malvagi, la tragedia è lo spaventoso silenzio dei cosiddetti buoni" (M.L.King)
"Vegetariani che ti mangiano vivo perchè hai mangiato una bistecca, pacifisti che ti sparano addosso perché hai proposto una strategia diversa per la pace" (Amos Oz)
- la ricetta di un infuso che non mi ricordo più chi mi ha dato e soprattutto a cosa servisse (2 chiodi di garofano, 1 cardamomo, 1 pezzetto di cannella, ginger fresco pelato e tritato, bollire per 2 min e filtrare);
- il conto dei punti in più o meno sulla paghetta dei miei figli;
- le informazioni raccolte quando sono andata alla FGCI per cercare di svincolare mio figlio dalla società di calcio;
- una lista di possibili regali per Natale;
- gli appunti della presentazione di Daniela Lastri alle primarie per sindaco ("non parlo ad alta voce ma so farmi valere");
- quelli della presentazione del libro di Bruno Tinti in libreria;
- quelli della riunione di lavoro in Presidenza;
- gli orari del corso di musica di mio figlio;
- qualche annotazione che ora mi risulta incomprensibile tipo: "ormoni barba" (chissà cosa volevo dire?).
Ed infine ci sono le cose infilate tra le pagine: biglietti da visita, scontrini, fiorellini profumati che non mi ricordo più dove ho preso.
Sull'ultima pagina un appunto tratto dall'ultimo audiolibro che ho sentito: "Dopo l'esibizionismo, gli eccessi e le follie di Nerone, abbiamo Vespasiano, abile amministratore parsimonioso, rinnovatore del Senato". (Andrea Giardina: "Venti imperatori romani" Alle Otto della Sera Radio 2)
Chissà, magari porta bene. ;-)
Insomma quasi due anni trascorsi con questo taccuino nello zainetto e oggi mi sono divertita a ripercorrerli.





